Un caffè freddo shakerato a bordo piscina, un fresco bicchiere di tè alla pesca sono per molte persone sinonimo di bevande dissetanti, un classico della vacanza insomma. E non è detto che si debba rinunciare a queste golosità durante i nove mesi di attesa: in dosi moderate, anche un po’ di caffè o di tè sono ammessi in gravidanza.
Un consumo moderato durante l’attesa
Caffè e tè, freddi o caldi che siano, contengono sostanze eccitanti: nel caso del caffè si tratta della caffeina, mentre per il tè è la teina. Entrambe sono sostanze che agiscono sul sistema nervoso, aumentando l’attenzione, scacciando la sonnolenza e rendendo più resistenti alla fatica: tutti vantaggi se si è impegnati in uno sforzo intellettuale per ragioni di studio o di lavoro, ma quando si aspetta un bambino è bene essere più prudenti. Caffeina e teina non causano malformazioni al feto, numerosi studi sono rassicuranti in tal senso, ma superano la barriera della placenta. Per questa ragione, se la mamma durante l’attesa esagera con troppi espressi o troppe tazze di tè, il piccolo può nascere con una maggiore frequenza cardiaca e respiratoria e con problemi di insonnia. Questi disturbi, che comunque sono transitori, si possono completamente evitare se ci si mantiene entro dosi moderate. Un paio di tazzine di caffè al giorno, oppure un caffè e un tè, si possono bere in tutta tranquillità se si ha voglia. Lo ha dimostrato uno studio condotto dall’università danese di Aaruhs su oltre 1.200 donne in attesa, in buone condizioni di salute. Metà delle partecipanti assumevano, senza saperlo, caffè decaffeinato nella dose di due-tre tazze al giorno; l’altra metà delle future mamme beveva la stessa quantità di caffè ma del tipo normale. Quando sono nati i bambini, pediatri e neonatologi hanno misurato i loro parametri fisiologici: peso alla nascita, frequenza cardiaca, respirazione, tono muscolare, reattività. Non è stata riscontrata alcuna differenza tra i piccoli, nemmeno in quelli delle donne che avevano bevuto caffè fino alla fine della gravidanza.
Non più di due tazzine al giorno
Dati rassicuranti, quindi, che inducono a gustarsi senza ansie una tazzina di espresso o un bel bicchiere di caffè freddo, ovviamente se la bevanda piace e si ha il desiderio di gustarla in gravidanza. A una conclusione simile, tra l’altro, giungono gli esperti della Food Standards Agency britannica, hanno varato linee guida secondo le quali la caffeina in gravidanza è ammessa nella dose di 200 milligrammi, pari appunto a due-tre tazzine di espresso al giorno o due tazze di caffè lungo all’americana. Quindi, sì alla tazzina di caffè a colazione, eventualmente per colorare il solito latte. Poi, è permesso solo un caffè dopo il pasto oppure un caffè freddo nel pomeriggio, usando la dose di una tazzina. Occhio anche all’acqua che si usa per il caffè freddo: per ragioni di sicurezza igienica è bene usare quella in bottiglia, oppure quella di rubinetto dopo essere stata fatta bollire e raffreddare. Lo stesso discorso vale per i cubetti di ghiaccio: è necessario usare solo acqua sicura. L’alternativa pomeridiana al caffè è il tè freddo, una bevanda leggermente meno eccitante, una tazza di caffè corrisponde a due tazze di te. Attenzione però a un esagerare con lo zucchero, che in gravidanza può alzare troppo la glicemia.
Lina Rossi