Aiutano a metabolizzare gli alimenti e dunque contribuiscono a “dare la carica” a grandi
e piccoli
Tutti i medici sono concordi: i bambini hanno bisogno di molta energia. Per crescere, studiare, giocare. Per moltissime persone,
energia è sinonimo di zuccheri ovvero la fonte di energia immediatamente disponibile per l’organismo. Anche se è insindacabile che “il
cervello ha bisogno di zucchero”, come recitava una vecchia pubblicità, il consumo di zuccheri nei bambini è oggi decisamente troppo alto. Le
linee guida di corretta alimentazione suggeriscono che il loro livello nella dieta non dovrebbe superare il 10-12% dell’energia giornaliera. In
pratica, non si dovrebbero superare i 30-50 grammi di zuccheri semplici al giorno, provenienti principalmente da frutta, latte e, infine, dolciumi. Per
capire quanto sia facile esagerare, pur nella giusta convinzione che i bambini “bruciano” molta energia, basti pensare che in una lattina di
cola ne troviamo già 35 grammi, in un cucchiaino di zucchero bianco 5 grammi, in una fetta di torta 60 grammi (la stessa quantità presente in una banana
e una mela frullate in una tazza di latte).
La chiave indispensabile per avere più energia
Lo zucchero, in sé, non è un alimento
indispensabile perché l’organismo ricava il glucosio che gli serve dai carboidrati introdotti nella normale dieta di ogni giorno come pasta, pane,
frutta, cereali, patate, etc… Per mettere in atto questa conversione, si serve di una squadra efficiente e tempestiva: le vitamine del gruppo B,
ovvero le sostanze che favoriscono la conversione dei cibi in energia. Le vitamine del gruppo B, infatti, pur non fornendo calorie ed energia, sono
spesso chiamate “vitamine energetiche” perché rappresentano la chiave che permette ai comuni alimenti di essere correttamente metabolizzati
e trasformati in energia. Pur avendo, ognuna, specifiche funzioni, le vitamine del complesso B lavorano quasi sempre in concerto, come una squadra
compatta: è solo grazie a loro, infatti, che l’organismo riesce ad utilizzare al meglio i nutrienti (zuccheri, grassi e proteine) necessari per la
crescita, lo studio, il gioco e lo sport.
Da qui il nuovo concetto di “energia alimentare” che riveste un’importanza
fondamentale per la salute e l’efficienza psico-fisica di bambini, ragazzi, adulti e anziani: l’equivalenza cibo = fonte di energia lascia
il posto al binomio vitamine B = migliore utilizzo dell’energia.
“Oggi, purtroppo, non sempre è possibile coprire tutto il fabbisogno
giornaliero di vitamine semplicemente consumando una “dieta bilanciata”. Gli studi più recenti – spiega il professor Paolo Magni, docente e
ricercatore presso la Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Milano nel settore dell’Endocrinologia, Metabolismo e Nutrizione –
dimostrano che i livelli nutrizionali effettivi sono ben lontani da quelli raccomandati. Molti di noi, anche quelli particolarmente attenti alla salute,
non riescono ad assicurarsi le adeguate quantità giornaliere di vitamine per colpa dell’alimentazione moderna costituita principalmente da
ingredienti sempre più elaborati e raffinati, da materie prime spesso private dei micronutrienti dalle tecniche produttive”. Proprio per questo
può essere importante, soprattutto per i bambini in crescita, “integrare” la dieta quotidiana con supplementi dietetici ad hoc, come quelli
a base di vitamine del gruppo B che, essendo sostanze idrosolubili, non creano alcun rischio di sovradosaggio: l’organismo utilizza le quantità
che gli servono ed elimina gli eccessi con i liquidi organici.
Quando servono gli integratori vitaminici
Il fabbisogno di
vitamine del gruppo B aumenta nell’età dell’accrescimento, nei periodi di intensa attività sportiva (anche a livello amatoriale) o di
studio, in caso di stress psichico o fisico, durante le influenze o quando si assumono farmaci o antibiotici, nei cambi di stagione.
Chi pensa,
però, che assumere una pillola di vitamine dia “energia istantanea” o risultati immediati in termini di forza è sulla strada sbagliata.
L’organismo si accorgerà degli effetti benefici delle vitamine, settimana dopo settimana, ovvero quando gli ingranaggi “inceppati”
dalle eventuali carenze nutrizionali, avranno ripreso a funzionare a pieno regime. Assunto con regolarità, in alcuni periodi dell’anno, un buon
integratore di vitamine B può debellare la fatica, l’irritabilità, la scarsa concentrazione, l’ansietà e la depressione, ovvero i principali
sintomi di deficit vitaminico.
L’assunzione di un integratore di vitamine del gruppo B è particolarmente consigliato ai bambini durante i
cambi di stagione quando la mente e il corpo sono più deboli perché costretti ad un rapido adattamento a nuove condizioni climatiche, durante o dopo le
malattie febbrili, in caso di diete vegetariane, nei periodi di intenso studio o impegno sportivo.
“L’integrazione in età pediatrica
non è fondamentale se il bambino segue un’alimentazione varia e bilanciata, ricca di vegetali freschi, mentre diventa consigliabile osserva il
professor. Luigi Tarani, professore aggregato del Dipartimento di pediatria e genetista presso l’Università La Sapienza di Roma – per quei bambini
dai gusti difficili che seguono una dieta monotona e poco varia. Stesso discorso vale per l’età pre-adolescenziale, quando, lo sport da semplice
attività ricreativa e ludica può sfociare in un impegno quotidiano e addirittura agonistico. In questo caso il fabbisogno di vitamina B1 arriva a 1,8
mg al giorno. Qui una buona integrazione di vitamine del gruppo B può essere davvero utile” .
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Sabrina Ficco