Il Natale non porta solo gioia, per molti è in arrivo la depressione

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Il Natale non porta solo gioia, per molti è in arrivo la depressione

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Luci, decorazioni, cene, brindisi e regali… Le immagini legate alle feste natalizie e di fine anno sono la descrizione stessa dell’allegria. Non per tutti però: alcune persone durante le festività sono soggette a una sorta di tristezza, di cattivo umore, che assomiglia tanto a una sorta di depressione. Gli esperti la chiamano Christmas Blues, che significa proprio “depressione natalizia”.

Colpisce soprattutto gli adulti
Il Christmas Blues è un problema transitorio dell’umore: si manifesta a partire da qualche giorno prima del Natale, quando ha inizio la frenesia delle cene e la corsa agli acquisti, a dopo l’Epifania, con le ultime occasioni di regali e di incontri con amici e parenti. Una volta terminato questo periodo, la persona sofferente di tristezza natalizia di sente come “svuotata”, apatica, priva di interessi. In seguito, con il passare dei giorni e la ripresa delle consuete attività lavorative, la tristezza si allontana poco per volta. Si tratta di un disturbo che, a parere degli esperti, riguarda soprattutto i giovani adulti sui trenta – quaranta anni, mentre bambini, ragazzi e persone più anziane sembrano esserne quasi immuni. Alla base di questo disturbo si ritrova quasi sempre una personalità già predisposta alla depressione e l’associazione della quantità di luce solare in meno, tipica di questo periodo dell’anno, con la conseguente minore concentrazione della serotonina, il neurotrasmettitori che regolano l’appetito, il sonno e appunto il tono dell’umore, completa il quadro del Christmas Blues.

Ci si sente tristi in mezzo a persone felici
Chi è soggetto a Christmas Blues prova una sorta di fastidio nel dovere necessariamente sottostare alle tradizioni delle feste. Il ritrovarsi insieme, lo scambio dei regali, i festeggiamenti imposti dal periodo provocano una forma di ansia e un desiderio di fuggire, di nascondersi in casa propria e di godersi un bel film, in santa pace, crogiolandosi nella propria tristezza e aspettando che il periodo delle feste giunga al termine. Non sempre, però, è possibile assecondare questo desiderio di solitudine: i doveri e le tradizioni impongono di mostrarsi sorridenti con gli amici, i figli ed i genitori. Tutto questo non fa che accrescere il disagio. Cosa fare, per sentirsi meglio? Sicuramente è consigliabile una sana via di mezzo. Non è necessario, in altre parole, partecipare controvoglia a tutte le occasioni di festeggiamento. Ci si può concedere, per esempio, di rifiutare con gentilezza ma decisione l’ennesimo invito a un brindisi o a una cena. In questi casi, è bene dedicare del tempo a se stessi, con un lungo bagno caldo, un bel film da videoteca, del sano relax sul divano immersi nella lettura. D’altra parte, anche isolarsi troppo non è consigliabile: la solitudine durante le feste induce ad avere pensieri negativi su se stessi e sul futuro. È quindi opportuno sforzarsi e uscire, anche solo per una passeggiata nelle ore in cui la luce è più intensa, è un validissimo anti-malumore o un pomeriggio al cinema con le persone care per vedere una commedia. Se, poi, la tristezza non accenna a diminuire dopo le feste, è importante escludere che si tratti di depressione vera, rivolgendosi a uno psicoterapeuta psichiatra che potrà valutare la situazione ed eventualmente prescrivere la cura più adatta.

Sahalima Giovannini
Consulenza della dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra, psicoterapeuta, laureata in psicologia medica

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