Da anni l’associazione Nati per Leggere comunica e sostiene l’importanza della lettura ad alta voce ai bambini, dal concepimento e fino a quando non imparano a leggere.
Ogni bambino ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza, ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo. È questo il cuore di Nati per Leggere NpL. Promosso a livello nazionale dall’Associazione Italiana Biblioteche, dall’Associazione Culturale Pediatri e dal Centro per la Salute del Bambino, NpL si è diffuso in Italia a partire dal 1999 e raggiunge oggi circa il 10% dei bambini italiani grazie a oltre 400 progetti locali. In cosa consiste l’iniziativa? NpL vuole diffondere l’esperienza della lettura ad alta voce fatta a bambini dai sei mesi ai sei anni di vita, promuovendo questa attività nella famiglia. La strategia di NpL è quella di costituire strutture operative locali che vogliano impegnarsi in un’attività sistematica e capillare di sensibilizzazione di tutti i contesti familiari, educativi e sanitari sulla lettura come fattore di promozione del benessere psico-fisico e sociale dei bambini. Per raggiungere questo obiettivo NpL promuove ed organizza letture animate presso biblioteche, asili nido e consultori e corsi di letture ad alta voce per genitori e adulti.
Benefici per il bambino
La lettura quotidiana al bambino è un’attività che richiede poco tempo e impegno ed ha numerosi effetti positivi a lungo termine, a diversi livelli: non solo cognitivo e linguistico, ma anche emotivo, relazionale, sociale ed economico. In sintesi, questa pratica è uno strumento valido per offrire al bambino una vita migliore. Per quanto riguarda gli effetti cognitivi, questi sono notevoli e si spiegano da un punto di vista biologico, con le evidenze sulla plasticità del cervello del bambino nei primi mesi/anni di vita e sugli effetti, sia positivi sia negativi, di stimoli ed esposizioni precoci. In alcuni momenti critici dello sviluppo, il bambino impara a fare determinate cose. Se non le impara in quel momento, avrà grande difficoltà ad impararle dopo. Le abilità cognitive associate alla condivisione del libro, come la memoria, la creatività, la comprensione, la nomina e l’indicare le figure, assicurano lo sviluppo delle basi neurobiologiche utili anche per l’apprendimento successivo. La lettura influisce sullo sviluppo del linguaggio in particolare su:
conoscenza del linguaggio scritto:
Tutto ciò è influenzato in particolare dalla frequenza degli scambi comunicativi e della lettura, e dell’attenzione condivisa tra adulto e bambino in una situazione centrata sul linguaggio (empatia). Nel semplice atto dell’adulto che legge con il bambino in braccio si concretizza un’esperienza relazionale pregna di amore, dedizione, partecipazione, connotando la relazione di unicità, promuovendo la sua natura essenziale di aiuto nella costruzione dell’identità del bambino. Durante la lettura il bambino e l’adulto scivolano in una sfera intima particolare che riporta l’adulto alla dimensione del suo vissuto personale, attraverso il quale entra in empatia con quello del bambino. La voce che coccola di mamma e papà, è fondamentale per un corretto e armonioso sviluppo psicofisico del bambino. La lettura promuove il contatto visivo “faccia a faccia”, così rilevante per l’attaccamento, e quello fisico dello stare seduti in braccio all’adulto.
Gli attori del progetto di NpL
I pediatri – in particolare i pediatri di famiglia ma anche i pediatri operanti nelle ASL, nei consultori, nei reparti ospedalieri – si rendono disponibili a sensibilizzare i genitori sull’utilità della lettura ai bambini fin dalla più tenera età, nel rispetto delle diverse tappe della crescita, durante i bilanci di salute. I bibliotecari da parte loro aiutano i genitori a formarsi un proprio repertorio di letture da condividere con i loro bambini. Promuovono la conoscenza delle proposte di lettura adatte ai bambini più piccoli, mettono a disposizione per il prestito e la lettura in biblioteca una raccolta di libri per bambini tra 0 e 6 anni, invitano i genitori ad usare sistematicamente tali risorse partecipando alle iniziative che accompagneranno il progetto. I lettori volontari si rendono disponibili a far dono del proprio tempo e della propria voce e ricevono una formazione specifica per interagire con bambini e genitori. Nelle sale di aspetto, nelle biblioteche e in altri luoghi frequentati dai bambini, i lettori volontari leggono dimostrando ai genitori quanto questa pratica può essere piacevole per entrambi, che i loro bambini si divertono ad ascoltare le storie, che la lettura a voce alta è un modo piacevole per trascorrere il tempo insieme e fanno da modello ai genitori sul modo di leggere. Gli educatori propongono letture nell’ambito delle attività nelle scuole per l’infanzia, forniscono libri e informazioni ai genitori, portano i bambini a visitare le biblioteche, accolgono lettori volontari.
Alessandra Sila