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Maschere di Carnevale, ecco perché piacciono

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I bambini lo aspettano tutto l’anno, il Carnevale, con i suoi arcobaleni di stelle filanti colorate, di coriandoli e di dolci golosi e particolari, con l’allegria senza freno e soprattutto con loro, le maschere. Che si scelga la principessa o la fatina, il cavaliere o il pirata, il supereroe o il cucciolo buffo, c’è poco da dire: le maschere non lasciano mai indifferenti. O le si amano o se ne ha paura.

Quando sono piccoli ne hanno timore
Se le maschere piacciono tanto quando sono più grandicelli, da piccolissimi spesso se ne ha un vero e proprio terrore: basti pensare ai pianti si alcuni bambini quando vedono un clown o Babbo Natale in un negozio. Questo succede perché, fino ai tre anni circa, un viso nascosto dietro una maschera è visto come una minaccia. Infatti il travestimento nasconde la vera identità di una persona, rappresenta l’ignoto che può nascondere qualsiasi cosa: un persona può svelarsi come terribile o malvagia, ma quello che più terrorizza i piccoli è proprio il non sapere che cosa aspettarsi. Per questo, è bene evitare di forzare i bimbi piccoli a mascherarsi e soprattutto a partecipare a una festa importante, dove possono entrare in contatto con situazioni che li possono spaventare, causando addirittura brutti sogni. È quindi meglio limitarsi a piccole feste tranquille, al nido oppure a casa, con maschere tranquillizzanti da cagnolino o da orsetto, meglio ancora con il viso scoperto in modo che i piccoli si possano riconoscere reciprocamente. Se, invece, nostro figlio proprio si rifiuta di partecipare alla festa non va in alcun modo obbligato perché potrebbe avere un piccolo trauma: con il tempo e la crescita imparerà ad apprezzare questo tipo di divertimento.

Perché ai bambini piacciono le maschere
Al contrario, quando i ragazzini crescono un po’ iniziano ad amare molto le mascherate in occasione del Carnevale. Travestirsi da fata o da pirata, da principessa o da cow-boy rappresenta infatti un’occasione per rappresentare davvero quello che, in fondo in fondo, si sogna di essere. La bambina solitamente preferisce un costume dolce e romantico perché sta sviluppando la propria identità femminile, mentre il maschietto preferisce il pirata o il supereroe per identificarsi con l’elemento mascolino della forza. È molto difficile che, a questa età, una bimba accetti di mascherarsi da gorilla o un maschietto da vecchietta. Solo più avanti, con una identità personale più forte, capiranno l’ironia che è insita nel carnevale. Per questo, al momento è bene che i genitori non impongano scelte troppo adulte, creative o particolari, perché è giusto che siano i bambini a esprimersi attraverso queste identificazioni, anche se sembrano un po’ scontate. Lasciamo che siano liberi di esprimersi, anzi assecondiamoli creando con loro un costume proprio come lo vogliono, partendo da un modello base già pronto e aggiungendo quanto suggerisce la loro fantasia.

Lina Rossi

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