Spesso mamma e papà sono portati a interpretare il mal di testa lamentato dal bambino come un capriccio ma, non è sempre così. Il dolore può essere realmente avvertito dal bambino, una terapia antidolorifica adeguata è necessaria.
Se il nostro bambino lamenta il mal di testa, potrebbe essere la verità. Attenzione quindi a non sottovalutare il problema: in molti casi, infatti, il piccolo avverte davvero una forma di cefalea che lo fa soffrire. Lo sostengono gli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, secondo i quali il mal di testa colpisce otto bambini su cento. L’emicrania, infatti, è la malattia neurologica più frequente nei primi anni di vita e non va sottovalutata. Sono molti i genitori a pensare sia impossibile per un bambino piccolo provare il mal di testa, disturbo considerato “da adulti” , tendendo quindi a sdrammatizzare. E’ facile attribuire la causa del mal di testa alla stanchezza, nervosismo o solo al bisogno di coccole e di qualche attenzione in più.
I disturbi della vista possono dare mal di testa
La cefalea nei bambini, è vero, può essere la spia di un momento di stanchezza o di un po’ di tensione nervosa. In questi casi, coccole ed un plus di gratificazione hanno l’effetto di un “medicinale” naturale per i nostri bambini. Il mal di testa però, può essere anche il segnale della temperatura elevata: la febbre, oppure una forma di sinusite non ben curata. La sinusite è l’infiammazione dei seni paranasali, le cavità ossee che si trovano al di sopra delle narici e immediatamente al di sotto delle ossa che costituiscono la fronte. Quando queste zone si infiammano, quasi sempre a causa di un raffreddore, si avverte dolore nella zona della fronte. In questo caso è opportuno effettuare una visita pediatrica specialistica: dall’otorino, per verificare la reale natura del dolore. Una terapia antibiotica mirata ed una pulizia delle fosse nasali, favorisce il ritorno alla normalità. Il mal di testa può anche far la sua comparsa nel caso in cui il bambino abbia problemi di astigmatismo o di ipermetropia. Si tratta di due difetti visivi, frequenti nell’infanzia, dovuti a una particolare conformazione delle strutture oculari. Per diversi motivi, astigmatici e ipermetropi hanno una visione sfocata e, nel tentativo di mettere a fuoco, affaticano il nervo ottico. Per questo sopravvengono forme di cefalea, soprattutto quando il difetto è accentuato. E’ sufficiente far indossare un bel paio di occhiali, ovviamente se l’oculista ne prescrive l’utilizzo, con le lenti adeguate per far scomparire il mal di testa.
Può essere un vero attacco di cefalea
Per fortuna in rarissimi casi, il mal di testa può essere la spia di una patologia cerebrale seria, sarà in quel caso il neurologo, dopo aver prescritto gli esami diagnostici specifici ad emettere il suo responso. Spesso, dietro la cefalea infantile non si riscontra una vera e propria causa, esattamente come succede per molti adulti, sofferenti della cosiddetta “cefalea primaria”: quel mal di testa senza una causa specifica. A parere degli esperti dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, i bambini che lamentano dolori agli arti inferiori, dolori addominali, mal d’auto, vertigini o torcicollo persistente, sono bambini che più spesso di tutti gli altri lamentano anche male di testa. Questi sintomi correlati, sembrerebbero quindi delle spie sentinella. Segnali “insospettabili”, dunque, ma che possono essere indice di emicrania, principalmente tra coloro che hanno almeno un genitore che ne è affetto. È bene precisare: quanto più un bambino è piccolo, tanto più difficile è la simulazione del mal di testa, pianto, nervosismo, dichiarazioni di avere mal di testa da parte di un bimbo di due o tre anni sono un segno indiscusso di dolore reale.
Rivolgersi subito al pediatra
Dopo aver escluso le cause apparenti del mal di testa, è bene contattare un Centro specializzato. Il trattamento dell’emicrania in età pediatrica potrebbe essere di tipo farmacologico. In ogni caso è estremamente importante approfondire le ricerche. Il dolore non trattato tende a ripetersi ed a cronicizzare. In Italia si tende a vedere gli antidolorifici come proibiti nei bambini, quindi non è raro osservare bambini emicranici obbligati a sopportare il dolore. Paradossalmente, il più delle volte, si tratta di figli di genitori a loro volta emicranici che fanno un eccessivo uso di antidolorifici. La via migliore come al solito è quella dell’equilibrio terapeutico, ovvero, seguire le istruzioni del pediatra o del Centro Cefalee a cui ci si è rivolti. Gli eventuali medicinali prescritti, non coincidono sempre con quelli impiegati per la cefalea degli adulti, alcuni dei quali non sono autorizzati nel bambino. Se poi la frequenza degli attacchi emicranici diventa non solo ricorrente ma di intensità elevata, esistono numerosi farmaci ‘curativi’, non sono di per sé antidolorifici, in grado di agire sulle cause del disturbo migliorando la situazione.
Giorgia Andretti
Consulenza della
dott.ssaRosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it