Le regole basilari per viaggiare: orari adatti a loro, soste frequenti, spuntini leggeri e qualche gioco. Viaggiare sereni con i figli è possibile, bastano piccoli accorgimenti.
È arrivato il momento della partenza per le vacanze! E, se mamma e papà hanno intenzione di godersi dal primo all’ultimo minuto con la famiglia, per quasi tutti i bambini il momento del viaggio in sé, cioè del “trasferimento” da casa al luogo della vacanza, può rivelarsi un po’ faticoso e stressante. I piccoli si annoiano nelle lunghe ore in auto, in treno, al check in dell’aeroporto o all’imbarco dei traghetti e innervosisco lo spirito vacanziero dei genitori con i loro pur comprensibili “quanto manca ancora?”, “siamo arrivati?” e così via. Proviamo a mettere in atto qualche trucco per rendere il viaggio un momento gradevole anche per i ragazzini.
Programmare i tempi del tragitto
I bimbi di un anno, un anno e mezzo, in genere si addormentano in braccio alla partenza e si svegliano all’arrivo. I più grandicelli, invece, riposano soltanto in determinati orari, dopo il pasto di mezzogiorno o quando scende il buio. Se per andare in vacanza ci spostiamo con la nostra auto o con il treno, cerchiamo di far coincidere il viaggio con i loro orari di riposo. In questo modo i bambini saranno addormentati per buona parte del tragitto e, anche se al risveglio la meta è ancora lontana, saranno di buon umore, più disposti a chiacchierare con i genitori, ad ascoltare un po’ di musica per bambini dal piccolo lettore portatile che i genitori avranno saggiamente portato con sé. Il viaggio “liscio” sulle rotaie permette anche di disegnare, di sfogliare qualche libro illustrato, di giocare con pupazzi, bamboline e supereroi sul tavolino dello scompartimento. Per passare il tempo si può anche inventare qualche gioco con mamma e papà, del tipo “vedo vedo” (in cui si elencano oggetti o animali che si notano nel paesaggio: una casa, un albero, una nave), o trovare più parole possibile che iniziano con la stessa lettera. O ancora, raccontarsi barzellette, piccole storie in cui la mamma comincia e papà e bimbi proseguono. Basta un po’ di fantasia per rendere piacevole il viaggio o l’attesa all’imbarco di aerei e traghetti.
Tante soste e alimenti leggeri
Questi semplici stratagemmi per passare il tempo valgono anche se, per qualsiasi motivo, si è costretti a programmare il viaggio nelle ore in cui i figli non dormono. Se si viaggia in auto, è bene rendere l’abitacolo il più possibile confortevole per i bambini, aerandolo e climatizzandolo ben bene prima della partenza, schermando i vetri con gli appositi “filtra-vedo” con i loro personaggi preferiti e, se possibile, sistemando il seggiolino nel punto dell’automobile in cui batte meno il sole. Viaggiare in auto ha il vantaggio di poter programmare diverse soste, necessarie per permettere ai bambini di scendere dall’auto, fare due passi, andare in bagno in autogrill. Per rendere la sosta veramente ristoratrice, sarebbe opportuno programmarla prima della partenza, scegliendo aree verdi accanto all’autostrada, dove i bambini possano perfino giocare un po’. Si può approfittare della sosta anche per fare uno spuntino. Attenzione a dolciumi, bibite gassate, cioccolato e gelati: possono creare disturbi di mal d’auto, soprattutto se un bimbo è predisposto. È meglio orientarsi su un semplice panino con solo prosciutto, una pasta in bianco, dei crackers leggermente salati, che assorbono i succhi gastrici e sono di facile digestione.
Come controllare il mal d’auto
Il maggiore problema dei bambini in viaggio, oltre alla noia, è appunto la chinetosi: quel malessere accompagnato da pallore, nausea e vomito di cui soffrono molti bambini. Non sempre lo si può combattere viaggiando mentre il piccolo dorme, oppure facendo soste. Succede, per esempio, se in aereo ci sono turbolenze o se il mare è agitato. L’alimentazione con cibi asciutti e salati può aiutare a tenere sotto controllo il problema, ma, se nemmeno questo è sufficiente, si può ricorrere ai farmaci. In commercio esistono compresse a base di sostanze che combattono il senso di malessere e inducono una lieve sonnolenza, quindi il piccolo può decidere di fare un pisolino in orari “non consueti” per trovare sollievo, oppure si sente decisamente meglio e riesce a distrarsi giocando o chiacchierando. Questi farmaci hanno un’efficacia di circa otto ore. Esistono anche anti-nausea in cerotto, a base di altri principi attivi, che dovrebbero però essere suggeriti dal pediatra. Un metodo assolutamente naturale, basato su un principio meccanico e, quindi, senza l’introduzione di alcun farmaco, sono i sea-bands: braccialetti da polso che funzionano secondo il principio dell’agopuntura, facendo pressione su un punto situato tre dita sotto il polso, una zona che regola il senso dell’equilibrio. Riescono così ad alleviare il malessere. Per molti questo sistema funziona e ha, appunto, il vantaggio, di essere tutto naturale. Anche se, purtroppo, non è efficace su tutti.
Giorgia Andretti