Il telefonino è ormai una appendice dei teen ager, ma spesso a regalarlo sono proprio mamma e papà
In tasca, appeso al collo, nello zainetto. Ostentato o discretamente occultato il telefonino è ormai un’appendice imprescindibile dei teen ager, ma anche dei loro fratelli più piccoli. Il 70% degli under 14, infatti, ne possiede uno e la tendenza ad averlo cresce con l’abbassarsi dello status socioeconomico della famiglia. A rivelare usi e abusi del cellulare è un sondaggio su un campione di circa 600 ragazzi italiani dagli 11 ai 14 anni realizzato dal’istituto Irisme Consulting per conto del settimanale Il Salvagente.
Meno soldi in famiglia, più telefonini
L’indagine svela che sono più le femmine ad avere un telefonino (72,8% del campione contro 63,1% dei maschi) e che la tendenza a essere cellularizzati non solo si accentua molto al di sotto del Po, ma cresce anche con l’abbassarsi del benessere dell’intervistato. Insomma, più diminuiscono le possibilità finanziarie della famiglia e più il telefonino diventa un oggetto irrinunciabile. Solo il 22,6% dei ragazzini che appartengono alla fascia più bassa, infatti, non ne possiede uno contro il 30% di quanti appartengono alla classe media e il 39,4% di chi ha un tenore di vita alto. E se la paghetta settimanale non è sufficiente per comprarsi l’oggetto dei propri desideri intervengono mamma e papà, anche quando di soldi in casa ne circolano pochi.
Un regalo “interessato” di mamma e papà
Anzi, spesso sono proprio i genitori a spingere i figli ad avere un telefonino nella speranza di poterli controllare di più. A questo proposito l’indagine del Salvagente smaschera una differenza di genere: il bisogno di tener d’occhio la prole aumenta se si tratta di figlie. Non a caso il numero delle intervistate che ricevono un cellulare in regalo dai genitori è più alto rispetto a quello dei colleghi maschi: 52,3% contro il 38%. Anche l’area geografica di residenza condiziona l’atteggiamento: mentre al Nord i genitori che comprano il cellulare ai figli sono solo il 24,2%, al Sud sono il 52,7% e al Centro addirittura il 60,1%. Quanto alla scelta dell’apparecchio, le “funzioni” sono l’elemento più importante per il 49,3% dei giovani intervistati. La maggior parte di loro mette al primo posto la possibilità di inviare in modo comodo gli sms (35,9%), ma c’è anche una fetta di preadolescenti (8,6%) che considera i giochi la discriminante principale per l’acquisto. Ancora solo una ristretta minoranza, invece, vuole il cellulare che gli permette di inviare e ricevere foto (4,8%).
Il cellulare come nuovo status symbol
Ma se l’utilità di un telefonino è la prima cosa da valutare, il suo aspetto è la seconda. E così per il 42,3% degli studenti delle medie inferiori, l’estetica di un cellulare è la sua qualità più importante. Percentuale che sale al 55,4% tra i ragazzi meno abbienti. Mano a mano che la situazione peggiora, diminuiscono la considerazione sull’utilità dell’oggetto e l’importanza del suo prezzo mentre cresce l’attenzione che si dà all’estetica, alla marca e alla dimensione. Non importa quanto costi e a cosa serva, l’importante è che sia bello. Il cellulare, insomma, diventa status symbol dei meno ricchi.
Matteo De Matteis