Aiutiamo i bambini a non richiedere il cibo spazzatura pubblicizzato dai media

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Aiutiamo i bambini a non richiedere il cibo spazzatura pubblicizzato dai media

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I bambini non sono in grado di riconoscere quanto un particolare alimento pubblicizzato sia davvero buono per loro o quanto non sia il solito cibo spazzatura. Aiutiamoli nelle loro scelte in questo periodo natalizio.

In questi ultimi giorni di spese prenatalizie capita sempre più spesso di dover portare i bambini con noi, soprattutto nei negozi della grande distribuzione, dove è esposta una gran quantità di cibo salutare e non per i bambini. La pubblicità alimentare purtroppo spinge in modo esagerato cibi di scarso valore nutrizionale e lo fa creando un packaging, ossia la confezione, accattivante per i bambini. Quello degli acquisti è il momento più opportuno, per noi genitori, per insegnare ai nostri figli a riconoscere e soprattutto ad evitare richieste che, oltre a non essere opportune per loro, potrebbero mettere a disagio mamma o papà all’interno del centro commerciale. E’ fondamentale quindi stabilire delle regole basilari.

La gran parte della pubblicità arriva dal teleschermo
Iniziare a limitare il tempo passato davanti alla televisione è il primo passo da fare. In questi giorni la pubblicità alimentare sta spingendo al massimo la sua missione, ovvero pubblicizzare gli alimenti natalizi. E’ chiaro che i bambini, soprattutto nella fascia di età fra i tre ed i sette anni, vengono favorevolmente colpiti dalle immagini accattivanti dei vari spot televisivi. Ridurre il tempo passato davanti alla televisione significa limitare il tempo che occorre al messaggio per arrivare al bambino e, conseguentemente, lo stimolo a ricercare quel determinato alimento. I bambini non dovrebbero infatti stazionare davanti ad un monitor per più di due ore al giorno e soprattutto in modo continuativo. La televisione dovrebbe essere totalmente evitata nei bambini al di sotto dei due anni. Se il piccolo esprime il suo desiderio per un determinato prodotto, siamo noi genitori a valutare come: iniziamo a parlare con i nostri figli dei danni che può causare il cibo non adatto, facciamo loro comprendere che non tutto ciò che passa come pubblicità è realmente conveniente per la loro salute. E’ in questo contesto che dovremmo far capire ai bambini di non richiedere quel prodotto quando si andrà al supermercato, stabilendo alcuni principi fondamentali.

Prima di entrare in un supermercato
Il mondo della grande distribuzione in questi giorni è ancor di più il braccio lungo della pubblicità televisiva. Prima di entrarvi, potrebbe essere utile ricordare alcune piccole regole già stabilite in casa. Il decalogo da noi suggerito è il seguente:

  • in casa noi mangiamo soltanto del cibo adatto all’età ed alle esigenze di un bambino che sta crescendo; •
  • sono la mamma ed il papà a stabilire cosa comprare. Per questo scriviamo la lista già in casa ,indicando solo ciò di cui abbiamo realmente bisogno. Nessuno di noi dovrà fare richieste ulteriori; •
  • incoraggiamo, al contrario, i bambini all’interno dei negozi a chiedere spiegazioni sul funzionamento di ciò che vedono o sentono: è un modo per far conoscere una parte della realtà. Per esempio, iai bambini va spiegato perché nelle corsie dei formaggi fa più freddo e perché nella corsia dei detersivi aleggia un misto di profumi penetranti; •
  • stipuliamo una sorta di contratto con il bambino prima dell’ingresso nel centro commerciale: se non chiede nulla all’uscita avrà diritto ad un premio, concordato preventivamente. Il premio non deve essere nulla di acquistato ma di vissuto insieme, come per esempio salire e scendere la scala mobile tantissime volte, oppure passare il biblioteca a prendere un libro da sfogliare insieme o, ancora, andare a giocare insieme al parco.

I bambini hanno bisogno di essere guidati
Il più delle volte ci lasciamo convincere dai nostri figli ad acquistare ciò che loro desiderano, ma è importate non dimenticare: loro hanno bisogno di essere guidati nelle scelte. Quando passano le pubblicità alimentari in televisione o quando la cartellonistica all’interno dei centri commerciali e vediamo i bambini fortemente attratti da quell’insegna, è il momento di intervenire. Incoraggiamo i bambini a discutere intorno a quell’alimento particolare, mostrando tutte le caratteristiche che per noi sono negative e proponendo, al contrario, alimenti salutari a base di frutta e latte, come può essere un ottimo frullato fresco o lo yogurt con miele italiano. Chiaramente il commento da fare deve essere ben commisurato all’età del bambino.

Dott.ssaRosalba Trabalzini
Direttore Scientifico di Guidagenitori.it

 

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