Al via gli esami di terza media: come studiare, nutrirsi e ricaricarsi

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Al via gli esami di terza media: come studiare, nutrirsi e ricaricarsi

esami terza media

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Sono arrivati anche quest’anno gli esami di terza media: in questi giorni si svolgono le prove di matematica e lingua, il 19 giugno le prove Invalsi. Un esame impegnativo, dunque, che mette alla prova migliaia di ragazzini, troppo spesso, non del tutto preparati ad affrontare una piccola maturità, visto che la prova dell’esame di quinta elementare è stata da tempo eliminata. Anche i ragazzini più studiosi e i più sicuri provano un po’ di ansia, ma è del tutto normale che sia così. È però importante gestire l’emotività e trasformarla in uno stress positivo, quella carica di adrenalina che aiuta a rendere meglio nel momento della prova. Vediamo come fare.

Organizzare lo studio
Le nonne sostenevano che il mattino ha l’oro in bocca: e questo vale più che mai per lo studio. Infatti, nelle ore mattutine la mente è ben riposata, quindi pronta a metabolizzare e memorizzare qualsiasi cosa si legga o risolva. Insomma, l’apprendimento più valido è quello del mattino, soprattutto in questa stagione, visto che è anche il momento più fresco della giornata. Non serve alzarsi all’alba, a meno che non si sia mattinieri di natura ma non è nemmeno il caso di poltrire a letto fino alle dieci perché la scuola è finita o, peggio ancora, perché la sera prima si è andati a letto tardi per studiare. Dopo essere andati a letto abbastanza presto, mai dopo le 10.30 – 11 al più tardi, ci si può alzare con calma alle sette e mezza-otto e iniziare dopo colazione. Si può studiare nella propria stanza o in qualsiasi locale della casa: l’ideale è il luogo più fresco della casa. Ed è consigliabile iniziare da quello che piace meno, che sia matematica, storia o lingua straniera. Le materie preferite sono quelle che si apprendono con più facilità, è meglio dedicargli il tempo in cui l’attenzione inizia a calare.

Mangiare così quando si studia
L’alimentazione riveste un’importanza fondamentale per i ragazzi che studiano, il cibo costituisce il nutrimento per le cellule nervose impegnate nello sforzo dello studio e della memorizzazione. A colazione i nostri figli possono mangiare quello che preferiscono, a patto che si tratti di prodotti da forno: fette biscottate con marmellata o miele, dolce casalingo con latte o yogurt e una spremuta di frutta fresca. Se gradiscono un pochino di caffè o del tè, per svegliarsi bene e partire più carichi, glielo si può concedere, ma senza esagerare. È utile che tengano a portata di mano una brocca di acqua fresca: bere è essenziale non solo per combattere l’arsura ma anche per idratare le cellule dell’organismo. A pranzo è bene optare per il piatto unico, nutriente ma leggero per evitare la classica sonnolenza del dopo pasto. Sì, quindi, ad una insalata di riso con pomodoro fresco, pollo o mozzarella e tante verdure fresche. Ottimo il pesce, mai fritto, con il contenuto di grassi omega 3 e 6, aiutano la concentrazione e la memoria. Un gelato a merenda è concesso, così come una abbondante porzione di frutta in macedonia o frullata. La sera ci vuole qualcosa di sfizioso, per premiarsi dopo la giornata di studio, che si digeribile. La mamma potrà sbizzarrirsi in una veloce ma appetitosa zuppa fredda di orzo, avena o quinoa e legumi ed un bel piatto di verdurine in pinzimonio e formaggi freschi.

Un po’ di relax, anche sotto esame
Le ore di studio occupano la maggior parte della giornata, ma i ragazzini che studiano hanno anche diritto a un po’ di sano relax per distendersi e ricaricare la mente: se si è studiato con impegno, un po’ di libertà non è controproducente, anzi, aiuta a fissare regole e concetti. Se dopo il pranzo si ha un po’ di sonnolenza, complice anche il caldo, nulla vieta di fare un sonnellino, che duri al massimo mezz’ora. Secondo gli esperti di medicina del sonno, può bastare una breve dormita per sentirsi subito più freschi e rinfrancati. Verso le 18 poi i libri vanno messi via per prendere una boccata di ossigeno e scaricare la tensione, quindi sì a una passeggiata con gli amici e quattro chiacchiere in libertà. Tranquilli, non ci si dimenticherà quello che si è studiato e in compenso ci si sentirà più sereni e meno ansiosi.

Sahalima Giovannini

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