materiale scolastico
Zaino, astuccio, raccoglitori ad anelli, quaderni e quadernoni di ogni foggia e colore. Ma anche gomme, colla, pennarelli e matite. Per non parlare dell’abbigliamento. Sostenere l’istruzione dei nostri figli oggi incide sulle famiglie molto più che in passato. Al mero costo del materiale didattico e degli accessori, paghiamo infatti il “prezzo aggiunto” delle marche, anche se equivalgono ad una migliore qualità, spesso sono un capriccio delle tendenze della moda alle quali i ragazzini sono già attentissimi. Eccoci quindi a fare i conti con due ordini di problemi: i costi reali dei materiali ed il potere del marketing, il sistema commerciale attivo sulla mente dei nostri figli.
I costi da sostenere
Dai dati diffusi dall’Osservatorio nazionale della Federconsumatori, emerge che solo per libri e dizionari ogni studente avrà una spesa media di 507 euro con un aumento del 5% rispetto all’anno scorso. Se a questo aggiungiamo il corredo scolastico, si parla di una spesa oscillante tra i 950 euro per le scuole medie ai 1.233 euro per quelle superiori. La differenza di spesa non dipende solo dal corso di studi, ma anche dalla zona geografica in cui si vive. Per esempio, si spende di più a Bolzano mentre la città meno cara è risultata essere Napoli. Questa differenza non riguarda solo la spesa per libri e corredo, ma anche la mensa scolastica: a Torino costa 116 euro mensili, mentre a Napoli e a Perugia solo 50 euro mensili. A tutto questo si aggiunge il costo per il vestiario. La maggior parte delle scuole ha ormai abolito l’uso del grembiule a dispetto del parere di molti genitori: di conseguenza è necessario poter contare su una scorta di tute, jeans e magliette per consentire un adeguato ricambio .
Idee per risparmiare
Un’associazione di consumatori, Adiconsum, ha unito le sue forze al motore di ricerca KlikkaPromo.it per stilare un vademecum finalizzato al risparmio, grazie alle offerte della grande distribuzione. Tra i consigli forniti si può individuare l’offerta più conveniente e il centro commerciale più vicino a casa, consentendo un risparmio di tempo e di denaro. In questo modo la spesa per il corredo scolastico ad esempio può aggirarsi intorno ai 100-110 euro, cifra nettamente inferiore ai circa 400 euro paventati in precedenza. Per fare un esempio pratico, nei centri commerciali si trovano offerte di quaderni a “blocchi di 5” con soli 2 euro, mentre un quaderno in cartoleria, soprattutto se “firmato” arriva a costare fino a 2-2,50 euro. Entra in gioco, ovviamente, anche il ruolo dei genitori: alcuni perdono in partenza la “battaglia” domestica con il figlio desideroso di mostrare lo zaino firmato con il personaggio del cuore. Alcuni riescono a convincere il bambino di quanto uno zaino anonimo sia non solo ugualmente valido ma addirittura potrebbe essere personalizzato con l’applicazione di patch particolari. Ci sono province, come quella di Roma, in cui vengono proposti “Kit Scuola” a prezzo fisso: un’importante iniziativa per risparmiare e, perché no, anche per educare i ragazzi a dare il giusto valore a ciò che posseggono. Anche per i vestiti, per chi non è riuscito a comprare tutto con i saldi, alcune marche commerciali hanno ottimi articoli di qualità a prezzi più accessibili rispetto alle griffe.
Libri, un costo che cresce sempre di più
L’articolo 34 della Costituzione così recita: l’istruzione inferiore dovrebbe essere gratuita oltre che obbligatoria. E così era, grazie ad una legge del 1964 la quale garantiva la gratuità dei libri nella scuola elementare, purtroppo negli ultimi anni le cose sono un po’ cambiate: la gratuità dei libri per le scuole primarie dipende dagli stanziamenti del Governo alle Regioni, mentre per le scuole secondarie di primo grado intervengono i buoni scuola dal diverso valore in base alla fascia ISEE di appartenenza. Il consiglio è di informarsi presso il proprio Comune anche perché le direttive sono soggette a modifica: ad esempio con l’amministrazione del sindaco Pisapia a Milano, inizialmente il bonus per i libri delle elementari non sarebbe stato garantito, mentre negli ultimi comunicati ne viene riconfermata la gratuità ed il buono scuola in base all’ISEE per quelli delle medie inferiore. A parte questi meandri burocratici, vediamo qualche consiglio pratico per risparmiare sui libri. Sempre ADICONSUM consiglia prima di tutto di aspettare l’indicazione definitiva del docente per evitare spese inutili, ed infine decidere se:
Altre idee per “tagliare” sui costi
Codacons mette a disposizione un sito web www.codacons.net/libri gratis con la finalità di scambiare o regalare libri di testo usati. Si può accedere al servizio gratuitamente pubblicando una vera e propria inserzione. Iniziativa molto interessante è anche quella dell’UdS, Unione degli Studenti. “Per contrastare il fenomeno del caro-libri – dichiara Danilo Lampis, responsabile nazionale Diritto allo Studio dell’UdS – l’Unione degli Studenti sta organizzando come ogni anno in tutto il paese decine di mercatini dei libri usati. Nelle nostre sedi gli studenti possono vendere e comprare i propri libri al 50% del prezzo di copertina, senza cadere nelle speculazioni delle libreria. In alcune regioni abbiamo addirittura auto-prodotto un diario scolastico in vendita a basso costo, per cercare di tenere bassi i costi del materiale scolastico degli studenti”. Altra iniziativa, per chi desidera, è quella di Poste italiane: mette a disposizione delle famiglie un prestito fino a 5.000 euro da restituire in rate da 12 o 24 mesi con un T.A.N. fisso dell’8,10% e un T.A.E.G. massimo dell’11,36%, il nome del prodotto è Prestito Banco Posta Studi e può essere richiesto entro il 30 novembre 2012. A chi pensa di fotocopiare un libro ricordiamo che per legge non si può fotocopiare più del 15% di un testo coperto dai diritti d’autore altrimenti si incorre nel reato di pirateria.
Paola Biandolino