A Marinella hanno tolto tutto: i figli, in primo luogo e poi la libertà, il lavoro e il denaro. Ma non sono riusciti e toglierle la forza di lottare, con la disperazione dignitosa di chi, ormai, ha ben poco da perdere. È tutto in un libro Non vi lascerò soli uscito lo scorso 25 gennaio, un libro che Marinella ha scritto durante un periodo agli arresti domiciliari, solo uno dei tanti periodi di reclusione, visto che è stata ben tre volte in carcere. Un libro che tutti dovrebbero leggere perché riassume in sé una vicenda reale ma più intricata di un romanzo, una storia che avvince in modo struggente ma che è anche un vero e proprio manuale di giurisprudenza internazionale. “Non vi lascerò soli”, questo titolo è un grido disperato, una promessa ai figli, narra infatti la vicenda paradossale di una donna alla quale sono stati tolti i figli, una “giustizia” xenofoba, di parte, una giustizia che manipola date e convenzioni Stati. Ci si chiede: ma questa donna avrà picchiato i figli? Li avrà maltrattati? Avrà impedito loro di andare a scuola, di vedere gli amici, li avrà sottratti al padre? Nulla di tutto questo. L’unica colpa di Marinella è quella di aver avuto dei figli nati in Germania e di voler ritornare con loro in Italia.
Un tribunale dovrebbe tutelare i bambini, ma …
Marinella è una giovane donna laureata in lingue, con un’ottima carriera. Conosce un uomo tedesco, Tobias, si sposano in Italia e vivono a Monaco di Baviera con i figli, Leonardo e Nicolò, nati in Germania. Come succede a tante coppie in tutto il mondo, l’amore tra Marinella e Tobias finisce e nel 2006 avviano le pratiche per la separazione. A questo punto entra in scena lo Jugendamt, una sorta di tribunale dei minori tedesco: dovrebbe tutelare il benessere dei bambini e proteggerli da situazioni difficili. Proteggerli, appunto e non iniziare a ingerirsi nella vita di famiglia, terrorizzando i bambini con interrogatori chiusi in camera, con lunghe perizie sulla situazione famigliare, fino a creare di fatto una situazione di disagio prima inesistente. Marinella, preoccupata, inizia a entrare in contatto con legali italiani e prende in considerazione la possibilità di rientrare a vivere e a lavorare in Italia. Nel gennaio del 2008, tale desiderio viene comunicato da Marinella al Tribunale ordinario di Monaco, ma lo Jugendamt chiede al tribunale che venga negata la possibilità di trasferimento dei bambini. I due piccoli non possono lasciare il paese. Poiché Marinella manifesta comunque la sua intenzione di portarli in Italia, il tribunale fa preventivamente emettere all’Interpol un mandato d’arresto internazionale per sottrazione di minori. Il paradosso è che mentre Marinella riceve tale mandato si trova a Monaco e i figli sono tranquillamente in vacanza con il padre. A settembre la donna prende la decisione di prendere i figli e tornare in Italia, sperando, una volta nel proprio paese, di trovare appoggi nella giustizia italiana. A ottobre i bambini iniziano la scuola in Italia, a Milano, un periodo sereno, in cui si fanno tanti amici e vivono felici con la mamma.
I ragazzini sono stati strappati dalla scuola
A novembre, però, il Tribunale dei Minori di Milano convoca Marinella per un’udienza, in cui il giudice (una donna) rende esecutiva la richiesta della Germania di far rientrare i due ragazzini nel paese natio, senza prendere in considerazione una frase cancellata in cui si dice che la madre è il genitore affidatario. In un primo tempo Marinella nasconde i ragazzi per impedire che le vengano sottratti ma poi, rendendosi conto del malessere in cui verrebbero a trovarsi i ragazzi, avvia una mediazione per ridare ai bambini una vita normale. L’ex marito però attiva i suoi legali per interrompere unilateralmente e segretamente la mediazione e far rientrare i bambini in Germania. Il procuratore e la polizia giudiziaria del Tribunale per i Minori non riferiscono tali intese ai legali di Marinella. Leonardo e Nicolò sono portati via da scuola, strappati alle maestre. Da allora Marinella non li ha più visti. Sono passati quattro anni. E oltre al danno, la beffa: Marinella è stata anche condannata a pagare gli alimenti ai figli e all’ex marito, in quanto lui non presenta dichiarazione dei redditi.
Tanti i casi come quello di Marinella
Il caso di Marinella è sicuramente paradossale. La denuncia della donna riguarda soprattutto il comportamento dello Jugendamt, che mira a trattenere in Germania i ragazzini nati in quel paese, favorendo in tutti i modi il genitore tedesco a scapito dell’altro, non importa di che nazionalità sia: oltre a quello di Marinella Colombo sono tanti i casi di figli tolti a padri o madri spagnoli, americani, polacchi, olandesi, insomma non tedeschi. Si sa che quando c’è una separazione sono sempre i bambini, in un modo o nell’altro, ad andarci di mezzo: non sono poche le storie di bambini sottratti da genitori di un altro paese che vogliono riportarli nel paese di origine. Ed è normale che si cerchi, da parte del tribunale, di trattenere i piccoli nel paese natio, dove sono cresciuti e dove hanno messo radici. Quello dei piccoli Leonardo e Nicolò però è un caso a parte: perché, al di là di ogni ragionevolezza, sono stati di fatto sottratti a una madre che ne aveva avuto l’affidamento e che aveva tutti i numeri per dare loro una vita felice. Qui i contatti con la parte “materna” sono stati tagliati: ed è impossibile non chiedersi se davvero sia stato fatto il bene di questi bambini…
Giorgia Andretti