In gravidanza e nei primi anni, ecco quando occorre assumere il fluoro

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In gravidanza e nei primi anni, ecco quando occorre assumere il fluoro

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Il fluoro è uno d egli elementi più importante per la salute dei denti, perché costituisce un guscio protettivo aiutando la matrice del dente a combattere gli attacchi della carie. Le ricerche dimostrano l’importanza del fluoro:i bambini che prendono fluoro hanno i denti sani al 61% contro il 43% di chi non ne assume. L’importanza del fluoro è nota fina dagli anni quaranta e ne veniva prescritta la sua assunzione supplementare ma oggi gli specialisti sono più prudenti nel suggerirlo o, più esattamente, lo consigliano quando è necessario. Il fluoro infatti è naturalmente presente nelle acque potabili di molte zone del nostro paese, in alcuni cibi e in diversi tipi di acqua venduta in bottiglia. In questi casi, l’assunzione deve essere ben valutata per evitare un accumulo eccessivo nell’organismo di un bambino, può infatti, causare la fluorosi, ossia una discromia biancastra della superficie dei denti, non pericolosa ma sicuramente antiestetica.

Il fluoro in gravidanza
La protezione dei denti di un bambino parte dalle prime settimane dal concepimento. Quando si è in attesa di un bambino, spesso il dentista o il ginecologo consigliano alla donna di aumentare l’assunzione di fluoro, un sale che rafforza lo smalto dei denti. Infatti la gestazione può privare l’organismo femminile di varie sostanze, tra le quali, appunto, il fluoro, utile allo sviluppo dei denti del piccolo. L’assunzione può essere aumentata scegliendo determinati cibi ricchi di fluoro e, se necessario, assumendo dietro consiglio del ginecologo, un integratore. Per assicurarsi una quantità sufficiente di fluoro al giorno è importante non farsi mancare gli alimenti che ne contengono, come il pesce azzurro, gli spinaci e il tè. Sono utili anche le acque arricchite di fluoro: ne esistono alcuni tipi anche in commercio, se le acque di rubinetto della zona in cui si vive ne sono prive. Inoltre, il fluoro è contenuto anche nei dentifrici e nei collutori, soluzioni da tenere in bocca per migliorare ulteriormente gli effetti di una corretta igiene orale. Se non si riesce a procurarsi il fluoro con cibo e acqua, si può ricorrere ad un’integrazione che, secondo le raccomandazioni dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, è di 4,5 mg, contro la dose di 1,5-4 mg nella donna non in gravidanza. Questi prodotti si acquistano in farmacia dietro presentazione della ricetta del medico, infatti, devono essere assunti solo se il ginecologo lo ritiene necessario. In alcune zone del mondo, per esempio in prossimità delle aree vulcaniche, l’acqua potabile è ricca di fluoro e quindi non è necessaria l’integrazione. Se, però, non si vive in queste zone, è necessario assumere gli integratori.

Quando somministrarlo ai bambini
Nel bambino, oggi la somministrazione aggiuntiva di fluoro, anche secondo le Linee Guida recentemente pubblicate dalla Società Italiana di Odontoiatria Infantile in collaborazione con la Federazione Italiana dei Medici Pediatri, si effettua preferibilmente con l’uso di dentifrici fluorati. Il dentista pediatrico può poi valutare, caso per caso, l’opportunità di applicare fluoro localmente, o meglio spennellando i dentini con gel e vernici a base di questo minerale, durante una breve seduta in studio. L’assunzione di fluoro per via sistemica si suggerisce soltanto in casi di particolare necessità e dopo aver valutata la quantità di fluoro assunta con l’alimentazione. L’integrazione va valutata, caso per caso, con il pediatra o il dentista pediatrico.

Lina Rossi

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