L’estate è esplosa un po’ ovunque nel nostro paese e molti approfittano del bel tempo per un weekend solare. C’è chi va al mare, chi in piscina, chi si rilassa in giardino o semplicemente si accontenta di un po’ di sole preso sul terrazzo di casa. Ovunque si vada, la regola è sempre la stessa: applicare la crema solare. Sono soprattutto due le categorie a rischio dei danni da sole: i bambini piccoli e i loro nonni, i baby boomer, ossia i nati negli anni Cinquanta e Sessanta. Secondo quanto sostiene l’IDI di Roma, i baby boomer sono la categoria più a rischio, perché sono cresciuti con il mito dell’abbronzatura selvaggia, con scorpacciate di sole concentrate nel weekend, senza una adeguata consapevolezza dei rischi che si corrono esponendosi senza protezione. I piccoli, invece, sono quelli con la pelle più delicata: e i dermatologi avvertono che le scottature prese nell’infanzia imprimono un danno nel Dna che può, con il tempo, trasformarsi in un aumentato rischio di tumori della pelle: basalioma e melanoma.
Al sole sì, purché protetti, secondo la regola dei 6 cucchiaini. L’IDI – l’ospedale dermatologico di Roma, così raccomanda:
Gli esperti dell’ospedale romano hanno anche tenuto una lezione di protezione al porto di Ostia, dove il dermatologo Sabatino Pallotta ha spiegato che il sole non andrebbe preso affatto, ma i medici stessi riconoscono che è una precauzione oggi insostenibile. Quindi, rispettare i quantitativi della protezione solare da applicare è fondamentale per evitare un danno di tipo acuto, cioè la scottatura con segni che si evidenziano dopo 20-30 anni: rughe, invecchiamento della pelle e lesioni cancerogene. Oltre alla protezione, sarebbe opportuno sottoporsi ogni anno al controllo dei nei, per individuare possibili lesioni alla loro prima comparsa, quindi curabili. Utile anche un integratore: la nicotinammide, se preso in periodo estivo riduce rischio di scottature.
La prevenzione dai raggi solari dovrebbe iniziare già nell’infanzia. Fino a un anno di età, i bambini non andrebbero mai esposti al sole estivo diretto. In seguito, poiché i raggi solari sono importanti per la sintesi della vitamina D, occorre esporre la pelle al sole, ma con estrema cautela. Se si va al mare o in piscina, oppure si gioca in giardino in pieno sole un paio d’ore va bene purché al mattino prima delle ore 11,00 oppure nel pomeriggio dopo le ore 17,00 e sempre dopo aver applicato una crema solare a protezione elevata: fattore 40. La foto protezione passa anche dalla tavola: spuntini di frutta e verdura ricche di vitamina A a difesa della pelle dai danni solari. Il progetto dell’IDI prevede delle lezioni itineranti con delle lezioni a bordo di un gommone insieme a dermatologi i quali mostreranno come prendere il sole in sicurezza. La prima tappa sarà nel mare di Ostia (RM), seguiranno altri eventi in tutta Italia fino ad arrivare al Salone Nautico Internazionale di Genova, a settembre.
Sahalima Giovannini
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