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La merenda fai da te o industriale è necessaria

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La merenda a scuola è uno dei ricordi più vivi che ciascuno ha dei suoi anni in classe. Anche celebri scrittori ne parlano in molti libri. La merenda, quel pacchettino avvolto un tempo in un tovagliolo o nella carta, oggi nell’alluminio o in igienicissimi contenitori ermetici. Appena estratta dallo zaino richiama il profumo di casa oltre a rappresentare dieci minuti di relax a cavallo della mattinata, quando la colazione già digerita lascia spazio a un languorino che coincide con il calo dell’attenzione. Un tempo, quando il cibo scarseggiava un po’ per tutti, la mamma poteva dare ai propri figli quello che preferivano: così mentre i ragazzini delle classi più abbienti portavano sandwich al burro, prosciutto e pollo, gli altri avevano con sé pane nero e salame, castagnaccio, torte fatte in casa.

Oggi è tutto diverso: la quantità di cibo a disposizione è aumentata per tutti, purtroppo, spesso a scapito della qualità e le calorie ingerite non sono consumate da un adeguato esercizio fisico. Per questa ragione, il sovrappeso e l’obesità sono in aumento anche tra i ragazzini. E, per questa ragione, anche la merenda del mattino e del pomeriggio deve rientrare in un nuovo concetto di educazione alimentare, apportando i nutrienti giusti, poche calorie ma tanti minerali e vitamine. La merenda di metà mattino deve essere solo un piccolo break rigenerante senza appesantire.

L’importanza della colazione e del pranzo
E’ importante che i bambini prendano la buona abitudine di fare colazione, le primissime ore del mattino sono essenziali per partire bene con la giusta dose di energia e di attenzione. Inoltre, i bambini devono abituarsi a consumare il cibo della mensa. Pur con i dubbi e le polemiche sulla qualità del cibo il pasto di mezzogiorno ha una valenza non solo di nutrizione, ma anche di educazione alimentare, di condivisione e di osservanza delle regole a tavola. Mandare indietro intere porzioni, perché si è sazi dopo il grosso panino o merendina magiato due ore prima, non è etico e nemmeno accettabile dal punto di vista nutrizionale. Per questa ragione in molte scuole è stato stabilito che la merenda delle dieci deve essere solo uno spuntino, a base di frutta o verdura già pulite o al massimo viene permesso uno yogurt: quel tanto che basta ad assumere un po’ di acqua, zuccheri e vitamine per arrivare al pasto con una giusta dose di appetito.

Merendine fatte in casa o industriali?
Nel pomeriggio c’è più libertà, perché all’uscita da scuola non ci sono le maestre a controllare, quindi teoricamente i bambini possono gustare quello che preferiscono. Anche in questo caso occorre moderazione, perché se un bambino sa che, alle quattro del pomeriggio, la mamma o il nonno lo aspetta fuori dalla scuola con un abbondante panino, un gelato e una fetta di torta, insomma, un vero e proprio pasto alternativo, finirà per non mangiare in mensa. E a cena non avrà abbastanza fame. Anche al pomeriggio, insomma, è sufficiente uno spuntino: vanno bene un piccolo gelato alla frutta, uno yogurt, un frullato. Anche le merendine confezionate, se scelte bene, possono andare bene a patto che siano proposte n paio di volte alla settimana e non di più. Le merendine industriali possono contenere molti zuccheri e, se si supera la dose singola, provocano un introito calorico eccessivo. Anche le merende preparate in casa non vanno sempre bene: pane e salame, per esempio, o la porzione di pizza con la mozzarella, sono ricchi di grassi e somigliano di più a una cena che a una semplice merenda. Insomma, qualunque sia la scelta, è sempre una questione di buon senso. I consigli di zia Vittoria si rivelano utilissimi con le proposte di merende del mattino e pomeriggio.

Sahalima Giovannini

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