Scuola, l’impegno delle ultime settimane

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Scuola, l’impegno delle ultime settimane

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È iniziato il conto alla rovescia: all’ultimo giorno di scuola manca un mese e mezzo, ancora meno tenendo conto che gli scrutini iniziano già a fine maggio. Le cinque-sei settimane che separano dall’ultima campanella dell’anno scolastico 2016-2017 sono però le più impegnative, come ogni anno. Lo sono perché si tirano le somme del lavoro svolto e per tanti alunni significa  maggior lavoro per recuperare eventuali brutti voti e, nel caso dei più grandicelli, evitare  i debiti da recuperare.  Con un po’ di impegno è possibile conciliare la voglia di uscire con la necessità di studiare. Ora più che mai i genitori devono dettare le regole: cena leggera entro le 20, niente smartphone o computer prima di andare a letto, meglio una lettura rilassante o un po’ di musica.

 

L’alimentazione per gli ultimi giorni di scuola

L’alimentazione corretta e varia è necessaria in questo periodo di fatiche, perché ricarica la mente e il corpo. A colazione si può mangiare quello che si desidera, dolce o salato che sia. Se si sceglie la colazione salata è preferibile optare per toast a base di proteine dell’uovo o dei legumi. A scuola occorre uno spezzafame, soprattutto se alle ultime ore c’è un’interrogazione o una verifica: sì a un frutto, a una barretta ai legumi   preparata in casa, a del pop-corn con cioccolato fondente e tanta idratazione: non deve mai mancare una bottiglietta di acqua fresca, da sorseggiare tra un’ora e l’altra. A pranzo, ci vuole una dose adeguata di carboidrati  associati a proteine vegetali: le  zuppe sono l’ideale ma anche gnocchi, cuscus  e quinoa.   Il pasto serale dovrebbe privilegiare le proteine, animali o vegetali che siano, il pesce in particolare contiene acidi grassi mono e poli-insaturi omega 3, che nutrono il sistema nervoso rendendolo più efficiente. Poiché la verdura è una componente essenziale, è bene cercare di renderla gradita: cruda può essere più allettante con una salsina a base di yogurt, aglio e menta, mentre se la si propone cotta la si può offrire al gratin, con salsa di pomodoro, con una spolverata di parmigiano. A proposito di cosa portare in tavola è preferibile seguire i menù consigliati da zia Vittoria, sono studiati per garantire la buona qualità della vita dallo svezzamento all’età adulta.

 

Ultimi gironi di scuola: riposini e un po’ di sport

Se dopo il pranzo la sonnolenza è tanta, nulla vieta di fare un riposino, a tutte le età. Dormire venti minuti tra le 14 e le 15 rinfranca, scaccia la sonnolenza e aiuta a ripartire. L’importante è che sia davvero solo un riposino: se si dorme per un’ora o più ci si sveglia più stanchi e deconcentrati di prima. Dopo il riposo sarà più facile rispettare la tabella di marcia. E non deve mancare un po’ di attività fisica quotidiana, aiuta a scaricare la tensione nervosa e regala buon umore. I ragazzini delle elementari hanno più tempo, ma anche chi studia alle medie o alle superiori dovrebbe concedersi dopo un paio di ore piene di studio un break di mezz’ora all’aperto, con un giro in bici, una corsetta, una partita di calcio. Quindi una rapida doccia e poi c’è ancora mezzora per il ripasso veloce. È necessario  dormire un numero sufficiente di ore: dalle dieci – undici ore di un bambino della materna o delle elementari alle nove ore almeno alle medie. Alle superiori ci vogliono comunque almeno otto ore di sonno. Dormire bene e molto garantisce il ripetersi di cicli del sonno di tipo Rem e non-Rem, l’alternanza delle fasi garantisce l’apprendimento e la memorizzazione dei dati appresi nella giornata precedente.

 

Sahalima Giovannini

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