partenza vacanze
E’ questo il tempo di programmi vacanzieri, i media ed il marketing propongono a tutti i livelli immagini accattivanti di spiagge esotiche bianchissime e di verdi vallate contrastate dall’azzurro dell’alta quota. Le immagini patinate invogliano a fantasticare sul dove andare, per molti sarà difficile raggiungere i posti che ci fanno sognare ma per molti, ci sarà la possibilità di tramutarli in realtà.
Se restiamo in Italia il sogno può concretizzarsi
Il nostro paese offre solo l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda i luoghi del turismo, tutti bellissimi: che siano località marine o che siano località montane, da qualsiasi parte in cui viviamo, qualunque località è raggiungibile in un paio d’ore. Il mercato propone situazioni adatte ad ogni tasca, dall’albergo al Bed & Breakfast, dalla pensione all’appartamentino in un residence, dal campeggio al club vacanze. L’importanza della vacanza deve essere finalizzata a far trascorrere ai piccoli un periodo di tempo lontano dall’inquinamento cittadino. Si possono trovare le residenze più varie, l’unico problema che si pone è: con i bambini è meglio andare in vacanza al mare o in montagna? Non sempre il pensiero su cosa è meglio per i bambini viene preso in considerazione a meno che, i piccoli non siano sofferenti di malattie particolari per cui viene suggerito dal pediatra la località più giusta per quella patologia.
Quale regola seguire per scegliere tra mare o montagna
Il principio da utilizzare nella scelta del luogo dove trascorrere le vacanze deve rispettare i bisogni dei bambini. Ascoltiamo il pediatra se la patologia del bambino prevedere soggiorni particolari. Gli allergici possono giovarsi della montagna, l’altezza indicata è al di sopra dei 1.500 – 1.800 metri. Il clima secco è privo degli acari ed è per questo che i piccoli pazienti asmatici migliorano con un soggiorno montano di almeno due settimane. Gli agriturismo possono invece mettere a contatto i bambini con una buona popolazione di acari, sia del pelo di cane che quello del gatto, quindi sono luoghi da evitare accuratamente. Sono gli acari, infatti, i principali responsabili delle crisi asmatiche, loro vivono bene negli ambienti umidi mentre l’aria secca è incompatibile per la loro sopravvivenza. Se nel corso dell’inverno il bambino ha sofferto di otiti ricorrenti o se compaiono in un bimbo già allergico, la scelta dovrà tener conto della qualità e quantità degli allergeni nell’aria, quindi la scelta deve essere orientata tra l’alta montagna o in riva al mare: l’acqua salata infatti neutralizza gli acari. Se sono le infezioni frequenti alle vie respiratorie a favorire le otiti, ogni località può andare bene, con una preferenza per il mare, dove si può contare su una maggiore stabilità climatica. La dermatite atopica invece si giova esclusivamente dell’ambiente marino: l’esposizione ai raggi solari o elioterapia, soprattutto se svolta in riva al mare, provoca una rapida e duratura remissione della dermatite atopica. Il bambino non dovrebbe indossare gli indumenti per consentire alla pelle di prendere aria. Infatti, a donare il miglioramento è una corretta esposizione alla luce solare nelle modalità e negli orari consigliati per tutti. Ottimo è l’abbinamento tra mare e terme, purché con acqua salso-bromo-iodica, i sali disciolti nelle acque termali, hanno un’azione antinfiammatoria e favoriscono la riparazione dell’epidermide. Le mete controindicate sono le località fredde e umide, come quelle del Nord Europa e, in generale, i climi che obbligano a vestirsi in maniera pesante anche d’estate.
I bisogni psichici sono importanti tanto quanto quelli fisiologici
Non tutti i bambini caratterialmente sono uguali e, conseguentemente, anche i loro bisogni in vacanza sono differenti. Passiamo in rassegna la tendenza caratteriale dei piccoli che hanno raggiunto l’autonomia e possono essere inquadrati nella seguenti tipologie: bambini estroversi, vivaci, esuberanti, timidi, pigri, taciturni e introversi. La vivacità è una caratteristica positiva nei bambini, sono attivi e curiosi, pronti a immergersi in esperienze conoscitive. E’ ovvio che possono esserci diversi gradi di vivacità a partire dall’essere in grado di accettare il divieto e controllo fino all’iperattività che anche se non patologica, comunque di non facile gestione. La timidezza porta i ragazzi ad essere più riservati, meno socievoli e pur non essendo dei bimbi solitari, hanno pochi amici e quindi poche occasioni di movimento. Tendono inoltre a non cercare gli altri, amano giocare da soli e più che cercare il divertimento preferiscono stare in casa a fantasticare con i loro giochi.
Come la diversità ambientale influenza la psiche
Non esiste un habitat ideale ma quello al quale siamo adattati, la vacanza è un cambiamento e come tale prevede un accomodamento iniziale ed una conseguente assimilazione ambientale e sociale. La scelta del luogo di vacanza dovrebbe rispettare una serie di parametri ottimali per il benessere del bambino tenendo presente inoltre, che l’adattamento all’ambiente richiede circa cinque giorni. Dopo aver accertato le buone condizioni fisiche del piccolo, e quindi l’idoneità ad affrontare viaggi, la scelta del luogo dovrebbe tener conto anche della struttura di personalità dei bambini. Le località marine hanno un habitat stimolante: il contenuto di iodio che si respira come un aerosol sulla spiaggia anche se l’assorbimento è minimo; l’esposizione al sole prolungata e gli effetti delle radiazioni UV sulla produzione di serotonina, sono forse più indicate per i bambini tranquilli, piuttosto pigri e senza problemi di alimentazione o con la tendenza ad essere un po’ obesi. La brezza marina stimola l’attività, i piccoli al mare si mostrano più attivi, più svegli e sempre in movimento. Inoltre, essere poco vestiti, poter correre liberi sulla sabbia e sperimentare le prime bracciate in acqua regala loro una sensazione di libertà speciale, stimolando l’attività fisica. Il caldo fa diminuire l’appetito e questo può essere la base migliorare il regime alimentare. La caratteristica principale dell’habitat montano è costituita dall’altitudine, ed è questa ad influenzare i principali fattori climatici: pressione e composizione dell’aria, radiazione UV, venti costanti, piogge frequenti e temperatura. La montagna è adatta ai bambini un po’ più vivaci. Il fresco clima alpino o appenninico e le ampie distese verdi, svolgono un effetto rilassante sull’organismo dei bimbi un po’ troppo vivaci. L’attività fisica che i piccoli praticano, giocando o correndo sui prati o anche solo marciando tra i sentieri, stimola il loro appetito.
Per essere realmente dei genitori informati e consapevoli è necessario conoscere: i diritti dei bambini ed i doveri degli adulti, il tempo delle vacanze porta prepotentemente in primo piano questo bisogno.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it