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Fate annoiare i figli?

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L’appello nasce dai risultati di uno studio condotto su 600 giovani pazienti con problemi psicologici

Mamme, papà, almeno d’estate fate annoiare i vostri figli. Avranno modo di conoscersi meglio, rafforzeranno la propria autostima ed eviteranno problemi psicologici. Il consiglio arriva da Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e responsabile dell’Unità italiana attacchi di panico attiva presso la Clinica Paideia di Roma, dopo uno studio effettuato su 600 pazienti (dai 15 ai 28 anni) con vari problemi psicologici, legati alla mancanza di autostima. Tutti avevano in comune il fatto di essere stati sottoposti, fin da piccoli, ad un bombardamento organizzativo nella gestione del tempo dovuto non solo alla scuola, ma anche a diverse attività pomeridiane, sportive e culturali, molto impegnative sia dal punto di vista mentale, fisico che del tempo che richiedevano.

In sostanza questi ragazzi sono cresciuti tra mille impegni, costretti a confrontarsi ogni volta con modelli di riferimento diversi, spesso imposti dai genitori, non riuscendo così a costruire un rapporto reale con la loro identità. Durante lo studio la Vinciguerra, ha osservato nei pazienti più giovani segnali di depressione, “con ricorso ad uso di droghe o uso esagerato di Internet e un forte disagio nei confronti della famiglia”. Ma la conferma è venuta anche dall’osservazione dei pazienti più grandi “Moltissimi laureati – ha affermato la psicoterapeuta – con inserimento soddisfacente nel mondo del lavoro, pur riuscendo apparentemente ad adeguarsi ai modelli di riferimento imposti loro, hanno mostravano sintomi di depressione, alti livelli di ansia da prestazione e scarsa autostima. Questo in evidente relazione con l’organizzazione del tempo che è prevalentemente subita”. Quindi no alle giornate super organizzate, almeno in vacanza., sì a pomeriggi noiosi. I bambini devono annoiarsi, almeno d’estate, per non rischiare depressione e disturbi psicologici da adulti. Giornate vuote, senza troppi impegni permettono ai ragazzini di misurarsi con il proprio tempo e con la capacità di scegliere e decidere, rafforzando l’autostima che viene invece soffocata dall’essere sempre intrappolati da impegni prefissati.

La prevenzione sta dunque nell’evitare un’organizzazione del tempo dei bambini in maniera rigida e predefinita. E’ vero, oggi la tendenza è quella di occuparli il più possibile. Ma non è quella giusta, secondo la Vinciguerra “se un ragazzo non ha impegni totalmente precostituiti, può esprimere attraverso ciò che sceglie il proprio sé, imparare a conoscersi e a confrontarsi con gli altri”. Si può approfittare delle vacanze estive che, se ben gestite, rappresentano per i nostri figli un momento importante della loro crescita. Un periodo di calma per conoscersi e per vivere in modo più naturale il tempo. Il non essere occupati in maniera piena e pressante, come avviene durante il resto dell’anno con scuola, sport, corsi, catechismo e studio, è molto importante perchè possa esserci questo processo di conoscenza di sé. Fare annoiare i figli significa aiutarli a crescere bene. Il consiglio è quindi di non riempire troppo le loro giornate anche d’estate, lasciamo che siano loro a scegliere. Anche il tempo vuoto è vitale e quando chiederanno “Cosa posso fare?” vorrà dire che siamo sulla buona strada.

 

Marina Zenobio

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