La ricerca è stata commissionata da Telefono Azzurro, l’associazione che dal 1987 si occupa di tutelare l’infanzia maltrattata, per verificare quanto la rete ed i pericoli ad essa connessa sono in maniera più o meno velata, infiltrati nelle vite dei ragazzi. Caffo, il presidente di Telefono Azzurro vuole, con la ricerca, lanciare una sfida ai colossi della rete, invitandoli a prendere parte alla sfida di coniugare libertà, sicurezza, business a tutela dei minori.
I risultati della ricerca
Oggi il 99% dei ragazzi è connesso ad internet, di questi ben il 70% è costantemente connesso attraverso il device smartphone, quindi è collegato e raggiungibile in ogni singolo momento delle ventiquattro ore della giornata. Inutile sottolinearlo, i ragazzi sono raggiungibili soprattutto quando sono fuori di casa e lontano dal controllo della famiglia. Il 15% dei ragazzi ha subito un furto di identità in rete mentre il 30% afferma di aver commesso l’errore di aver messo online contenuti personali e di essere per questo pentito. Ed infine, due ragazzi su tre affermano di essere a conoscenza, diretta o indiretta, di fatti di bullismo. Il 36% dei ragazzi ammette di conoscere qualcuno che fa sexting o che posta contenuti sessualmente espliciti e autoprodotti. Ben l’88% dei materiali pubblicati vengono prelevati dalla loro collocazione originale, anche se pubblicati come messaggi privati su WhatsApp, e pubblicati su altri siti. E non è ancora tutto: il 13% dei teenager ha scaricato APP o è iscritto a piattaforme di incontri online.
La pornografia e l’adescamento on-line
I siti pornografici sono in assoluto le realtà che rilasciano più pagine viste di tutti gli altri social messi insieme, tanto che vengono ormai identificati come il sesto continente. Le immagini sono quindi a portata di mano dei ragazzini allo stesso modo in cui i ragazzini sono a portata di mano dei pedofili. Senza contare poi, il malessere generato negli adolescenti, dalle immagini e video chiaramente pornografiche, quando per la loro età i ragazzi non sono ancora pronti a recepirne le scene. Tutto questo mostrare senza il minimo controllo, spinge i ragazzi a considerare e vivere la sessualità estrema come un fatto normale, conseguentemente, pronti ad accettare qualsiasi estremismo, compromettendo così la vera sessualità, quella il cui concime primario deve essere l’amore.
I minori devono essere tutelati
Ernesto Caffo lo ribadisce a gran voce: i minori devono essere tutelati e per questo richiama l’attenzione sulla creazione di una Carta dei diritti Internet da associare ai grandi gruppi internazionali come la Virtual Global Taskforce o la Global Alliance against sexual abuse online. Ernie Allen, uno dei relatori al convegno in Bocconi, ha proposto la creazione di un database globale delle immagini ed una collaborazione a tutto tondo tra tutti i paesi a livello internazionale nella lotta alla pedopornografia. Inoltre, propone alle grandi compagnie delle telecomunicazioni di intercettare le immagini inappropriate e di rimuoverle velocemente dai propri server. Come ultima raccomandazione andrebbero sollecitati i big della telefonia a non incentivare l’utilizzo della rete attraverso messaggi gratuiti o benefit per minori, non possiamo dimenticare che per loro i minori sono una larga fetta del business, negli USA l’indotto dai minori arriva a coprire ben 44 miliardi di dollari all’anno! Ed è forse per questo motivo che saranno proprio le big telefoniche a non volersi impegnare nel limitare l’uso della rete tra i giovani?
Dott.ssaRosalba Trabalzini
Responsabile scientifico di Guidagenitori.it