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Anche dal Brasile: Dieci passi per una sana alimentazione

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La Confederación de Adolescencia y Juventud de Iberoamérica  Italia y el Caribe,  di cui è parte anche la SIMA, ha rilanciato in questi giorni un vademecum completo pubblicato dal Ministero della Salute del Brasile a garanzia della buona salute attraverso il cibo e quindi per contrastare l’obesità emergente a livello mondiale.

I dieci passi per il benessere attraverso il cibo sono di seguito condensati:

  • Gli alimenti naturali o minimamente trasformati dalle industrie alimentari dovrebbero essere consumati con regolarità, prevalentemente  devono essere alimenti di origine vegetale, la base di un’alimentazione equilibrata e allo stesso tempo, deve essere promosso un sistema alimentare socialmente ed ambientalmente sostenibile. I cibi dovrebbero includere tutti i nutrienti: radici, tuberi, farine, legumi, ortaggi, frutta, noci, latte, uova e carni, e la varietà all’interno di ogni tipo: fagioli, riso, mais, patate, manioca, pomodoro, zucca, arancia, banana, pollo, pesce, ecc.
  • Usare oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità. Per insaporire le preparazioni culinarie utilizzare questi elementi con parsimonia.
  • Limitare il consumo di alimenti trasformati dalle industrie alimentari. Gli ingredienti utilizzati nella fabbricazione di alimenti trasformati come verdure in scatola, marmellata di frutta, pane e formaggi possono contenere un eccesso di sodio e di zuccheri che inevitabilmente vanno ad aggiungersi alla dieta quotidiana.
  • Evitare di mangiare cibi eccessivamente lavorati come ad esempio biscotti farciti, bibite istantanee o cibi precotti, sono nutrizionalmente sbilanciati. A causa della loro formulazione e presentazione, tendono ad essere consumati in eccesso e vanno a sostituire gli alimenti naturali o minimamente trasformati.
  • Mangiare regolarmente rispettando tempi e ambienti appropriati quanto più possibile. Devono  essere evitati i piccoli pasti a tutte le ore e soprattutto senza una regola precisa. Mangiare lentamente e godere di ciò che si mangia, senza fare nessun’altra attività nello stesso momento. Cercare di mangiare in luoghi confortevoli e tranquilli dove non c’è alcun incentivo a consumare una quantità illimitata di cibo. Quando possibile, mangiare in compagnia, con la famiglia, gli amici o colleghi di lavoro o la scuola. Consumare il cibo oltre a nutrire deve essere un fatto sociale aggregante così come la condivisione delle attività domestiche che precedono e seguono i pasti.
  • Fare acquisti in luoghi che offrono varietà di alimenti naturali o minimamente trasformati dall’industria alimentare, comprare il cibo nei supermercati, nei  mercati all’aperto e nei mercatini degli agricoltori  o comunque in altri luoghi che vendono le varietà di alimenti naturali. Dare la preferenza ai legumi, ortaggi e frutta di stagione e di produzione locale. Per quanto possibile, acquistare prodotti biologici,  la base dell’agricoltura ecologica, preferibilmente direttamente dai produttori.
  • Se si dispone di competenze gastronomiche diffonderle. Per coloro che non ne hanno dovrebbero apprendere  da chi sa cucinare in famiglia, dagli amici e colleghi, leggere libri, vedere in internet, fare corsi e soprattutto … iniziare a cucinare!
  • Pianificare gli acquisti da mettere in dispensa attraverso la creazione di un menù settimanale che deve essere vario.
  • Quando si mangia fuori casa, preferire posti dove si servono piatti preparati al momento. I ristoranti fast food andrebbero evitati
  • Pubblicità alimentare, cercare di essere molto critici sui messaggi che sono lanciati dalla pubblicità, ovviamente le industrie debbono vendere, sta all’individuo mettere in atto tutta la critica possibile tenendo conto che la funzione della pubblicità è di aumentare le vendite di prodotti e non di informare.

La Redazione

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