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Le prime bugie dei nostri figli

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Inevitabili, assolutamente normali, persino necessarie alla loro crescita. Vediamo quali ragioni nascondono le fandonie dei bambini e quale deve essere la nostra reazione.

Un’espressione che non convince, una frase che suona strana, una giustificazione che non regge. Prima o poi il giorno della fatidica domanda arriva: “Mio figlio mi sta mentendo?”. Se la risposta è affermativa, guardate subito al lato positivo della cosa: il rapporto con vostro figlio sta per fare un importante passo in avanti. Perché? Perché da questo momento inizierete a conoscere più a fondo vostro figlio. Se infatti porrete attenzione al contenuto delle bugie, che inevitabilmente i vostri figli prima o poi vi racconteranno, potrete capire molte cose del loro universo e del loro rapporto con voi. Proprio come avviene per i sogni, le bugie sono infatti lo specchio fedele dei loro bisogni, dei loro desideri e delle loro paure.

Perché i bambini dicono le bugie
Non di rado capita di sentire i bambini che raccontano piccole frottole che in qualche modo “abbelliscono” la realtà o che servono a darsi importanza. Quando accade, bisogna tenere in considerazione che per loro queste ingenue storielle sono vere. Almeno fino ai cinque anni, età fino alla quale il bambino non ha un confine netto tra immaginazione e realtà.
Altre volte, specialmente quando si tratta di bambini più grandicelli, le bugie esprimono un disagio oppure rivelano una difficoltà di fronte alla quale la bugia rappresenta un ancora di salvezza o un sostegno. Un bambino che, ad esempio, racconta di avere molti amici quando nella realtà ha solo qualche conoscenza superficiale, rivela la propria solitudine e chiede di essere rassicurato sulle proprie qualità e di essere aiutato ad instaurare nuove e più vere amicizie.

Troppe bugie o poche bugie
Nella maggior parte dei casi non è tanto il tipo di bugia che bisogna tenere d’occhio, ma la quantità. Troppe bugie devono costringerci a riflettere sulle ragioni che possono spingere un bambino a nascondere tanto spesso la verità. Se questo atteggiamento è davvero insistente probabilmente il bambino sta vivendo un forte disagio che cerca di compensare modificando a suo modo la realtà. Cercate di capire che cosa gli manca veramente e di aiutarlo a distinguere con dolcezza i suoi desideri dal mondo reale.
Ancora più sottovalutato è invece il messaggio che si nasconde dietro il comportamento di un bambino che non dice “mai” bugie. Questo comportamento rappresenta motivo di vanto per molti genitori, ma in realtà non è davvero positivo come potrebbe apparire. Un bambino che non dice “mai” bugie è un bambino che non ha ancora costruito un proprio spazio personale e segreto. Si tratta cioè di un bambino che non ha ancora delineato un confine netto, in chiave psicologica, tra sé e l’altro: dimostrando, con questo suo comportamento, di non riuscire a “staccarsi” da mamma e papà e di non riuscire a crescere. La bugia va infatti considerata come un confine tra il mondo personale ed il mondo esterno, rappresenta un “no” , vuol dire agli altri, ma soprattutto a mamma e papà, “tu non puoi sapere sempre tutto di me”.

Come reagire di fronte ad una bugia
È proprio il significato che si nasconde dietro l’atto di dire una bugia a rendere la bugia stessa una offesa che mette in difficoltà molti genitori. Fino al punto di suscitare reazioni che possono essere sproporzionate rispetto alla reale gravità dell’atto. Prima di sgridare un bambino per un bugia è dunque bene fermarsi a riflettere per qualche istante.

Controllate la vostra delusione – Attraverso la bugia i bambini costruiscono un proprio spazio segreto, un mondo a metà strada tra la realtà e la fantasia, un mondo che può essere riservato a riporre sentimenti o emozioni che hanno paura di mostrare ai genitori o di cui sono gelosi o si vergognano. Per questo la mamme ed i papà non devono preoccuparsi o peggio sentirsi traditi e imbrogliati dalle piccole innocenti bugie.

Sottolineate comunque l’importanza di dire la verità – Aiutatelo ad essere onesto, conquistatevi la sua fiducia non punendolo alla prima occasione, ma incoraggiandolo a raccontarvi le sue marachelle invece delle bugie. Se vostro figlio coglierà la vostra disponibilità al dialogo sarà più tranquillo e la bugia sarà riservata solo a piccole occasioni.

Entrate in punta di piedi nel mondo “bugiardo” di vostro figlio – Dimostrare di essere “sempre” in grado di smascherare le piccole frottole che vi racconta non è un’arma a vostro favore. Con l’idea di confermare il rapporto genitoriale, rischiate di entrare nel mondo personale di vostro figlio senza tenere in considerazione la sua sensibilità. Prima di farlo valutate con attenzione la gravità della bugia e la necessità reale di un intervento educativo.

 

Dott.ssa Ilaria Ronchetti
Psicologo

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