E’ di qualche giorno fa la notizia della signora G. di 69 anni alla ricerca della madre biologica. La signora aveva aperto un contenzioso con il Tribunale perché le era stato rifiutato di conoscere il nominativo della sua vera madre, era stata data in adozione e soltanto all’età di 10 anni ne era venuta a conoscenza. La nostra legge, la n° 184 del 1983 stabilisce l’impossibilità, per il figlio non riconosciuto, di avere informazioni sulla famiglia di origine, alla base della norma deve esserci il rifiuto, da parte della donna, ad interrompere la gravidanza a favore dell’adozione purché ne venga rispettato l’anonimato.
La signora G. dopo il rifiuto da parte del Tribunale ha fatto ricorso alla Corte Europea per i diritti umani, la Corte le ha dato ragione e quindi il nostro legislatore dovrebbe modificare la norma.
La domanda sorge spontanea: perché ricercare dopo 69 anni le proprie origini quando si è stati cresciuti da una famiglia che sicuramente le avrà dato amore e comprensione? I genitori adottivi sanno dare tanto amore quanto i genitori naturali se non di più. Cosa ci si può aspettare dall’entrare in contatto con i famigliari della madre biologica o con la madre stessa? Se una donna disposta ad abortire, ha rifiutato l’interruzione solo ed esclusivamente per offrire la vita di un bimbo non voluto ad una famiglia per completarne la felicità, cosa potrebbe offrire oggi alla signora G? Per la madre biologica è stato l’equivalente di aver partorito un aborto, a lei poco è interessato sapere se il frutto dell’aborto fosse vitale.
Non è la prima e ne l’ultima la signora G. ad essere sulle tracce della propria madre naturale. Ma di cosa in realtà si è alla ricerca?
Dovrebbe essere dato più rispetto all’adozione, più rispetto ai genitori adottivi, ho conosciuto tanti di questi genitori e so con certezza essere delle persone meravigliose. Quando arriva un figlio in casa per loro è la vita stessa in arrivo, hanno atteso e sofferto la gravidanza più di qualsiasi altra gravidanza naturale, la sola differenza è di aver vissuto una gravidanza di cuore e non di pancia. Cosa potrebbe dare una madre naturale in più rispetto ad una mamma adottiva? Certo le motivazioni per rifiutare un figlio possono essere tantissime e tutte dolorose, il dolore è però stato lenito dall’abbandono, forse dall’essersi costruita una nuova vita o forse dall’aver perso la vita stessa. E poi come sarebbe stato nel sentirsi accettato solo per obbligo e non per amore, non sarebbe stato ancor più difficile? Conoscere le origini del nostro DNA non ci regala nulla di più di un amore incontrastato come quello di una mamma adottiva.
Quando ero piccina, avevo forse tre anni, è infatti uno dei miei ricordi più lontani, mia madre usava raccontarmi di avermi trovato sotto un cavolo nell’orto vicino casa e, se avessi fatto i capricci mi avrebbe consegnato alla madre vera. Ricordo ancora le mie poche parole:” Mamma tienimi sempre con te e non mandarmi mai via, io non la voglio una mamma che lascia i figli sotto un cavolo”.
6 Comments
io non cercherei mai i miei genitori naturali, infondo chi ti vuole bene e ti ama è chi ti cresce…. Ma è solo un mio parere
Anche io penso così, se non sono stata voluta prima perché dovrebbe volermi da adulta? Non è più amore ma solo interesse. Il vero genitore è quello che ti cresce, che soffre con te quando hai la febbre che ti aiuta a fare i compiti quando non ci riesci.
Adesso è venuto di moda fare ricorso alla Corte europea contro le “nostre” leggi… Posso capire che questa donna, per ragioni sue, condivisibili o meno, avrà diritto a conoscere la sua vera mamma. Ma nessuno pensa al diritto della mamma, appunto, a restare anonima? C’è un’associazione, che non so se posso nominare, che tutela le ragazze in difficoltà, incinte, che vogliono dare in adozione il figlio senza far sapere nulla di sè. Così si evitano aborti, abbandoni o peggio. Che potranno tornare se non si tutela il diritto della madre all’anonimato
Sì, credo anch’io che si tratti di interesse. O magari di noia
io non saprei….dovrei aver passato questo trauma per capirlo….
io credo che i figli siano di chi li cresce, ma non posso giudicare un ragazzo che dopo aver scoperto di esser stato abbandonato si mette alla ricerca delle sue origini. Certo, qui parliamo di una signora di 69 anni, non di un adolescente, ma in ogni caso non mi sento sul serio nella condizione di poter giudicare. Comunque dal canto mio ho sempre fatto un ragionamento egoistico: non vorrei mai adottare un bambino, perchè penso che soffrirei se decidesse di partire alla ricerca dei veri genitori…Ma è comunque un pensiero immaturo di una ragazza che non conosce il dispiacere di non poter avere bambini propri, un pensiero che col passare del tempo e l’evolversi degli eventi potrebbe dissolversi.