Il barefooting stimola la circolazione, allena i muscoli e migliora la capacità sensoriale, inoltre, camminare scalzi diverte e fa sentire liberi i bambini. Ecco tutti i vantaggi.
Quante volte abbiamo ripetuto ai nostri figli di non togliere le scarpe perché fa male camminare scalzi. I bambini adorano camminare a piedi nudi, indipendentemente dalla stagione. Amano il senso di libertà e la percezione che si prova nel sentire le diverse consistenze del suolo sotto la pianta del piede. Che abbiano ragione loro? Secondo una recente tendenza americana che si sta diffondendo anche da noi, sembra proprio di sì: il camminare a piedi nudi barefooting in inglese e gimnopodismo in italiano, è una abitudine salutare che fa bene non solo ai piedi ma anche a tutto il resto del corpo. Questa estate, sul bagnasciuga al mare, sui prati in montagna e campagna, lasciamoci e soprattutto lasciamolo andare a piedi nudi. E, se abbiamo camminato spesso a piedi nudi cerchiamo di non perdere questa buona abitudine evitando però di farlo sul pavimento di casa a meno che non sia camminare su tappeti o moquette. Le piastrelle, per la loro rigidità, non sono indicate.
I benefici del camminare scalzi
La pianta del piede è la base sulla quale poggia tutto il nostro corpo, tutte le sensazioni percepite da quest’area hanno ripercussioni sull’intero organismo. Camminare a piedi nudi significa non frapporre alcuna barriera tra il terreno con le sue varie asperità ed il piede. Proprio come facevano le popolazioni della Nuova Zelanda, dove sembra che il barefooting sia nato e dove era considerata una pratica terapeutica. Camminare senza scarpe rende i piedi liberi e soprattutto, senza costrizioni, trovando così il giusto appoggio sulle superfici irregolari, cercando il giusto equilibrio tra i muscoli, i tendini e la struttura ossea. L’insieme delle strutture vanno ad assumere la postura più corretta e naturale: un grande beneficio ne traggono i bambini che, fisiologicamente fin verso i tre anni, hanno i piedini piatti. Camminare scalzi attiva in modo naturale tutta la muscolatura delle gambe, facilita la circolazione, aiuta a combattere l’accumulo di liquidi ed il ristagno venoso. Il barefooting è utile anche dal punto di vista psicofisico: lo stare senza scarpe aumenta il benessere generale e regala una sensazione di libertà e di relax. Riprendere il contatto con il terreno, infine, significa entrare in comunicazione con la parte più vera e autentica di noi stessi: questo migliora le energie vitali, regala sicurezza e benessere. E, nel caso dei bambini, migliora le capacità neurosensoriali proprio perché stimola questo modo inedito e completamente naturale di mettersi in contatto con il mondo esterno.
Attenzione a dove si cammina
Camminare a piedi nudi significa non frapporre alcun ostacolo tra sé e il terreno, e proprio per questo è necessario riporre molta attenzione a dove si mettono i piedi, si è infatti esposti a qualsiasi incidente. Un giardinetto in città è sicuramente poco indicato, per la possibilità di incontrare vetri frantumati, cicche di sigarette, deiezioni canine ed altro ancora. In altre aree della città è possibile, a patto di scegliere accuratamente il luogo, ispezionando la terra o l’erba su cui si camminerà e coprendo l’area con un ampio telo lavabile e molto sottile. Meglio ancora sarebbe, approfittando delle belle giornata e del clima mite, prendersi una giornata con la propria famiglia per recarsi fuori città, in collina o in campagna o magari al mare per il fine settimana. Qui sarà possibile scegliere un prato, un campo o una spiaggia in cui muoversi in libertà. Secondo gli esperti di barefooting, i terreni migliori per muoversi sono terra, erba, sabbia, sassi voluminosi e lisci, spiaggia di pietre piatte o ghiaia, ambienti tutti in cui i piedi sono costretti ad adattarsi.
Qualche precauzione in più
Quando ci si esercita con il barefooting, soprattutto se praticato insieme ai bambini, è bene prestare molta attenzione al luogo in cui si cammina, anche se ci si trova in mezzo alla natura in una zona apparentemente incontaminata. Il terreno va sempre ispezionato con molta attenzione. Va evitata l’erba alta e incolta, dove possono nascondersi piccoli animali. Una volta rientrati in casa, dedichiamo qualche minuto in più all’igiene dei piedi, sia i nostri che quelli dei bambini. Laviamoli bene con acqua tiepida e sapone, massaggiandoli poi con un velo di crema idratante, del tipo adatto anche ai più piccoli. Osserviamo poi bene le piante dei piedi, soprattutto quelle dei bambini, nel caso notassimo escoriazioni o taglietti disinfettiamo accuratamente con garza e un liquido antisettico non alcolico. E, la prossima volta scegliamo con più attenzione il terreno dove fare barefooting.
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Ha collaborato:
Dott.ssa Simona Montesi
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