Quando il corpo e la mente sono pronti per sostenere una nuova gravidanza? L’autismo è uno dei rischi per
il secondogenito se concepito entro i 12 mesi dal primo parto?
Nel corso della gravidanza l’organismo della donna vive una totale rivoluzione non solo fisicamente ma soprattutto a livello psicologico. La gran parte delle alterazioni sono da attribuire all’elevata quantità di ormoni prodotti. E sono proprio gli ormoni, i neuro modulatori del sistema biologico, che consentono lo sviluppo e la crescita del bambino, del parto e dell’allattamento. E’ sufficiente soffermarsi per qualche minuto su questa riflessione per ben comprendere quanto l’organismo di una donna sia fortemente provato dalla gravidanza e dalla maternità, dovendo modificare continuamente l’obiettivo. E, proprio alla luce di questa riflessione è importante sapere quanto tempo sarebbe opportuno far passare tra una gravidanza e l’altra e quali ne sono le motivazioni.
Due anni tra un figlio e l’altro
Gli specialisti, ginecologi e neuro-psicologi, consigliano di aspettare almeno due anni prima di progettare una nuova gravidanza E’ questo il tempo stimato per un pieno recupero psico-fisico del corpo. Sono due anche gli anni raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per portare a termine l
‘allattamento con tutta calma. Il tipo di parto, vaginale o cesareo, è uno dei parametri da non trascurare. Se la donna ha dovuto affrontare un cesareo è preferibile aspettare almeno 20 mesi prima di sostenere una seconda gravidanza. Questo tempo è necessario per permettere all’utero di recuperare la
sua fisiologia muscolare ottimale ed alla cicatrice interna di riacquistare la sua integrità. Se, invece, il bimbo è nato con parto naturale, il tempo di attesa tra le due gravidanze può essere più breve: tra i 10 e 12 mesi. E’ questo il tempo necessario al corpo della donna per recuperare la piena funzionalità ed essere pronto a produrre quanto necessario allo sviluppo di un secondo bambino.
Rischio autismo
Lo scorso 10 gennaio è stata pubblicata sulla rivista “Pediatrics” una ricerca condotta dai ricercatori Keely Cheslack-Postava, Kayuet Liu, e S. Bearman della Lazarsfeld Center for the Social Sciences, Columbia University, New York. La ricerca ha evidenziato un rischio di incidenza dell’autismo pari a 3.39 maggiore nei bambini concepiti entro il 12mo mese dal precedente parto. Incidenza che decresce con il passare del tempo scende infatti a 1.26 se il concepimento avviene dopo il 36mo mese. Lo studio è stato condotto su un campione di 662.730 bambini secondogeniti nell’arco di 10 anni nello stato della California. Precedenti studi condotti in Gran Bretagna hanno inoltre evidenziato il basso peso alla nascita e rischio di parto prematuro nei bambini concepiti sempre entro i 12 mesi dal precedente parto. Annotazione molto interessante, nella ricerca relativa all’autismo i bambini non erano ne basso peso alla nascita ne nati pre-termine.
Gravidanze inaspettate
A volte accade che la seconda gravidanza non sia pianificata come la prima, ma arrivi a sorpresa. Alcune coppie ne sono felici, perché preferiscono avere figli in tempi molto ravvicinati, ritenendo che sia meglio per il loro sviluppo, per condividere giochi o evitare gelosie tra fratelli. In ogni caso, quando la seconda gravidanza è molto vicina alla prima, bisogna sempre tenere nella giusta considerazione le raccomandazioni degli specialisti per evitare possibili ulteriori rischi. Infatti oltre quelli già esposti dell’autismo, del basso peso alla nascita e del parto pre-termine, l’ulteriore rischio per la mamma è lo sviluppo di una forma di anemia e la possibilità di andare in contro ad una depressione post-partum.
La psiche è importante
L’aspetto psichico non può e non deve essere trascurato. I primi 12 mesi del primo o dell’ultimo figlio, rappresentano il tempo più faticoso per una mamma: l’allattamento, lo svezzamento, l’eruzione dei dentini, il rientro al lavoro. E che dire delle notti passate ad accudire il piccolo che come ogni bambino nel primo anno di vita ha frequenti risvegli notturni. Sono tutte incombenze che gravano sulla donna, sarà necessario proprio per tutte queste variabili uno stretto controllo medico. Il corpo della donna inoltre, in questi mesi non è ancora tornato alla normalità e dovrà di nuovo affrontare cambiamenti strutturali e fisici che il processo di gestazione comporta. E’ essenziale che, in questo caso, oltre ai normali controlli, il ginecologo presti speciale attenzione allo sviluppo del feto e all’alimentazione durante la gravidanza, il tutto per prevenire possibili complicazioni.
Dott.ssa Rosalba
Trabalzini
Psichiatra – Psicoterapeuta- laureata in psicologia clinica