Scoperta l’origine neuro fisiologica della morte improvvisa del neonato

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Scoperta l’origine neuro fisiologica della morte improvvisa del neonato

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La sindrome della morte improvvisa del lattante – Sudden Infant Death Sindrome –  è purtroppo la più frequente causa di decesso nei bambini sotto all’anno di età: colpisce quindi i neonati soprattutto nei primi sei mesi di vita. Gli esperti da anni stanno indagando sulle ragioni che provocano la SIDS ed ogni conoscenza in più è un modo per prevenire la morte improvvisa.

Un’indagine su bimbi deceduti per SIDS
Di recente, alcuni ricercatori hanno ipotizzato che a causare la morte in culla potrebbe essere una problematica legata ad alcuni neuro-trasmettitori cerebrali, ovvero  le sostanze che permettono lo  stimolo nervoso di propagarsi da un neuro all’altro. Sarebbe quindi un  difetto a livello cerebrale ad impedire al bambino di svegliarsi in situazioni pericolose: una di queste situazioni è la carenza di ossigeno, rischiando di fatto di andare incontro all’asfissia che è alla base della SIDS. Lo afferma uno studio, pubblicato dalla rivista Pediatrics,  condotta dai ricercatori del Boston Children’s Hospital. Gli esperti hanno analizzato campioni di tessuto cerebrale di 71 bambini che purtroppo non sono sopravvissuti  probabilmente per SIDS tra il 1995 e il 2008. I piccoli erano stati sia messi a dormire in condizioni considerate poco sicure, per esempio a faccia in giù, ma altri erano stati addormentati in posizioni considerate sicure: a pancia in su. In tutti i casi sono state trovate alterazioni nei livelli di alcuni neuro-trasmettitori cerebrali tra cui la serotonina, la dopamina, il 5H-triptofano fino ai recettori Gaba. Gli esperti hanno spiegato che queste sostanze controllano respirazione, ritmo cardiaco, pressione e temperatura: se  tutto il pool dei neuro-trasmettitori funziona bene dovrebbero indurre il risveglio dei bambini in situazioni di pericolo come ad esempio se respirano troppa anidride carbonica o il corpo diventa troppo caldo.

Le regole del sonno sicuro
Si tratta di una scoperta interessante, che potrebbe avere importanti sviluppi per la prevenzione della morte in culla. Nell’attesa che se ne sappia di più, però, restano sempre valide le regole per mettere a nanna il neonato in sicurezza: regole importanti per ridurre il rischio della DIDS:

  1. Posizionare sempre il neonato a pancia in su, sia durante i riposini diurni, sia durante il sonno notturno. Questa posizione è la più sicura e va rispettata ogni volta che il bambino dorme.
  2. Vanno preferiti materassi rigidi in modo da evitare che la testina del piccolo possa affondare. E’ preferibile evitare l’uso di cuscini, coperte, piumoni o altre superfici morbide ingombranti almeno fino ai sei mesi di vita.
  3. Peluche, giochi morbidi, bavaglini, salviette e altra biancheria va tenuta rigorosamente fuori dalla culla o dal letto del bambino.
  4. Il bambino può dormire nella stanza con i genitori, ma non nel letto matrimoniale o in un lettino con i suoi fratelli. Inoltre il piccolo va sempre posto nel suo lettino dopo essere stato allattato.
  5. Non coprire eccessivamente il bambino durante il sonno e non avvolgerlo in modo stretto nella coperta. Il piccolo dovrebbe indossare una tutina leggera e possibilmente usare dei sacchi speciali evitando così l’uso di copertine. La temperatura della stanza, soprattutto durante il sonno, deve essere confortevole per un adulto, quindi sui 20°.
  6. Se il piccolo ha la febbre ha bisogno di essere coperto di meno e mai di più.
  7. È vietato fumare non solo nella stanza del bambino, ma anche nella casa in cui vive: i genitori devono avere cura che altri non lo facciano.
  8. Il succhiotto durante il sonno, secondo alcuni studi, aiuta a combattere il rischio della SIDS, poiché mantiene il riflesso della suzione ed evita le eventuali apnee. Va chiesto comunque il parere del pediatra.
  9. I prodotti che vengono pubblicizzati per monitorare il sonno del bambino sono utili, ma vanno associati comunque alla sorveglianza dei genitori o di chi si occupa del bambino.
  10. L’allattamento al seno deve essere sempre privilegiato: il latte materno esercita un effetto protettivo contro la SIDS.

Sahalima Giovannini

 

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