

Fake news, ovvero… notizie false o bufale, sono informazioni completamente false che inducono a comportamenti sbagliati e quindi possono addirittura esporre a rischi. Nei periodi in cui la gente è psicologicamente fragile, come succede in questi giorni in cui c’è l’emergenza per il Coronavirus, ne circolano davvero tante. Spesso ingannano, perché sono credibili e si aggirano assieme ad altre notizie che sono invece assolutamente vere. È importante saperle riconoscere sempre, ma in questo periodo soprattutto. È necessario apprendere come distinguere una notizia vera da una fake, allo stesso modo va insegnato anche alle persone più fragili, come i bambini che accedono allo smartphone e agli anziani. Infatti è nell’infanzia, nell’adolescenza e nella terza età che si tende a credere un po’ facilmente a tutto. Anche gli adulti possono cadere in trappola se non hanno adeguate capacità di distinguere l’attendibilità delle notizie.
Una notizia falsa viaggia di solito sui social network come whattsapp o facebook: canali immediati che portano rapidamente a centinaia di condivisioni e che traggono vantaggio da quanto più numerose sono le visualizzazioni. Insomma, dietro alla diffusione delle false notizie c’è l’obiettivo di stupire, spaventare e quindi di diffondere, credendo di fare del bene al prossimo, mettendolo in guardia da possibili pericoli. Insomma, le notizie che arrivano su whattsapp o facebook dall’amico, che a sua volta l’ha ricevuto dal collega, che ancora prima l’ha avuto dal vicino di casa sono quasi sempre falsità. Non si riesce a capire da dove siano partite e, facciamoci caso, sono spesso anonime. Sui canali ufficiali non c’è traccia oppure, quando si cerca, si scopre appunto che era una notizia falsa. E non ci si deve fidare del fatto che una voce di un messaggio vocale dica: sono un medico. Chiunque può dirlo ma è difficile che sia vero, perché i medici seri non affidano comunicazioni importanti ai sociali. Quindi, in epoca di Coronavirus, si devono cercare notizie sui siti del Ministero della salute, dell’Istituto superiore di Sanità, di quotidiani accreditati o anche sui siti come il nostro Guidagenitori.it, che ha non solo il marchio di attendibilità scientifica, ma come testata registrata presso il Tribunale, sezione Stampa deve avere un direttore editoriale e per il sistema internazionale HON il direttore deve essere un medico.
In questi giorni di Coronavirus ne sono circolate davvero tante. Ecco qualche esempio che sarà magari capitato anche sotto i vostri occhi e magari, ingenuamente, lo avete trasmesso agli amici pensando di fare del bene. Uno è il messaggio audio dell’utilità della vitamina C: aiuterebbe la ripresa dei malati. Una voce femminile legge presunti dati di importanti ospedali realmente esistenti, dicendo che spremute e integratori aiutano a guarire. Nulla di vero: gli ospedali coinvolti hanno smentito e l’azienda citata promette di passare alle vie legali. Un’altra fake è il fatto che bere alcolici disinfetti la gola e quindi aiuti ad eliminare il virus: non è vero, è del tutto inutile e anzi assumere alcol danneggia l’organismo rendendolo più debole. Falsa anche la notizia delle mascherine fatte in casa con la carta da forno: non servono a nulla e il fatto che il virus sarebbe stato prodotto da Bill Gates. Occhio anche ai video e agli audio attribuiti ai medici: il fatto che una persona dica di essere un infermiere o un medico di un certo ospedale non significa che sia vero, ma dirlo conferisce autorevolezza. Insomma, in questi casi la parola d’ordine è dubitare, dubitare sempre.
Giorgia Andretti