Ciò che conta, in questi casi, è migliorare l’aspetto esteriore dei cibi, renderli appetibili sul mercato, trascurando invece la sostanza che li compone. Da diversi anni, però, esiste una valida alternativa, costituita dalle produzioni cosiddette biologiche o – organic, come le definiscono in inglese. Naturalmente sono ideali per tutti, ma ancora di più per i bambini, in quanto aiutano a rispettare i ritmi di crescita in modo naturale e salutare. Ma cosa significa biologico? Secondo la definizione del IFOAM – International Federation of Organic Agricolture Moviment l’agricoltura biologica comprende tutti i sistemi agricoli che promuovono la produzione di alimenti in modo socialmente ed economicamente sano. Dal punto di vista ambientale essa riduce drasticamente l’impiego di fertilizzanti, pesticidi e medicinali chimici di sintesi. Al contrario, utilizza la forza delle leggi naturali per aumentare le rese e la resistenza alle malattie.
Affinché, quindi, un alimento possa definirsi biologico
Esistono specifiche modalità di produzione e ci deve essere l’assenza, nel prodotto finale, di sostanze in un qualche modo ritenute pericolose : coloranti artificiali, aromatizzanti, ingredienti sintetici, OGM, ecc.. La differenza principale che esiste tra un prodotto biologico ed uno coltivato in maniera intensiva, quindi, riguarda soprattutto la qualità del prodotto stesso, in termini di sicurezza e di maggior presenza di elementi nutritivi all’interno dell’alimento. Infatti, un prodotto biologico è più ricco di vitamine, nutrienti e sali minerali ed ha anche un gusto più buono e autentico. Caratteristiche che migliorano ulteriormente se si utilizzano cibi stagionali e a chilometro zero, ovvero di produzione locale: più è corta la filiera, infatti, meno rischi si corrono anche perché la conservazione dei cibi ne guadagna. Questo discorso vale anche per gli allevamenti di animali: in quelli biologici polli, maiali, galline, ecc mangiano solo alimenti naturali, senza ormoni, antibiotici, additivi chimici.
Quando si fanno acquisti è importante fare attenzione
Per essere riconoscibile un prodotto biologico dev’essere imballato ermeticamente e presentare un’etichetta adeguata alle norme di legge; solo in questo modo rispetta il concetto di tracciabilità. Le normative per la certificazione di un alimento biologico sono molto severe e numerosi controlli vengono effettuati da parte degli enti autorizzati al controllo della qualità della produzione. Nonostante la presenza degli indirizzi del produttore e del distributore non offra certezza sull’origine biologica dell’alimento, testimonia quanto meno una presa di responsabilità; di conseguenza, fornisce una certa garanzia al consumatore.
La redazione