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E’ tempo di esami, che sia la media inferiore o la maturità: sosteniamoli

esami terza media

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Fino a qualche anno fa esisteva ancora l’esame di quinta elementare: solo un “pro forma”, probabilmente, ma utile quanto basta per far capire agli alunni l’importanza di un buon ripasso. Era importante, inoltre, per avviarli ad incontrare insegnanti diversi dai propri e per far provare quel legittimo brivido di timore e di emozione. Da qualche anno, l’esame alla fine della scuola primaria è stato abolito: i nostri ragazzi si trovano quindi ad affrontare per la prima volta una vera difficoltà, quella dell’esame di terza media. Che è tutt’altro che poco impegnativa: oltre a sottoporre i ragazzi a diverse prove scritte, prevede anche un colloquio orale pluridisciplinare, per valutare il livello di conoscenza complessiva raggiunto nelle varie materie. Se i nostri ragazzi sono spaventati, rassicuriamoli: con il giusto metodo di studio e sane abitudini di vita è possibile arrivare al momento cruciale preparati e sereni.

Lo studio: ci vuole metodo
Ormai all’esame non manca molto: gli scritti incombono ma, per fortuna, prima degli orali passeranno ancora alcuni giorni. È importante sfruttare al meglio questo tempo, preparandosi un buon piano di studio quotidiano. Un classico è una tabella in cui verranno riportati il numero dei giorni ancora a disposizione e le pagine da ripassare per ogni materia. Ogni giorno si dovrebbe cercare di ripassare per materia quel tanto di pagine necessarie a terminare il programma nei giorni disponibili. Se, per esempio, abbiamo a disposizione dieci giorni e dobbiamo ripassare venti pagine di storia, ogni giorno dovremo dedicarci ad almeno due pagine. Il consiglio è portarsi sempre un po’ avanti, studiando una paginetta in più: è un modo per non accumulare lavoro arretrato. Le materie oggetto di ripasso, inoltre, sono più di una. Quindi, per portare avanti più di un programma in contemporanea, per non lasciare indietro nulla e anche per variare, la giornata deve essere suddivisa nelle varie materie. Al mattino è bene dedicarsi agli argomenti più impegnativi, in cui ciascuno trova una difficoltà individuale. Per esempio, scienze, che presuppone ragionamenti e nozioni, andrebbe affrontata quando la mente è più fresca. La lingua straniera può essere studiata al pomeriggio e le materie che interessano di più (come geografia, storia, italiano) possono essere lasciate alla chiusura della giornata, prima di cena.

Schemi, riassunti e ripetizioni ad alta voce
Quando si ripassa una materia, se questa sarà oggetto di prova orale, è importante imparare a ripetere la lezione ad alta voce. Questo serve per superare eventuali timidezze, imparare a prendere confidenza con la propria voce davanti all’esaminatore e anche a fissare meglio i concetti, “ascoltandosi” mentre si ripetono. È bene cercare di usare un linguaggio chiaro e appropriato, cercando sinonimi più adeguati rispetto ai verbi generici: i professori se lo aspettano, da ragazzi pronti per le superiori. Quindi, invece che il semplice verbo “fare”, ripetendo oralmente ci si potrà esercitare con sinonimi come effettuare, produrre, realizzare e così via. Mentre si ripassano gli argomenti, può essere d’aiuto mettere per iscritto scalette
o schemi che contengano i punti principali del vostro discorso. Sarà d’aiuto anche per effettuare collegamenti tra le varie materie. Saper correlare un evento storico a una località geografica, oppure a un testo letterario di italiano, sarà particolarmente apprezzato dagli insegnanti che si renderanno conto di avere davanti a sé un allievo maturo, che ragiona e che non si limita a imparare tutto a memoria.

Anche la vita sana è importante
Lo studio intelligente è la base di tutto, ma anche “come” si vivono i giorni prima dell’esame è importante. Quindi è bene cercare di dormire un adeguato numero di ore durante la notte: il sonno profondo aiuta a fissare i concetti nella memoria e anche i dati più complessi, in uno studente riposato, affioreranno come per magia durante l’esame. Niente studio dopo cena, quindi: meglio un po’ di tv, un’oretta è sufficiente o, meglio ancora, della buona musica. Sì alla lettura di un libro che appassiona ma solo se si ha voglia, visto che lo studio è durato tutto il giorno. Quando non si studia, è meglio evitare i giochi elettronici, che non aiutano a “staccare” e a rilassare la mente. Meglio un bel giro in bici, un’oretta di tennis, una passeggiata con le amiche. Sì al cibo sano: cereali, latte, frutta e una goccia di caffè per la carica al mattino. Pranzo con proteine, per non ritrovarsi sonnolenti e tanta verdura. Una merenda con cioccolato, un gelato, frutta fresca per ricaricarsi e, la sera, un bel primo con pasta, riso, tortellini e quello che si preferisce. I carboidrati rilassano e aiutano a dormire meglio. E al mattino si è pronti per ricominciare.

Sahalima Giovannini

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