Non scuotere mai un neonato se non smette di piangere

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Non scuotere mai un neonato se non smette di piangere

bambino scosso
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La notizia riportata dall’ANSA, a proposito del neonato trasferito al Gemelli da Foggia, per il quale la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta, ha riaperto il dibattito sulle conseguenze, anche mortali, quando un neonato viene scosso con troppa energia.  Il fascicolo è stato aperto dalla Procura per accertare se effettivamente la morte del piccolo e, purtroppo, le prime risposte dicono che la morte del piccolo sia dipesa da percosse e non come sostenuto dalla madre: è caduto!  La mamma, una donna single di 46 anni, il piccolo era nato con fecondazione eterologa,  rischia l’incriminazione per omicidio colposo. Chi ha un bambino piccolo sa quanto i primi mesi possano essere duri: spesso il piccolo piange per ore, senza un apparente motivo. Forse ha le coliche gassose, forse ha fame o per il nervosismo non riesce a prendere sonno… mentre i genitori sono distrutti dall’impossibilità di riposare e dalle nuove responsabilità. Si cercano tutti i sistemi per farlo stare tranquillo e, alla fine, la stanchezza e la frustrazione possono prendere il sopravvento: e ci si sfoga sul bambino, scuotendolo, per indurlo a smettere.

Una campagna contro questo fenomeno

È una situazione che va evitata con tutte le proprie forze, a costo di rivolgersi a un medico per curare la propria stanchezza o ad affidare il bambino alla nonna, alla tata, per riprendersi un po’. Se il piccolo viene afferrato e scosso con violenza, che si trovi nel lettino oppure che sia sollevato, può andare incontro a quella che viene definita Shaken Baby SyndromeSBS Sindrome del bambino scosso, le conseguenze possono essere molto gravi: danni cerebrali, disabilità e addirittura morte. In Italia il fenomeno è ancora poco noto, ma questo non significa che non esista: secondo i pronto soccorso che accolgono casi di neonati sottoposti a scuotimento, questa sindrome nel nostro paese ha un’incidenza di 30 casi su 100.000 nati l’anno, proprio come negli Stati Uniti. Per questo motivo, Terre des Hommes ha lanciato – Non scuoterlo! – una campagna di sensibilizzazione supportata da uno spot tv con protagonista l’attore Alessandro Preziosi, papà di due figli ormai grandicelli. Inoltre, Terres des Hommes ha realizzato un sito, sul quale è possibile reperire informazioni sui segnali rivelatori di un neonato che ha subito lo scuotimento, come intervenire e a quali strutture ospedaliere rivolgersi.

Le conseguenze dello scuotimento

Esiste un periodo chiamato – Purple Crying – attivo fino ai diciotto mesi di vita, durante il quale il bimbo verso sera piange senza un apparente motivo, incessantemente e non lo si riesce a consolare. Questo può indurre una sensazione di frustrazione nei genitori, mista a senso di impotenza e fallimento, ai quali si aggiunge la stanchezza per le notti in bianco e per le altre incombenze quotidiane. Afferrare il bambino e scuoterlo è una reazione purtroppo frequente, umana forse, ma inammissibile e pericolosa perché può causare danni neurologici  dovuto al trauma cerebrale irreversibili al neonato, con conseguenze che si porterà dietro per tutta la vita. Nei lattanti la testa è pesante, mentre i muscoli del collo sono ancora deboli. Il cervello ancora in via di sviluppo e più vulnerabile all’insulto, anche perché le ossa del cranio sono ancora debolmente saldate. Il movimento violento dello scuotimento fa spostare la testa avanti e indietro, in un modo che somiglia al colpo della frusta durante un tamponamento. Lo scuotimento causa uno stato di sofferenza acuta ai nervi e ai vasi sanguigni che irrorano il sistema nervoso e l’encefalo e il piccolo può andare incontro a decesso. Se il bimbo sopravvive, può riportare per sempre cecità e disabilità cognitive: tutto questo perché un genitore ha perso la testa, senza immaginare le possibili conseguenze

dott.ssa Rosalba Trabalzini

Responsabile scientifico Guidagenitori.it

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