I Tribunali per i Minori si esprimono sui procedimenti penali e familiari

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I Tribunali per i Minori si esprimono sui procedimenti penali e familiari

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I Tribunali dei Minori fanno capo alla Corte d’Appello e, di norma, ne esiste uno per ogni regione. La composizione di questi tribunali è mista: ci sono due giudici togati e altrettanti giudici “onorari”. Questi ultimi sono semplici cittadini esperti nelle scienze umane: pedagogisti, psicologi, pediatri e sociologi. Requisito fondamentale, aver compiuto 30 anni. In pratica quando deve essere emesso un giudizio o sentenza, a prendere le decisioni è un collegio al cui tavolo siedono un magistrato con funzioni da Presidente, un secondo giudice togato o giudice a latere e due giudici onorari – una donna ed un uomo. Qualunque decisione viene presa in assenza di pubblico, nel rispetto del minore. I Giudici, nel rispetto del loro ruolo, sono sostenuti dai servizi sociali.

La nostra idea di famiglia italianaI servizi sociali territoriali
Gli operatori dei servizi sono le assistenti sociali. Il loro lavoro è finalizzato a controllare, valutare ed offrire le indicazioni ai giudici affinché possano emettere il loro parere definitivo. Va da sé che gli operatori dei servizi sociali hanno una grande responsabilità nel fare il loro lavoro. Di fatto però, il parere emesso dagli operatori pur non volendo resta un giudizio troppo soggettivo e denso di ritardi burocratici. Purtroppo, è proprio dai servizi sociali che viene dedicata troppo poca attenzione ai bisogni dei minori. Il magistrato ha bisogno di un documento emesso dalle assistenti sociali: il parere può arrivare in tempi lunghissimi ma soprattutto potrebbe essere troppo di parte. Spesso vengono emesse sentenze in cui i maggiori penalizzati sono proprio i minori: di fatto i bisogni dei minori vengono troppo spesso disattesi.

Le case famiglia o gli affidi temporanei
I servizi sociali entrano attivamente nel processo del cambiamento, cercando infatti soluzioni per risolvere problemi. Per far questo mettono in campo tutte le risorse possibili compreso l’affido temporaneo o l’ingresso in case famiglia dei minori. Una volta individuato il tipo di soluzione, questa viene sottoposta al magistrato in carica, il quale, il più delle volte approva senza ulteriori approfondimenti. Il controllo post-sentenza resta affidato ai servizi sociali i quali continuano la loro supervisione. Peccato che per svolgere tutto il processo di presa in carico, valutazione, proposta al giudice, ed emissione della sentenza possono passare non solo mesi ma anni. E’ questo uno dei difetti maggiori dei Tribunali dei Minori, per stabilire un affidamento o un ricongiungimento tra il minore ed i propri genitori passa troppo tempo senza tener conto che si parla di bambini il più delle volte strappati alla loro mamma o papà.

I bambini hanno bisogno di certezze in tempi brevissimi
Il tempo per i bambini ha un valore totalmente diverso dagli adulti, pochi giorni possono essere vissuti come mesi, quello che ci sentiamo di chiedere ai Tribunali dei Minori ed ai servizi sociali è di agire con la stessa fretta in cui i bambini vengono tolti ai genitori per reintegrarli dopo le opportune verifiche. La ferita provocata dal distacco obbligato può lasciare delle brutte cicatrici e quanto più il tempo del distacco è lungo tanto più le cicatrici saranno indelebili.

Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it

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