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Firmato il manifesto per il diritto alla salute dei bambini ed adolescenti

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La salute e il benessere dei bambini sono in pericolo in un’epoca come quella attuale di rapidi e profondi mutamenti sociali, di grave crisi economica e di contrazione della spesa sociale e sanitaria che coinvolgono lo stesso ruolo della famiglia.

Il nostro Paese ha imboccato da decenni la strada dell’assistenza socio-sanitaria pediatrica universalistica: neonati, bambini e adolescenti hanno il diritto di essere assistiti sia sul territorio che in ospedale da personale medico, infermieristico, da professionisti e volontari specificamente formati e di essere accolti in ambienti “a misura di bambino” o di adolescente. E’ certamente merito anche dell’assistenza pediatrica universalistica se il nostro Paese è riportato tra i primi 10 per aspettativa di vita e tra i primi 6 per aspettativa di vita sana.

I tagli della spesa sociale e sanitaria stanno mettendo a rischio proprio questo diritto: si prospettano la scomparsa dell’infermiere pediatrico, il trasferimento dell’assistenza primaria dal pediatra di famiglia al medico di medicina generale per i bambini che hanno appena superato le prime età della vita ed è purtroppo già in atto un progressivo trasferimento dei bambini ospedalizzati dall’assistenza specialistica pediatrica all’assistenza specialistica dell’adulto. Siamo quindi di fronte al rischio di un arretramento della qualità dell’assistenza pediatrica che farebbe perdere al nostro Paese un patrimonio scientifico, culturale e di civiltà che si è sviluppato e affermato nel corso di più di 100 anni. Di fronte ai molteplici segnali di pericolo che vengono dalle politiche nazionali e regionali, le Società Scientifiche e le Associazioni che hanno la finalità di promuovere e tutelare la salute fisica, psichica e sociale nonché il benessere dei neonati, dei bambini e degli adolescenti sentono di dover riaffermare i diritti fondamentali in tema di tutela e di promozione della salute lungo tutta l’età evolutiva.

Tutti i neonati, i bambini e gli adolescenti che vivono nel nostro Paese, di ogni cultura ed etnia e indipendentemente dal loro status giuridico, hanno il diritto:

  • di venire assistiti da personale sanitario, medico e infermieristico, professionale e volontario, specificamente formato per l’assistenza ai soggetti in età evolutiva (Specialisti in Pediatria, Infermieri Pediatrici, Volontari formati per l’assistenza al bambino) in aree dedicate e in ambienti sicuri, dotati di tutti i supporti strutturali, tecnologici e organizzativi;
  • di avere accesso a tutti i farmaci e cure efficaci e sicuri, senza limitazioni;
  • di avere accesso alla promozione della propria salute non soltanto intesa come prevenzione delle malattie in età evolutiva, tipicamente attuata con le vaccinazioni, ma anche come indispensabile premessa di una vita sana nelle età successive con l’acquisizione precoce di stili di vita salutari a partire dall’allattamento al seno;
  • di vivere in un ambiente libero da fattori di inquinamento che favoriscono fin dalle prime età della vita lo sviluppo di malattie gravi – dalle patologie respiratorie e cardiovascolari ai tumori – non solo in età pediatrica ma ancor più nell’età dell’adulto e dell’anziano;
  • di essere difesi da situazioni di rischio e di disagio come il maltrattamento e l’uso di sostanze nocive, l’alcool, il fumo di sigaretta, i comportamenti a rischio, favoriti spesso da condizioni famigliari e sociali svantaggiate e in particolare dal rischio di povertà della famiglia che interessa oggi quasi due milioni di minori nel nostro Paese.

E’ necessario affrontare tutte queste problematiche, sanitarie e sociosanitarie, che coinvolgono i bambini e le loro famiglie. Occorrono modelli organizzativi integrati, reti e collaborazioni fra sanità, educazione, istruzione e la più ampia realtà sociale, con l’obiettivo di sostenere e promuovere stili di vita positivi, attivi e salutari.

Il nostro Paese destina alla spesa sanitaria per i bambini fino a 14 anni (all’incirca il 14% della popolazione) il 2% della spesa sanitaria globale ed ai benefici sociali per la famiglia ed i bambini poco più dell’1% del PIL a fronte del 2,5% della Francia, del 3,2% della Germania e del 2,2% della media europea. I bambini tra 0 e 2 anni che possono usufruire dell’asilo nido sono soltanto il 13,6 % e il 45% dei Comuni italiani non offre servizi per la prima infanzia.
I bambini rappresentano il nostro futuro, bene particolarmente prezioso in un Paese che ha un tasso di natalità inferiore a 1,5 nati per donna fertile. A ciò si aggiunge il crescente disinteresse, sia in tema di sensibilizzazione che di finanziamenti, nei riguardi della ricerca scientifica dedicata alla salute dei bambini. Si assiste ad una crescente migrazione di bambini presso centri di alta qualificazione, europei ed americani, per diagnosi e terapie, anche sperimentali, di malattie croniche che richiedono il supporto di laboratori di ricerca all’avanguardia.
E’ quindi necessario opporsi a qualunque taglio delle spese per la salute e il benessere dei bambini. E’ oramai provato che un maggiore investimento nei primi anni di vita determina un ritorno sociale ed economico molto più alto della spesa sostenuta. Queste “spese” vanno quindi considerate veri e propri investimenti strategici cui il nostro Paese non può rinunciare se realmente crede nel proprio futuro.
Promuovere e tutelare la salute dei bambini di oggi significa anche ridurre il numero di adulti e anziani malati di domani, destinati ad assorbire la quota di gran lunga più rilevante della spesa sanitaria.

Siamo tutti uniti per riaffermare con forza i diritti dei bambini e degli adolescenti italiani alla salute, al benessere e ad un’assistenza socio-sanitaria pediatrica generale e specialistica per tutti, sempre e ovunque, sia in ospedale che sul territorio.

Roma, 27/06/2012

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