Il sapore dolce è così tanto amato perché è il primo gusto che un essere umano impara a riconoscere, quando è ancora nel grembo materno. Attraverso indagini ecografiche, infatti, gli esperti hanno dimostrato che il feto è già in grado di distinguere odori e sapori alla 14ma settimana nell’utero materno, aumentando il numero delle deglutizioni. Proprio questa affinità del palato con il dolce ha indotto alcuni esperti ad assumere una posizione del tutto contraria allo zucchero: in molti paesi, soprattutto negli USA, viene ormai considerato una specie di droga, proprio per la dipendenza che causa e per gli effetti nocivi che conseguono alla sua assunzione eccessiva. Lo zucchero sarebbe infatti responsabile di carie, diabete, obesità e disturbi cardiovascolari.
Tutto sta nella giusta misura
Nel nostro paese si cerca, come sempre, la giusta via di mezzo. È ovvio che consumare una tavoletta intera di cioccolato, due gelati e mezza torta al giorno causa sovrappeso fino all’obesità conclamata. Un cioccolatino ogni tanto, due biscotti a colazione, un cucchiaino di zucchero nel tè non fanno male, soprattutto se l’assunzione viene controbilanciata da una adeguata attività fisica. Il segreto del benessere regalato dai dolciumi, infatti, sta proprio nella misura. Gli zuccheri semplici che spesso non riescono a essere smaltiti si trasformano in grassi. Tutto avviene per un processo metabolico all’interno del corpo. Quando si consuma un cibo dolce, lo zucchero viene immediatamente assimilato entrando in circolo nel sangue. Si alza quindi la glicemia, ma questa situazione viene tenuta sotto controllo dal fatto che il pancreas produce insulina, un ormone che riporta la glicemia a livelli corretti. L’insulina però, è l’ormone della fame: abbassando in fretta la glicemia fa avvertire una sensazione di fame che la persona desidera compensare con altri alimenti dolci. In questo modo si rischia davvero di ingerire troppe calorie e di andare incontro a un aumento di peso.
Lo zucchero è presente un po’ dappertutto
Il dolce può quindi far parte dell’alimentazione quotidiana, a patto di saperlo dosare con intelligenza. Adulti e bambini con vita molto attiva, sicuramente si possono concedere ogni tanto una fetta di crostata o di tiramisù. Chi, invece, ha una vita piuttosto sedentaria, deve ricordare che lo zucchero non è presente solo nei dolciumi, ma in tanti alimenti: nel latte, nella frutta, perfino in certe verdure – carote, finocchi, pomodori e, ovviamente, nel pane, nella pasta e in tutti gli alimenti ricchi di carboidrati complessi – lo zucchero è un carboidrato. Una persona – adulta o bambino che sia – se segue un’alimentazione bilanciata con pasta, riso, pane, frutta, vegetali e latte non avrebbe, teoricamente, bisogno di alcuna aggiunta di zucchero. I cucchiai di zucchero aggiunti sulla macedonia, nella spremuta, nel latte, o peggio ancora le barrette di cioccolato, le merendine farcite e le fette di torta costituiscono un apporto calorico non necessario, destinato a trasformarsi in grasso se le calorie non vengono bruciate da una attività fisica immediata. Ed è sbagliato anche sostituire, per esempio, il piatto di pasta al ragù con una fetta di torta. Infatti la pasta contiene anche fibre e vitamine, mentre il dolce solo grassi e zuccheri. È sbagliato, insomma, ragionare solo in termini di calorie.
Ecco quando proporli ai bambini
I dolciumi, insomma, non sono certo droghe da porre fuorilegge, ma è importante sapersi contenere. Una porzione di dolce è perfetta per un bambino prima della sua attività sportiva pomeridiana. Lo zucchero contenuto in alcuni dolci è composto da molecole semplici, che riescono a essere scisse velocemente dal fegato e sono trasformate in energia per far lavorare i muscoli, nel giro di pochi minuti. Ovviamente è bene scegliere biscotti, una barretta ai cioccolato e cereali, un gelato, qualche quadretto di cioccolato. Tre bignè alla crema prima dell’allenamento impegnano gli organi della digestione e, con lo sforzo, l’organismo può addirittura andare incontro ad una congestione. Sì a un po’ di dolce anche prima di un impegno mentale: le sinapsi, cioè i punti di collegamento tra le cellule del cervello con la funzione di trasmettere i messaggi nervosi, funzionano meglio in presenza di molecole di glucosio. Un po’ di zucchero da un’ora a qualche minuto prima di un impegno mentale come un’interrogazione o una verifica garantisce un risultato obiettivamente migliore. Al contrario, il dolce non dovrebbe concludere un pasto equilibrato con un primo, secondo, frutta e verdura: gli zuccheri aggiunti al caffè, i dolci e il cioccolato sono davvero di troppo. È importante, quindi, non dare ai bambini questa abitudine da piccoli, perché farebbero fatica ad abbandonarla.
Lina Rossi