Una vacanza per mettere in contatto i piccoli autistici con il mondo

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Una vacanza per mettere in contatto i piccoli autistici con il mondo

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Parlano poco, faticano a mettersi in contatto con il mondo esterno. Eppure i bimbi con autismo hanno di recuperare, sia pure a modo loro, il contatto con i coetanei, gli adulti, gli animali e la natura. E hanno, come tutti, il diritto di essere in vacanza, in un ambiente disponibile alla loro apertura al contatto. È con questo obiettivo che, proprio oggi, parte la terza settimana di vacanza dedicata alle persone con autismo. Si tratta di una delle iniziative estive portate avanti dalla Fondazione bambini e autismo ONLUS di Pordenone.

Un momento speciale per stare insieme
Come nel caso delle precedenti settimane già realizzate i criteri per organizzare queste vacanze sono stati quelli di mettere assieme piccoli gruppi omogenei di persone che con l’aiuto degli educatori, possano vivere una esperienza diversa dal solito pur mantenendo la propria personale routine. Chi non conosce l’autismo non sa quali difficoltà si incontrano a modificare le rassicuranti abitudini che queste persone hanno e che le aiutano a vivere in un mondo, il nostro, per loro abbastanza incomprensibile. Per questo, uscire dal proprio ambiente per una settimana è un grande successo per i ragazzi e le loro famiglie. La vacanza sarà articolata in varie attività come gite, escursioni e attività sportive sulla base degli interessi dei partecipanti. La settimana è stata pianificata giorno per giorno e comunicata con largo anticipo ai partecipanti onde evitare il più possibile imprevisti che suonano sempre come campanelli di allarme per le persone con autismo.

Altre attività per questa estate
Questa attività, che la Fondazione porta avanti in Estate e che continuerà con i – Punti gioco – per i più piccoli a partire dall’ultima settimana di Agosto e fino all’inizio della scuola, ha un duplice scopo: da una parte, far provare esperienze gratificanti a persone con difficoltà di relazione, dall’altra dare la possibilità alla famiglia che gestisce interamente il congiunto con autismo, di avere una settimana di riposo e libera dall’assistenza. Questo ultimo aspetto è fondamentale perché dati statistici recenti elaborati dal CENSIS dicono che in Italia, soprattutto nella fascia adulta, sono le famiglie che si prendono cura totalmente dei familiari con autismo perché non esistono servizi preposti e adeguati. La cosa è ancora più impressionante se si analizza il fatto che l’incidenza delle persone con autismo – un caso ogni 170 nati, è molto elevata tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e l’Assemblea delle Nazioni Unite invitano gli Stati a prendere provvedimenti per garantire livelli minimi di assistenza a queste persone ed alle loro famiglie.

Cos’è l’autismo
Con il termine Autismo vengono definiti disturbi di origine neurobiologica noti anche come Disturbi Generalizzati dello Sviluppo – DGS, oppure Pervasive Developmental Disorders – PDD. La causa di questi disturbi non è ancora nota mentre è stata ormai totalmente sconfessata la responabilità dei vaccini: con l’autismo si nasce e ci si convive per sempre. Questi disturbi sono caratterizzati da difficoltà a comunicare con gli altri e ad interagire socialmente e dalla presenza di comportamenti stereotipati. Inoltre, le persone con autismo possono presentare problemi del sonno, di alimentazione, disarmonie motorie e cognitive, scarsa autonomia personale e sociale, difficoltà comportamentali e aggressività anche rivolta verso se stessi. L’autismo , oltre che sull’individuo, ha pesanti ricadute sulla famiglia, sul gruppo di appartenenza e sulla società. Al momento non esistono cure, se non fornire al soggetto una adeguata assistenza per favorire il più possibile la capacitò di mettersi in comunicazione con l’esterno.

Sahalima Giovannini
consulenza della dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra, psicoterapeuta, laureata in Psicologia medica

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