famiglia mangia a colazione
I sintomi principali del disturbo di ADHD – disturbo di iperattività, sono rintracciabili in due ordini di valutazione: una carente o difficoltosa concentrazione ed una difficoltà nel controllo del movimento inteso come iperattività. A queste difficoltà se ne aggiungono altre, considerate di impatto inferiore anche se sempre di problematicità si tratta: difficoltà ad addormentarsi, ansia generalizzata e sentimento di negatività. Le cure farmacologiche specifiche per l’ADHD non esistono. Vengono utilizzati, nei casi più gravi, una classe di antidepressivi anfetaminici, la loro efficacia è riconosciuta solo nell’80% dei casi. Risultati soddisfacenti si ottengo invece con la terapia cognitivo – comportamentale. L’ultima frontiera per fronteggiare la sintomatologia dell’ADHD sono gli alimenti, infatti, eliminare dalla dieta alcuni nutrienti offre aiuto ai bambini con disturbo di iperattività e scarsa concentrazione.
La dieta ottimale
Alcuni alimenti apportano un beneficio alle cellule nervose aumentandone la capacità di ritenzione e di concentrazione. L’apporto quotidiano di questi nutrienti deve essere costante ed adeguato. Deve essere inoltre considerato un supplemento, oltre la dieta alimentare, di vitamine, di sali minerali e di altri nutrienti non inclusi nella dieta alimentare standard. Questi elementi usati quotidianamente possono contribuire ad una migliore performance della concentrazione. Dovrebbero invece, essere eliminati dalla dieta alcuni nutrienti che stimolano l’iperattività. Alcuni esperti, tra cui il dott. Richard Sogn e Daniel Amen, dopo vari ed approfonditi studi raccomandano l’introduzione e la riduzione quotidiana dei seguenti nutrienti:
Supplemento quotidiano
Gli integratori vitaminici devono essere assunti quotidianamente, soprattutto quando la dieta alimentare è carente. Sono moltissimi i bambini a non avere una dieta bilanciata tra l’alimentazione e l’energia consumata attraverso i vari sporti praticati. È preferibile quindi aggiungere, anche se non espressamente richiesto, un integratore a base di vitamine e sali minerali.
Nutrienti da eliminare
Non è stato accertato ma gli esperti concordano sul fatto che alcuni cibi possono risultare allergizzanti e come tali avere effetti negativi anche sui sintomi dell’ ADHD. Si è visto ad esempio che alcuni conservati o coloranti per alimenti possono aumentare la sintomatologia dell’iperattività. Dovrebbero quindi essere eliminati dalla dieta:
La psicoterapia cognitivo – comportamentale
La sindrome da iperattività risponde molto bene a questo tipo di psicoterapia. Il bambino viene visto dallo specialista due volte al mese e lo stesso ritmo deve essere osservato dalla madre. Infatti questo tipo di intervento è multifattoriale: alla madre vengono impartite le istruzioni su come lei deve rispondere alle provocazioni di suo figlio. E’ lei, la madre, a dover far rispettare le regole della casa, ovviamente regole concordate preventivamente nella prima seduta con lo psicoterapeuta. I primi mesi di psicoterapia saranno estremamente faticosi, è quindi fondamentale non arrendersi mai davanti a nulla e continuare ad andare avanti anche davanti ai fallimenti.
La dieta adatta al bambino con ADHD
La nuova composizione della dieta dovrebbe essere introdotta gradualmente. La gradualità aiuta anche a comprendere quale sono gli alimenti che maggiormente facilitano la concentrazione nel bambino. A questo proposito è importante avere un diario alimentare quotidiano dove annotare gli alimenti consumati in una settimana e scriverne i cambiamenti, se questi ci sono che siano essi positivi o negativi. Per apprezzarne i risultati la dieta deve essere mantenuta costante per parecchi mesi. Non dimenticare inoltre che in associazione al nuovo regime alimentare vanno osservate alcune piccole regole:
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra, psicoterapeuta, laureata in psicologia medica