Due bambini sono un vero impegno per la futura mamma, a partire dalla gestazione. Ecco una guida alle tappe dei nove
mesi: la diagnosi, i controlli, le precauzioni, il parto.
Ogni anno in Italia nascono circa settemila coppie di gemelli, vale a dire in media
una ogni 80-90 gravidanze. I gemelli si dividono in monozigoti o eterozigoti. I monozigoti o gemelli identici, perché dalla fecondazione di un solo
ovulo che solo successivamente si separa in due embrioni nutriti attraverso un’unica placenta. In questo caso i bambini avranno lo stesso sesso e un
uguale corredo genetico, quindi anche aspetto e gruppo sanguigno identici. Gli eterozigoti o gemelli fraterni, perché derivano dalla fecondazione
autonoma di due ovuli. Da ciò derivano gemelli non più simili di una comune coppia di fratelli, ognuno con la sua placenta.
La
diagnosi
Già esaminando la placenta al momento del parto è possibile stabilire con una buona approssimazione se si tratta di gemelli mono
o eterozigoti; se si vuole avere la certezza, l’analisi accurata dei gruppi sanguigni è il sistema più affidabile.
La diagnosi precoce di gravidanza
multipla può essere fatta con certezza solo mediante esame ecografico, anche a partire dalla quinta settimana di gestazione. Una volta accertata la
gemellarità si provvede a determinare la zigosi (gemelli identici o fratelli), l’età gestazionale, l’integrità morfologica e genetica dei feti.
I controlli
La gravidanza gemellare è una gravidanza normale che richiede però una particolare attenzione. Attenzione che nel
caso di gravidanze multiple va accentuata e in questi ultimi casi è bene rivolgersi fin dall’inizio a centri specializzati.
Le donne in attesa di gemelli
devono, rispetto alle altre gestanti, sottoporsi a un maggior numero di visite di controllo, perché i mutamenti che avvengono nel loro corpo sono
maggiori rispetto a una gravidanza singola, così come maggiore è l’eventualità che si verifichino dei problemi.
I controlli ecografici vengono
intensificati, con una cadenza mensile e, se necessaria, quindicinale. Questa intensificazione dei controlli ha ridotto gran parte dei rischi associati
alle gravidanze multiple e il tasso di sopravvivenza dei gemelli è molto vicino a quello delle gravidanze singole.
Nella gravidanza gemellare vi è
un’aumentata produzione di ormoni placentari rispetto alla gravidanza singola, causata primariamente da un aumento della massa placentare. Inoltre vi è
un maggiore aumento del volume uterino (dalla 18esima settimana di gestazione l’utero di una gravidanza gemellare è il doppio rispetto a una gravidanza
singola) e l’aumento di peso corporeo è maggiore e ha un andamento diverso rispetto alla gravidanza singola: il massimo aumento di peso avviene nella
prima e nell’ultima fase della gravidanza, mentre nella gravidanza singola avviene nel periodo intermedio. Per il sovraccarico imposto alla colonna
vertebrale, sarà importante dedicare una particolare attenzione alla postura e una ginnastica dolce può aiutare a limitare il mal di schiena e la
tensione.
Le precauzioni
Allo scopo di ottimizzare la crescita intrauterina dei gemelli è importante prestare
particolare attenzione alle regole raccomandate a tutte le future mamme: non fumare, non eccedere con l’alcool limitare l’attività fisica, seguire una
alimentazione corretta e completa.
L’aumento di peso raccomandato per una gravidanza bigemina è di 18-20 kg. Una buona nutrizione materna è importante
per ottenere un peso fetale ottimale dei gemelli. Il fabbisogno energetico per la gravidanza gemellare è di circa 3.000 kcalorie al giorno, suddivise in
carboidrati, lipidi e proteine. Inoltre, per un aumentato fabbisogno, andrebbero presi quotidianamente integratori alimentari a base di vitamine, ferro,
zinco e altri minerali.
Il parto
La gravidanza gemellare si considera a termine quando raggiunge 37 settimane (contro
le 40 di quella singola). Attualmente circa il 25% dei gemelli nascono prima di tale scadenza, e quindi prematuri. Più della metà dei bambini nati da
una gravidanza gemellare pesano meno di 2 chili e mezzo. Il loro accrescimento, parallelo a quello dei bambini singoli sino al 6° mese di gravidanza,
rallenta infatti nell’ultimo trimestre. I feti gemelli aumentano circa 175 grammi a settimana dalla 31esima settimana di gestazione, rispetto ai 250
grammi del feto singolo.
Per l’espletamento del parto, sia che si tratti di gravidanza bigemina che multipla, è bene recarsi in strutture che abbiano un
reparto di neonatologia ed una rianimazione neonatale.
Il tipo di parto nella gravidanza bigemina dipende dalla presentazione dei due feti e la diagnosi
di presentazione si ottiene, oltre che con la visita ginecologica, anche con l’ecografia. Saranno l’ostetrica e il ginecologo a valutare poi la singola
situazione, ma in genere si seguono queste regole: se il primo gemello è in presentazione cefalica, il parto può avvenire per via vaginale qualunque sia
la presentazione del secondo gemello; se il primo gemello si trova in situazione traversa, qualunque sia la presentazione del secondo gemello, il parto
dovrà avvenire tramite taglio cesareo; se il primo feto si presenta podalico, qualunque sia la presentazione del secondo gemello, è indicato un taglio
cesareo.
Angela Salini
Ha collaborato:
Prof. Carlo De
Angelis