La prevenzione medica è sempre più trascurata

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La prevenzione medica è sempre più trascurata

prevenire è meglio che curare
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Il leit-motiv della buona salute è sempre stato: prevenire è meglio che curare, niente di più vero, infatti, le malattie anche gravi, se individuate in uno stadio iniziale, hanno più possibilità di essere curate e quindi di guarire. Non si comprende perché, allora, nel nostro Paese la prevenzione è gravemente trascurata da uomini e donne. Secondo un’indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, in un anno solo il 50% delle donne ha effettuato una visita ginecologica. Ancora peggio fanno gli uomini: solo 15 su 100 nell’ultimo anno si sono recati dall’andrologo. La ricerca è stata svolta su un campione di 1.200 italiane e italiani.

Donne poco attente alla propria salute

Dall’indagine emerge che la prevenzione non è una abitudine ancora acquisita da noi donne: il 16% dichiara di non sottoporsi una visita ginecologica da molti anni, il 13% riferisce addirittura di non averla mai fatta. Anche un esame importante come il Pap-test è stato effettuato nell’ultimo anno da meno di una donna su tre. Nella fascia d’età tra i 30 e i 44 anni il 30% delle donne dichiara di non averlo mai eseguito o di averlo fatto molti anni fa. Per quanto riguarda la frequenza dei controlli per la prevenzione del tumore al seno, solo una donna su quattro ha svolto un’ecografia al seno nell’ultimo anno e il 44% delle donne tra i 30 e i 44 anni non si è mai sottoposta a questo esame. Tecniche preventive come l’autopalpazione sono praticate con regolarità solo dal 29% delle donne italiane. Per quanto riguarda la mammografia, il 23% delle donne tra i 45 e i 54 anni dichiara di averla effettuata molti anni fa o di non averla mai effettuata, nonostante sia consigliata come controllo regolare a tutte le donne sopra i 40 anni. In Italia, alle donne dai 50 anni in su è offerta una mammografia annuale gratuita di screening, che contribuisce a salvare molte vite

Uomini ancora più superficiali

Non va meglio per gli uomini: il sondaggio rivela come appena il 15% sia stato dall’andrologo nell’ultimo anno. Inoltre, un esame importante per la salute della prostata, ossia il dosaggio del PSA, è stato effettuato nell’ultimo anno solo dal 42% degli uomini tra i 55 e i 65 anni, dato che scende al 27% nella fascia d’età 45-54. Anche la sola autopalpazione è necessaria negli uomini.  L’uomo dovrebbe sottoporsi a visita urologica o andrologica, a partire dalla giovane età, non solo per scoprire malattie tumorali ma anche per escludere malformazioni che potrebbero influire sulla fertilità.

Per lei e per lui: dermatologo e cardiologo

Ad accomunare donne e uomini la poca attenzione alla salute della propria pelle: secondo la ricerca degli uomini e delle donne non ha mai svolto una visita dermatologica per la valutazione dei nei. In realtà, di tanto in tanto sia i maschi sia le femmine dovrebbero sottoporsi a controlli base, che se prenotati per tempo richiedono solo il costo del ticket. Di tanto in tanto, si dovrebbero effettuare le analisi del sangue con emocromo, glicemia, misurazione di colesterolo e trigliceridi. Dopo i 40 anni la visita oculistica soprattutto se si hanno già disturbi visivi, un controllo dal dentista ogni anno, ogni tanto un elettrocardiogramma.  Altro controllo importante, non invasivo e gratuito dopo i 50 anni è la ricerca di sangue occulto nelle feci. Se si riscontrano tracce di sangue, il medico prescriverà esami più specifici come la colonscopia.

Lina Rossi

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