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Nelle scuole dei nostri figli si comincia a parlare del momento più atteso da tutti gli studenti: la gita della classe. Fino a qualche anno fa, la gita era riservata alle scuole medie superiori, oggi è diventata un cult anche per le scuole medie inferiori e per le elementari. In un momento di recessione economica come quello attuale, le gite scolastiche non solo hanno risvegliato l’interesse del settore turistico ma rappresentano un modo per alcune famiglie di garantire ai propri figli un viaggio finalizzato alla conoscenza di altri paesi e culture.
Le mete più gettonate
Per molti ragazzi la gita scolastica rappresenta il primo viaggio fuori dai confini nazionali. Infatti, i ragazzi delle medie inferiori tra le loro scelte indicano in modo preferenziale le città europee e tra queste: Praga, Vienna, Parigi, città che hanno riempito le pagine dei libri di storia come da programma ministeriale, la storia dello sviluppo dell’Europa. Oltre alla validità culturale, queste città sono facilmente raggiungibili in pullman a tutto vantaggio della spesa, il pullman consente un notevole risparmio dei costi di viaggio. Per i ragazzi delle scuole elementari, le mete indicate nei loro progetti sono le nostre città e, tra queste, Roma è sempre al primo posto nelle scelte. Seguono subito dopo Firenze, Bologna e Venezia. Il mezzo di trasporto prescelto è sempre il pullman, che viene infatti utilizzato nel 62% delle volte, a discapito del treno, decisamente più impegnativo per gli insegnati che accompagnano i ragazzi. Il pullman è a completa disposizione del gruppo, non ha gli orari rigidi da rispettare come il treno e, soprattutto, consente una più attenta supervisione dei ragazzi: è tutto visibile a colpo d’occhio.
Le ansie dei genitori
La notizia del recente incidente avvenuto a Sierre, dove 22 bambini hanno perso la vita mentre il pullman stava riconducendoli dai genitori, è entrata prepotentemente nelle nostre case proprio nei giorni in cui si sta decidendo se far partecipare o meno i nostri figli alla tanto attesa gita di classe. Come dare torto alle perplessità che in questi giorni stanno attanagliando il pensiero di tante mamme e papà? La visione delle immagini dei genitori distrutti dal dolore, mostrate dai vari notiziari, inevitabilmente proietta la nostra mente verso una razionalizzazione della paura: “E’ proprio necessario andare in gita? E se dovesse capitare un evento simile? Potrei mai perdonarmelo?”. Ed ecco che i pensieri si rincorrono altalenanti. E’ vero, il rischio che capiti qualcosa può esserci con qualsiasi mezzo di trasporto che sia pullman, treno, aereo o nave. Tuttavia, è anche vero che se dovessimo valutare solo i rischi di un viaggio, nessuno più si avventurerebbe fuori di casa.
Quali precauzioni prendere
Attivarsi per predisporre un viaggio in tutta sicurezza è quanto da genitori possiamo fare: quindi, chiediamo e pretendiamo le dovute garanzie sull’ottimo stato del pullman. Ogni pullman deve avere il suo libretto in cui vengono annotati non solo i chilometri percorsi e controlli di servizio ma anche lo stato dei pneumatici. Chiediamo, inoltre, informazioni sul conducente: età, ore di guida, abitudini alimentari e dipendenza da fumo. Se il viaggio richiede un certo numero di ore, l’autista è obbligato a fermarsi per una sosta come disposto dall’ Articolo 7 del Regolamento (CE) n. 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 Marzo 2006. Dopo un periodo di guida di quattro ore e mezza, il conducente deve osservare un’interruzione di almeno 45 minuti consecutivi, a meno che non inizi un periodo di riposo. Questa interruzione può essere sostituita da un’interruzione di almeno 15 minuti, seguita da un’interruzione di almeno 30 minuti: le due interruzioni sono intercalate nel periodo di guida in modo da assicurare l’osservanza del riposo. Accertiamoci sul numero degli insegnanti che accompagneranno i ragazzi, che, per legge, debbono essere un adulto ogni 15 alunni. I docenti sono responsabili per i ragazzi in gita in base all’art. 2048 del C.C. e all’art. 61 della legge 11.07.1980. Con il consenso alla gita, i genitori trasferiscono all’insegnate accompagnatore poteri e responsabilità sul proprio figlio. Chiediamo inoltre alla scuola il numero del telefono della persona o dell’agente di viaggio che ha seguito l’organizzazione, deve poter essere rintracciabile 24 ore su 24. Potranno sembrare precauzioni eccessive ma ci saranno utili per placare l’inevitabile ansia pronta a sfuggire al controllo. I ragazzi debbono percepire la nostra serenità nel lasciarli andare, solo così potranno cogliere la reale utilità delle gite scolastiche ed acquisire un ricordo indelebile che resterà tale per tutta la vita.
Può essere utili anche la lettura di
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Sahalima Giovannini