È un’attività che non conosce battute d’arresto: i siti pedopornografici sono in aumento nonostante i controlli della Polizia Postale. Impariamo a proteggere i nostri figli.
Il fenomeno della pedofilia on-line è sempre più attivo e pericoloso. I bambini e gli adolescenti adescati da personaggi balordi sono in costante aumento. Il fenomeno è dovuto in parte all’iniziazione sempre più precoce dell’utilizzo della mezza internet ed in parte alla crescente diffusione di telefoni cellulari di ultima generazione. La comunicazione si sta evolvendo e sta cambiando sempre più, quindi non solo internet ma anche e soprattutto i cellulari dovrebbero essere monitorati dagli adulti.
La comunicazione a misura di bambino
Il balordo in cerca della sua vittima è un esperto del linguaggio dei bambini, sia per esperienza sia per informazioni che circolano nel web. Inoltre, è in grado di inserirsi nelle community dei ragazzini, riuscendo ad avere tutte le notizie di cui può aver bisogno per scegliere la sua prossima vittima. Il pedofilo sceglie con cura meticolosa il soggetto verso cui dirigere il suo interesse, generalmente cerca affinità di hobby o beniamini della musica e dello sport, affinando così le competenze che debbono ben intersecarsi con quelle del bambino prescelto. Neanche a dirlo, “lui” si inserisce nelle community con nome, età e città falsi. Prima di mettere a segno l’abbordaggio o la violenza è in grado di lasciar passare anche dei mesi. Il malintenzionato sa come guadagnarsi la fiducia del bambino ed è la persona che sa aspettare per essere certo della “buona riuscita” della sua impresa.
Il mercato della pedopornografia è ricco
Alcuni semplici numeri, possono far capire il perché in rete è così attivo il settore. E’ di solo qualche anno fa l’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Cuneo, dove venivano mostrate tutte le cifre del business. Abbiamo ragione di credere che il mercato non si è arrestato. Un sito pedopornografico è in grado di produrre un guadagno giornaliero di circa 90 mila euro, mentre il costo medio di una foto spazia tra i 30 ed i 100 euro. I ragazzini e gli adolescenti, inconsapevolmente, possono alimentare questo mercato attraverso le loro foto e quelle delle coetanee messe in rete con il cellulare. A loro può sembrare una semplice bravata, senza sapere che ci sono alcuni informatici poco onesti disposti a carpire e modificare foto da immettere sul mercato. Con le cifre alla mano è più facile capire il grande interesse mostrato in questo mercato, dove, sicuramente saranno altre figure ancora a lucrare sulla compra vendita delle foto. Gli interessi in gioco sono davvero elevati.
Difendere i bambini dal pericolo dell’abuso
Gli oratori ed i giardini erano le piazze dove i ragazzi si incontravano e dove nascevano le amicizie. Oggi i ragazzi crescono al chiuso della propria stanza con la compagnia del cellulare e del monitor del computer. La rete offre una vasta gamma di incontri tra chat e community, tutte vissute all’ombra degli occhi vigili dei genitori. In un’indagine di qualche anno fa, dove veniva chiesto ai bambini sul come venivano attivate le amicizie in internet, le risposte sono state: la chat per il 32,7%, le e-mail per il 30,7%, il 19,3% i giochi di ruolo, scrivere su un forum l’8,7% o su di un blog il 5,3%. Inoltre, la maggioranza del campione intervistato nell’indagine del 2008 ovvero il 94,1% gli adolescenti ha risposto di non aver mai incontrato dal vivo una persona conosciuta su Internet. Ma il 5,9% degli intervistati ha avuto un contatto dal vivo. Anche se fosse stato soltanto lo 0,1% ad aver corso il rischio di cadere nelle reti di un pedofilo, ci sentiamo di offrire i nostri solo a quell’esiguo numero di genitori al fine di proteggere al meglio i propri figli dal rischio.
La prevenzione è la miglior difesa
Alcuni consigli utili, ma non va dimenticato che è di fondamentale importanza il rapporto di fiducia tra genitori e bambini, inoltre, prevenire vuol dire educare, quindi niente metafore: per difendersi devono conoscere.
dott.ssa Rosalba Trabalzini