Dormire male in gravidanza può creare problemi alla mamma e al bimbo

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Dormire male in gravidanza può creare problemi alla mamma e al bimbo

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Fai scorta di sonno, quando avrai il bambino ne avrai bisogno. Ecco la classica frase consolatoria rivolta alle gestanti con difficoltà a riposare bene la notte. Inoltre, dormire male non ha come conseguenza solo il fatto di sentirsi più stanche ma pare che possa avere ripercussioni non positive sulla salute del bambino. Lo sostiene uno studio australiano, il quale raccomanda alle donne in attesa di dormire il più possibile.

Poco sonno, bimbo più piccolo alla nascita
Secondo la ricerca guidata dal docente di medicina dell’Università di Sydney, professor Colin Sullivan, quando una donna in attesa dorme poco e male, corre il rischio di mettere al mondo un bambino con basso peso alla nascita. Lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata Sleep, ha arruolato 40 donne in attesa, monitorandone la respirazione durante il sonno e il movimento dei feti. Metà delle donne soffrivano di gestosi, una complicazione presente in otto gravidanze su cento: consiste in un aumento della pressione arteriosa e nell’accumulo eccessivo di liquidi nei tessuti, che causa parti prematuri e basso peso alla nascita. Le cause che portano alla gestosi non sono ancora chiare, ma si sa che si sviluppa verso l’ultimo periodo di gravidanza e che innalza la pressione sanguigna a livelli alti, esponendo a un rischio aumentato di parto prematuro. La ricerca era interessata in particolare al disturbo del sonno che accompagna tale condizione. Gli studiosi hanno accertato che il gruppo che soffriva di pre-eclampsia respirava in modo anormale nel sonno rispetto alle 20 donne di un gruppo di controllo, che non soffrivano della condizione. I bimbi delle donne con gestosi erano molto meno attivi durante la notte, rispetto alle donne con gestazione normale. Ed è noto che l’attività intrauterina del feto è indicativa della sua salute.

Poco ossigeno, meno nutrimento al feto
Secondo il professor Sullivan, la respirazione disordinata probabilmente riduce l’afflusso di sangue al feto, il quale a sua volta si protegge riducendo i movimenti. I ricercatori hanno anche monitorato altre 10 donne, tutte sofferenti di pre-eclampsia per due notti. La prima notte le donne hanno dormito come sempre e la seconda con l’aiuto di un congegno di assistenza alla respirazione, ideato dallo stesso professor Sullivan e detto Continuous Positive Airway Pressure System – Cpap, usato per trattare l’apnea nel sonno erogando aria a una pressione costante alla maschera. Questo studio è molto specifico, e permette, tra l’altro, di raggiungere un’altra conclusione: dormendo meglio in gravidanza, la respirazione è più regolare perché nel sonno l’organismo raggiunge uno stato di rilassamento profondo. Questo fa sì che anche il sangue si arricchisca meglio di molecole di ossigeno e che queste, attraverso la circolazione sanguigna, giungano al feto. Durante l’attesa, però, non è detto che sia facile riposare bene la notte. I motivi possono essere tanti. Alcune donne non riescono a riposare perché poco serene: possono essere preoccupate dell’arrivo del bambino, magari perché hanno difficoltà economiche, o problemi con il partner, o ancora non riescono a tollerare il carico emotivo di dover gestire l’esperienza della gravidanza. Altre soffrono di bruciore gastrico, a causa degli ormoni e della presenza del feto, che premendo sullo stomaco favorisce il reflusso nell’esofago. Altre ancora restano sveglie per la vivacità del bimbo, o ancora perché il volume ingombrante del pancione impedisce di respirare bene.

I trucchi per riposare bene
Visti i risultati della ricerca australiana, è quindi importante riposare bene. Questo è possibile adottando piccole strategie. Se è il bruciore gastrico ad infastidire, è importante lasciare abbastanza tempo tra la cena e l’andare a letto. Entro e non oltre le 20, la futura mamma può concedersi una cena a base di alimenti nutrienti ma di facile digestione. L’ideale è una porzione di carboidrati: un minestrone con legumi e pasta, un risotto alle verdure, una modesta quantità di pastasciutta al sugo di pomodoro. I carboidrati vengono digeriti in due ore-due ore e mezzo, quindi lo stomaco , dopo questo tempo è totalmente libero da ogni processo digestivo. A seguire, un trancio di pesce o di carne bianca, ben cotta e senza eccessivi condimenti. Infine, frutta: fresca o cotta. Niente insaccati – soprattutto per evitare il rischio di toxoplasmosi, fritti, carni rosse: impiegano davvero troppo tempo per essere metabolizzati dal sistema digestivo. Anche la postura ha la sua importanza: una donna con un addome voluminoso dovrebbe mantenere una posizione semisdraiata, poggiandosi su un cuscino oppure servendosi dello speciale cuscinone a salamotto, che può essere sistemato anche tra le ginocchia o dietro le reni, per fornire supporto e consentire una migliore respirazione. Se è il futuro del bambino che preoccupa, è bene parlarne subito con il ginecologo o l’ostetrica, potranno suggerire un colloquio con il servizio psicologico della clinica scelta per il parto: affrontare le paure e le difficoltà è il modo migliore non solo per essere serene, di notte o di giorno che sia. Ma anche per gettare da subito le basi per un rapporto equilibrato con il proprio bambino.

Sahalima Giovannini

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