Attese per tutto l’anno, si rivelano spesso una “fatica”: vediamo quali sono le ragioni e i possibili rimedi
Le si aspetta per tutto l’anno. Si sogna il momento in cui, chiusa la porta di casa, sarà possibile lasciarsi alle spalle lavoro e problemi, dedicandosi al piacere di stare con la famiglia, in assoluto relax. Poi però qualcosa comincia ad andare storto. Sale il nervosismo tra moglie e marito, tra genitori e figli, tra fratelli. Prendere delle decisioni condivise si rivela difficile, nessuno riesce ad avere quello che davvero aveva sognato prima di partire. Così, giorno dopo giorno, le vacanze rischiano di trasformarsi in una ulteriore occasione di stress. Ma perché può accadere tutto questo? E cosa possiamo fare per evitarlo?
Una convivenza “inedita”
La verità è che solo durante il periodo di vacanza la famiglia è “costretta” a vivere insieme per così tanto tempo. Ventiquattro ore su ventiquattro durante le quali è inevitabile confrontarsi per prendere decisioni e fare programmi. I problemi di una vacanza ad “alta tensione” nascono nel corso dell’anno, a causa della scarsa comunicazione tra i membri della famiglia e del poco tempo libero per stare insieme e conoscersi davvero. Il papà è fuori casa dieci o dodici ore al giorno, la mamma è presa dal lavoro e da mille incombenze domestiche. I bambini, oltre alla scuola, hanno i corsi di chitarra, di nuoto, di inglese. I momenti per parlare e per confrontarsi sono ridotti a una o due ore alla sera, quando la stanchezza impedisce di giocare, chiacchierare, litigare se necessario. Spesso non si riesce a stare veramente insieme nemmeno nel week-end, momento tradizionalmente impiegato per la spesa, i compiti e per organizzarsi in vista della settimana che deve cominciare. Spesso solo le vacanze “costringono” tutta la famiglia a vivere davvero insieme. Ma i suoi componenti non sono abituati a questa convivenza e faticano a trovare la misura giusta per armonizzare personalità, esigenze, desideri e aspettative
Meglio organizzarsi prima
Così, quando si arriva nel luogo di vacanza, carichi di belle speranze, si rimane spesso delusi. Il papà non capisce come mai i figli non accettino con entusiasmo l’idea di visitare “l’ennesimo” bellissimo castello. I fratelli sono irrequieti, litigano tra di loro più del solito, non riescono a prendere le misure dei nuovi spazi da condividere. La mamma è nervosa e irritabile perché, si lamenta, disfare i bagagli e mettere ordine è un compito che tocca sempre a lei. Anche in vacanza. Piccoli scontri, certo, ma tali da seminare il nervosismo e da impedire di godersi davvero i giorni di relax con i propri cari. Il segreto per far vivere bene a tutti il periodo di ferie sta nell’organizzarsi per tempo, alcuni giorni prima della partenza. Che cosa suggeriscono gli esperti? Di mettersi tutti attorno ad un tavolo e di parlare insieme delle vacanza. Provando a fare un piccolo programma delle cose da fare o da vedere, condividendo desideri e aspettative, assicurando ai figli divertimento e maggiore libertà, ma ribadendo nello stesso tempo l’importanza di rispettare le regole che mamma e papà stabiliranno.
Qualche regola di convivenza
Insomma ci sarà tempo per fare lunghi bagni e per giocare sulla spiaggia, ma quando è il momento di uscire dall’acqua e tornare a casa per mangiare o riposare si ubbidisce senza troppi capricci. Niente discussioni neppure sul menù quotidiano: anche la mamma è in vacanza e tutti devono essere disposti ad accettare pranzi e cene meno elaborati. Se poi si va a mangiare fuori, sarà bene ricordarsi subito come ci si comporta a tavola. E’ importante ricordare ai figli che le vacanze devono essere occasione di riposo anche per mamma e papà. Ed è possibile farlo coinvolgendoli direttamente nella gestione della vita in comune e affidandogli piccoli incarichi: riordinare i giochi da spiaggia, sciacquare i costumi, apparecchiare la tavola. I bambini responsabilizzati e coinvolti nella gestione della vita familiare sanno apprezzare di più i momenti di gioco e di divertimento. E difficilmente, se non altro per “strategia preventiva”, arriveranno con la classica frase “non so che cosa fare”. Tanto frustrante per un genitore in vacanza che sperava di aver fatto “felici” i figli.
Coinvolgere, ma con intelligenza
Le regole tuttavia non bastano ad assicurare una vacanza serena. E’ importante anche imparare a rispettare i tempi della convivenza. Una volta arrivati a destinazione, ad esempio, è inutile perseverare nel tentativo di “stare sempre insieme, tutto il giorno”. Per vivere bene la vacanza, bambini e genitori devono capire che ciascuno ha il diritto di avere un momento tutto per sé. Inutile, quindi, che il papà cerchi a tutti i costi di coinvolgere il bambino nella costruzione dell’ennesimo castello di sabbia. Magari il piccolo non ne ha voglia e preferisce conoscere dei coetanei e giocare con loro. Il papà deve capire e rispettare questa esigenza, senza imporre la propria presenza. Dal canto loro, i figli devono rendersi conto che la vacanza è un momento di riposo anche per mamma e papà, imparando a gestirsi nel gioco se dopo il pranzo i genitori hanno piacere di riposare o di leggere in santa pace. Come premio ma soprattutto come motivazione, poi, i genitori possono proporre modi particolarmente coinvolgenti e originali per trascorrere in modo diverso un pomeriggio. Ci si può regalare un pomeriggio al parco divertimenti, una gita in barca o una visita a un museo curioso e adatto ai più piccoli. Se i genitori sanno proporre iniziative intelligenti per stare insieme, i bambini difficilmente fanno mancare il loro entusiasmo.
No agli obblighi inutili
Anche i genitori, da parte loro, hanno dei doveri verso i propri figli. È comprensibile che la mamma abbia voglia di prendere il sole leggendo un bel romanzo, ma deve anche essere disponibile a regalare del tempo ai figli, se questi lo desiderano. È difficile, infatti, soprattutto se questi sono piccoli, pensare che possano giocare da soli per due ore con paletta e secchiello. I bambini hanno bisogno di essere seguiti e soprattutto, trovandosi con tanto tempo a disposizione, hanno bisogno di sentire che mamma e papà si dedicano con entusiasmo a loro. Almeno in vacanza. Può essere sufficiente fornire ai piccoli l’idea per un nuovo gioco, raccogliere qualche conchiglia insieme per decorare un castello, fare una passeggiata insieme. In questo modo i bambini sentiranno l’affetto e la dedizione di mamma e papà e, quindi, in una sorta di patto silenzioso, accetteranno più di buon grado l’idea di rispettare il tempo di riposo degli adulti. I genitori, poi, devono mostrarsi anche un po’ elastici. Premesso che è importante che i figli si comportino decentemente a tavola, soprattutto se si è in un ristorante, è inutile pretendere che i bambini stiano zitti e immobili per due ore. Una pizza veloce basta, a volte, ad assicurare tranquillità e buon umore. Ed è di questo che ha bisogno una vacanza in famiglia.
Roberta Raviolo
Ha collaborato:
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra – Psicoterapeuta- laureata in psicologia clinica