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A favore delle maternità

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Promuovere l’epidurale, ridurre il cesareo, offrire più assistenza: il disegno di legge del ministro Turco

Promuovere il parto senza dolore, ridurre i ricorsi al parto cesareo, garantire assistenza materno infantile anche alle fasce più deboli. Sono solo alcuni degli obiettivi del nuovo disegno di legge sulla “Tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia della salute del neonato” messo a punto dal ministro della Salute Livia Turco e recentemente approvato dal Consiglio dei ministri. Un provvedimento che, una volta approvato dal Parlamento, permetterà di dare una svolta decisiva alla qualità della vita delle madri e dei loro bambini, a cominciare dal momento della nascita. Vediamo insieme quali sono nel dettaglio le novità introdotte.

Stop al parto con dolore
Il primo provvedimento previsto dal Disegno di legge riguarda l’estensione gratuita nelle strutture sanitarie, dell’anestesia epidurale, una metodica attualmente limitata al 12% degli ospedali italiani e alla minoranza delle nascite spontanee. Si tratta di un cambiamento atteso da milioni di donne, come confermano recenti ricerche del Club degli anestesisti e ostetrici. Secondo gli studi effettuati, a chiedere l’epidurale sono circa il 30% delle donne che devono affrontare il parto, ma solo il 4% di esse riesce ad usufruire del supporto del Servizio Sanitario Nazionale. Il restante 26% ha dovuto finora sostenere a proprio carico i costi della prestazione. Costi, peraltro, ingenti: dai 500 ai 700 euro nelle strutture pubbliche e dai 500 ai 1.500 euro in quelle private. “Inseriremo questa prestazione nei Lea, i livelli essenziali di assistenza”, ha spiegato il ministro Livia Turco. A farsi carico delle spese sarà dunque, in futuro, il servizio sanitario nazionale che consentirà a tutte le partorienti che lo desiderino di esercitare il legittimo diritto di far nascere il proprio bambino senza soffrire.

Meno cesarei, più assistenza
Ed è proprio il rispetto dei diritti a motivare nel Ministero della Sanità la presenza nel Disegno di Legge di ulteriori e determinanti provvedimenti finalizzati a promuovere, diffondere e far conoscere a tutte le donne, le modalità di assistenza delle pratiche socio sanitarie e l’uso delle modalità per il controllo del dolore nel travaglio e nel parto, comprese dunque le tecniche che prevedono appunto il ricorso ad anestesie locali avanzate e di tipo epidurale, oltre che a promuovere un’appropriata assistenza alla nascita, tutelando i diritti e la libera scelta della gestante, in modo coerente con i modelli organizzativi delle Regioni. L’obiettivo è in questo caso duplice: superare le disuguaglianze in termini di servizi e di opportunità e incentivare il parto naturale riducendo, ove possibile, il ricorso al parto cesareo, una pratica attualmente applicata nel 35,2% delle nascite, con un picco del 45,4% nelle regioni meridionali. Un dato allarmante che, ricorda il ministero della Sanità, “oltre ad essere il più alto fra i Paesi dell’Unione europea, è di 2 volte superiore a quello raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1985 (pari al 15%)”.

Servizi migliori ed eguaglianza sociale
Il disegno di Legge, spiega il Ministro “è nato dalla convinzione che la promozione della salute materno infantile sia un obiettivo prioritario da perseguire a livello nazionale per i riflessi positivi che produce sulla qualità della vita delle donne e dei loro bambini e, di conseguenza, sulla salute della popolazione complessiva”. E, proprio al fine di raggiungere tale obiettivo la Turco ha contemplato tra i provvedimenti anche la risoluzione in termini pratici delle attuali difficoltà legate alla gestione della nascita e del puerperio. Tra questi i più significati sono senza dubbio l’attivazione nell’ambito del “118” del servizio di trasporto del neonato in emergenza, la riduzione attraverso appropriati interventi preventivi dei fattori di rischio di malattia, pre e post concezionali del nascituro, il potenziamento dell’attività dei consultori familiari, con l’attivazione di programmi specifici per la tutela della maternità e, non meno importante, la promozione del “rooming in” e dell’allattamento al seno, secondo le raccomandazioni dell’Oms-Unicef. Numerose anche le iniziative volte a migliorare lo svolgimento pratico della gestazione. A tal fine il Ministero intende promuovere un’assistenza ostetrica appropriata alla gravidanza a basso rischio, al parto fisiologico e al puerperio e assicurare nel contempo la qualità dell’assistenza ostetrica e pediatrico/neonatologica nel periodo perinatale. Prevista tra i provvedimenti anche la dimissione precoce, protetta ed appropriata della partoriente e del neonato, e la garanzia di una continuità assistenziale nella fase del puerperio. Ultimo obiettivo del Disegno di Legge, non certo per importanza, è infine quello di contrastare le sperequazioni territoriali e sociali di accesso ai servizi per la tutela materno infantile. Il nuovo provvedimento dovrebbe garantire anche alle Regioni meridionali, statisticamente meno tutelate sul piano della formazione e delle opportunità, così come alla popolazione svantaggiata o immigrata, l’attuazione di programmi di assistenza socio sanitaria e di mediazione culturale (per le donne immigrate) una migliore fruibilità dei servizi, oltre che, naturalmente, la giusta assistenza sul piano della salute e della conoscenza. Un’assistenza a cui ogni madre ha, in ogni caso, diritto.
In rete
www.ministerosalute.it

 

Paola Ladogana

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