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Dieta mediterranea: evitiamo il fai da te

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La dieta mediterranea è stata proclamata patrimonio immateriale dall’Unesco, purtroppo il termine mediterraneo ingenera un grandissimo equivoco, infatti, non è sufficiente scegliere i cibi italiani, spagnoli, greci o nordafricani per avere buona salute e non ingrassare. I principi sui quali si fonda la dieta mediterranea sono ben precisi, ma poco noti, per questo ciascuno la interpretata modo suo, mettendo in atto un fai da te spesso pericoloso.

Fu definita da un medico americano
La dieta mediterranea non è un marchio o un’invenzione dei popoli che si affacciano sull’omonimo mare. È stata definita così da un medico americano, di stanza in Italia con le truppe dopo la seconda Guerra Mondiale. Il medico notò che le popolazioni italiane della zona del Lazio e della Campania, dediti all’agricoltura ed alla pesca e che si nutrivano di ortaggi, legumi, pesce e olio di oliva, erano mediamente magri, longevi e non soggetti a malattie di cuore, già dilaganti a quell’epoca negli USA. Il medico attribuì il merito al tipo di alimentazione, la cui componente grassa di derivazione animale e di zuccheri semplici era bassissima. Fin qui, nulla da eccepire: peccato che, oggi, l’Italia, il paese dove è nata la dieta mediterranea, vanti il poco invidiabile primato del sovrappeso e dell’obesità già durante l’infanzia. Cosa c’è, quindi, di diverso oggi rispetto ad allora? In primo luogo, la grande differenza riservata all’attività fisica: i pescatori e i contadini del dopoguerra erano dei grandi camminatori a piedi, non c’erano mezzi di comunicazione né pubblici né privati ed inoltre, svolgevano lavori pesanti ogni giorno. Le poche calorie che si concedevano ai pasti venivano quindi bruciate regolarmente e le riserve di grasso corporeo praticamente non esistevano perché erano riserve alle quali la richiesta energetica attingeva di continuo.

Una dieta seguita malamente
Una situazione ben diversa dunque, dal ragazzino di oggi, che a fronte di una quota calorica sicuramente maggiore rispetto a quella dei bisnonni, hanno un’attività quotidiana ridotta al minimo: vanno e tornano da scuola in auto, praticano pochissimo sport e, nel pomeriggio, invece che correre al parco trascorrono ore davanti alla Tv o ai videogiochi. Ma non è solo questione della sedentarietà: secondo gli esperti, la dieta mediterranea è tra i regimi alimentari quella maggiormente esposta ad un pericoloso fai da te, perché nessuno in realtà ne conosce i veri principi. È una dieta sicuramente povera di grassi animali, quindi a ridottissimo tenore di colesterolo e di trigliceridi, ma non va improvvisata perché si commettono errori che portano, in definitiva, a ingrassare. Un errore classico? La pasta: 70 grammi cotta al dente, condita con un filo di olio crudo, pomodoro fresco o verdure varie rientra nel principio della dieta mediterranea. Un etto di pasta annegata in burro e parmigiano è una bomba calorica di energia e grassi. Altro errore: la pizza. Una margherita con mozzarella apporta oltre 800 calorie, quindi da sola ricopre metà del fabbisogno calorico di un ragazzino. Se poi la si prende arricchita con patatine, salame, wurstel si arriva a 1.000 calorie. E la mozzarella? È un formaggio delizioso, che dà l’impressione di essere leggero per la sua freschezza. Ma una mozzarella intera apporta da sola 300 calorie.

Servono le linee guida
Per usufruire davvero di tutte le qualità della vera dieta mediterranea, secondo i biologi nutrizionisti sarebbe opportuno mettere a punto linee guida scientifiche. Gli esperti ne hanno parlato davanti alla Commissione Agricoltura del Senato, dove si sta esaminando un disegno di legge per la promozione della dieta mediterranea con l’istituzione di una Giornata nazionale, un marchio e un comitato scientifico per la tutela. Tra gli errori più comuni individuati dagli esperti ci sono appunto l’uso eccessivo di carboidrati complessi, come la pasta e il pane, oltre che di cibi semilavorati che passano per fare parte della dieta mediterranea ma sono ricchi di coloranti, grassi, conservanti. Infine, occhio alla verdura: se cruda e fresca fa parte della dieta doc… se lessata, stracotta e passata in olio e burro esce fuori dalle indicazioni della dieta mediterranea Per evitare errori, proviamo a seguire i consigli quotidiani di Zia Vittoria, lei segue fedelmente le istruzioni dei nutrizionisti e delle Lady Chef della federazione Italiana Cuochi. .

Lina Rossi

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