Nei momenti delle feste, vorremmo che tutto andasse per il meglio e in perfetta forma. Purtroppo non sempre succede così: molte mamme lo sanno bene, troppo spesso i bambini scelgono la vigilia delle feste per ammalarsi. Lo stesso può capitare durante le vacanze di Natale. In questi casi la situazione può anche essere più complessa perché il pediatra è in ferie, le farmacie fanno i turni delle festività, oppure si è in vacanza in montagna o dai parenti, in luoghi insomma dove è necessario crearsi nuovi punti di riferimento.
Quando arriva la febbre lontano da casa
Il termometro può segnalare la febbre in montagna, al mare, nella città d’arte o a casa dei nonni. Anche in luoghi dove si gioca, si fa sport e ci si diverte può capitare di non sentirsi bene, quindi è importante non farsi cogliere impreparati. Prima di tutto ci si deve dotare di una piccola, ma essenziale farmacia da viaggio. È vero infatti che le farmacie si trovano ovunque, ma soprattutto durante le feste possono essere non sempre aperte. E se è la prima volta che ci si reca in vacanza in quel luogo, ci si trova senza punti di riferimento. Quindi è il caso di preparare una piccola valigia contenente l’essenziale: un termometro infrangibile, un antipiretico che vada bene per i bambini e per il resto della famiglia va benissimo il paracetamolo, un disinfettante non alcolico, qualche garza, cerotti resistenti all’acqua. Se si prevede un viaggio in paesi esotici, è consigliabile aggiungere dei fermenti lattici. Se il bambino o un altro membro della famiglia si sente poco bene, ci si può mettere in contatto con il servizio di continuità assistenziale locale, presente dappertutto in Italia: il numero si trova su internet oppure telefonando al comune in cui si andrà in vacanza ed è bene annotarselo o registrarlo nel cellulare. Anche le farmacie sono in grado di fornire informazioni su pediatri e medici disponibili per i turisti, con tariffe particolari.
Quando si è in attesa di un bebè
Se la mamma è in gravidanza, prima di allontanarsi da casa è bene chiedere al medico se ci sono attenzioni particolari da osservare in quel momento particolare della gravidanza. Se la gravidanza non è troppo avanzata e non ci sono problemi, come per esempio diabete gravidico o pressione alta, la futura mamma può recarsi senza problemi in vacanza, a patto di non recarsi in una località di montagna ad altitudine eccessiva: infatti oltre i 2.000 metri l’ossigeno è più rarefatto e potrebbero esserci problemi di saturazione di ossigeno. Attenzione anche alle vacanze esotiche: oltre al rischio di non poter salire in aereo, alcune compagnie aeree limitano alla 30° settimana la salita a bordo. Premesso che la gravidanza non è malattia e quindi è possibile muoversi in tutta tranquillità, la gestante ha però il dovere di tutelare se stessa e il piccolo in arrivo con un comportamento prudente. È quindi consigliabile scegliere una località non troppo lontana, annotarsi il numero del medico a casa e di uno del luogo di vacanza. Inoltre è consigliabile avere con sé, in una busta, la documentazione medica con esiti di ecografie, analisi del sangue eccetera.
I piccoli incidenti a casa e fuori
Altre emergenze delle feste sono le scottature con il forno durante la cottura dei cibi oppure contatti con parti di filo delle lampadine luminose scoperto, cadute sugli sci con distorsioni e sbucciature mentre si gioca all’aperto. Se si pensa che il trauma sia stato un po’ serio, soprattutto se a subirlo è stato un bambino, è sempre opportuno rivolgersi al servizio di continuità assistenziale secondo i consigli forniti sopra. Se invece si tratta di questione di poca importanza, ci si può arrangiare con quello di cui si dispone. Una scottatura poco profonda e di piccole dimensioni va posta per alcuni minuti sotto l’acqua corrente fredda, quindi si può applicare un velo di pomata specifica. Poi si può chiedere al medico. Per i traumi o le distorsioni è utile applicare per qualche minuto una borsa del ghiaccio e, anche in questo caso, un gel apposito per i traumi. Attenzione invece ai colpi subiti nella zona del capo: se il bambino ma anche l’adulto si sente poco bene o vomitano è il caso di chiamare il pronto soccorso.
Per ulteriori informazioni consultare il nostro minisito Emergenza pediatrica
Lina Rossi