Il dispositivo wireless non deve essere mai posizionato vicino al corpo

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Il dispositivo wireless non deve essere mai posizionato vicino al corpo

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Per evitare l’assorbimento da parte del sistema nervoso delle radiazioni Wi-Fi è bene esporre il meno possibile i bambini a qualsiasi device in grado di emanare onde radianti. La raccomandazione arriva da uno studio USA – University of California e dell’Environmental Health Trust, pubblicato sul Journal of Microscopy e Ultrastructure. Nella ricerca gli studiosi evidenziano, infatti, che le radiazioni dei dispositivi wireless sono state dichiarate un possibile cancerogeno per l’uomo e i bambini sono più a rischio rispetto agli adulti quando esposti a qualsiasi agente nocivo, perché il loro corpo e le loro cellule sono in fase di crescita e quindi più suscettibili ai mutamenti del Dna. Gli esperti avvertono che il tempo medio di latenza tra la prima esposizione a una sostanza o un’emissione cancerogena e la diagnosi di un tumore può essere di decenni: questo rende possibile che i tumori indotti da bambini non vengano diagnosticati fino nell’età adulta.

I possibili danni da campi elettromagnetici
Nel lanciare l’allarme gli studiosi partono dalla gravidanza, specificando che maggiormente a rischio sono i feti e consigliano alle mamme in dolce attesa di non tenere il telefono a contatto con i vestiti. Tra gli altri comportamenti a rischio: tenere il telefonino a contatto con il seno, tanto che gli studiosi ricordano come le stesse case produttrici di computer portatili e tablet suggeriscano di non superare la distanza minima di 20 centimetri dal corpo. La ricerca sta facendo il giro del mondo ma è controversa perché da tempo si discute con opinioni diverse sui possibili rischi derivati dalle radiazioni emesse dal Wi Fi. A parere di alcuni esperti internazionali non ci sono evidenze che la connessione wireless possa causare danni alla salute. I timori che si nutrono relativamente alla connessione Wi Fi sono essenzialmente analoghi a quelle che si hanno per i cellulari: si ha paura, in altre parole, che le emissioni prodotte dalle connessioni senza fili siano responsabili di forme di tumore, in modo particolare al sistema nervoso. Infatti, questi sistemi funzionano mediante onde sostanzialmente simili ai campi elettromagnetici. I livelli di campo generati dalla connessione wireless sono decisamente più bassi rispetto a quelli dei telefonini. Lo hanno dimostrato i risultati di vari studi, tra cui alcuni condotti anche nelle scuole dall’Agenzia per la Protezione della Salute britannica.

I cellulari sono più pericolosi
Ciascuno di noi è esposto ai campi elettromagnetici generati dalle apparecchiature che fanno funzionare i telefonini. Le stazioni base, però, sono lontane centinaia di metri tra di loro e dalla persone e, quando vi passiamo accanto, anche per quei pochi secondi c’è sempre una distanza di alcuni metri dovuta alla loro collocazione. Questo fa sì che le esposizioni siano veramente basse, il problema vero dei telefonini è che, durante l’uso, causano una esposizione maggiore poiché vengono tenuti attaccati all’orecchio durante la conversazione e anche quando non sono usati, sono vicini a noi: in tasca, nella borsa, appoggiati sulla scrivania. L’assorbimento di energia elettromagnetica, quindi, proprio in virtù di queste vicinanze è molto superiore a quello che si può avere per effetto di stazioni radio base, anche relativamente vicine. Quindi, a protezione degli eventuali danni della connessione Wi-Fi c’è proprio la distanza, perché il computer connesso senza fili resta comunque a una distanza di diversi centimetri da corpo.

Norme severe nel nostro paese
Esistono comunque norme internazionali per la protezione dai campi elettromagnetici con l’obiettivo di prevenire eventuali conseguenze degli effetti termici. In Italia sono stati stabiliti, per l’esposizione delle persone, limiti più bassi di quelli raccomandati negli altri paesi, come misura precauzionale nei confronti di possibili effetti a lungo termine. Un’antenna Wi Fi posizionata all’interno di una scuola, secondo le affermazioni dell’OMS, non comporterebbe alcun tipo di danno alla salute, viste le basse potenze in gioco e le distanza tra le antenne trasmittenti e i computer con i quali interagirebbero bambini e ragazzi. È meglio, piuttosto, vigilare sull’uso che fanno dei cellulare i nostri figli, insegnando loro a non tenerlo mai acceso in tasca ma piuttosto nello zaino, di preferire il viva-voce o gli auricolari quando lo usano e, se giocano o inviano messaggi, di tenerlo ad almeno venti-trenta centimetri lontano dal corpo.

Lina Rossi

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