Tre medici dell’ospedale Gaslini di Genova sono gli autori di un libro che educa alla corretta alimentazione
Merendine e televisione? Non sono un tab se, d’ora in poi, a regolamentare consumo e abuso di ghiottonerie di ogni tipo e di passatempi sedentari sar¢ soltanto il personale autocontrollo dei piccoli unito alla loro capacit¢ di moderazione. E’ quanto suggerisce un volume doppio, appena approdato sugli scaffali delle librerie, dal titolo Mi piace piacermi. Bambini e sovrappeso. Un percorso di trattamento per bambini, genitori e operatori(Franco Angeli Editore, ? 32,00) Un testo dedicato tanto ai genitori quanto ai diretti interessati, ovvero i piccoli “iperfloridi”. Che in Italia sono sempre di pi: secondo una recente ricerca ben il 36,6% dei bambini di 10 anni ha un sovrappeso significativo. Dati inquietanti, che non lasciano sperare in un miglioramento della situazione ma che confermano, piuttosto, l’allarme di medici ed esperti per la crescita, esponenziale e preoccupante, della generazione “extralarge”.
Un libro lungo cinque anni di studio
Ed │ proprio con l’intento di combattere in modo efficace un problema tanto pressante come quello dell’obesit¢ infantile che nasce il doppio volume Mi piace piacermi. Scritti dai medici dell’ospedale Gaslini di Genova, Marina Vignolo, Federica Rossi e Giovanna Bardazza, i due libri propongono un ricco programma di trattamento sviluppato nell’ambito di una ricerca intrapresa, a partire dal 2000 e ancora in atto, dallo stesso Istituto Gaslini. Lo studio ha preso in esame fino ad oggi 92 bambini ed │ alla luce dei risultati positivi ottenuti su almeno 20 di loro, che i medici hanno deciso di divulgare l’efficace metodologia all’interno delle famiglie, con l’intento primario di modificare le abitudini alimentari dannose e promuovere nel bambino la cura di s←.
Nove programmi per imparare a “piacersi”
Ma la vera novit¢ di Mi piace piacermi │ nel suo approccio con il lettore, al quale le autrici propongono un percorso semplice e accessibile partendo dalla consapevolezza del problema obesit¢ e dalla conoscenza delle sue cause, anche psicologiche, per arrivare a proporre un programma ricco di spunti e proposte per “imparare a mangiare”. Programma che, per la prima volta, viene rivolto non solo agli adulti ma anche direttamente ai bambini coinvolgendo attivamente i loro genitori. E’ attraverso l’utilizzo di attivit¢ ludiche e di divertenti allenamenti, che le autrici tentano infatti di raggiungere una graduale modificazione delle abitudini quotidiane considerate poco favorevoli e di promuovere nel bambino la capacit¢ di prendersi cura di s← in modo sempre pi autonomo. La finalit¢, tutt’altro che secondaria, │ quella di accompagnare il piccolo al “piacere di piacersi”, attraverso la valorizzazione delle sue risorse personali e la riduzione del disagio legato alle conseguenze del soprappeso. Pi dettagliatamente, il percorso │ articolato in nove unit¢, ognuna delle quali propone tematiche specifiche: riconoscere la fame dalle “voglie”, il semaforo degli alimenti, saper fronteggiare i compagni che prendono in giro, la proposta di utili e divertenti attivit¢ fisiche, come l’”uffa e sbuffa”, poter condividere le proprie emozioni con i genitori, organizzare un fruit park. Il tutto si svolge con il supporto complice della famiglia a cui il volume affida un ruolo importantissimo: imparare come e perch← controllare metodi e risultati. Ecco allora che dialogo, premi, riunioni di famiglia divengono fondamentali proposte per insegnare ai genitori a non essere mai eccessivamente intransigenti n← ingiustificatamente gratificanti e a valutare, sempre, i propri atteggiamenti: saranno solo i test dedicati a mamme, pap¢ e figli, infatti, a giudicare, alla fine di ogni percorso, se poter procedere al livello successivo.
Autoregolazione e gratificazione
Il risultato finale non pu che essere positivo: imparare a mangiare e a stare bene insieme, senza annoiarsi e soprattutto senza nozioni teoriche e senza obblighi n← ferree regole. “Con Mi piace piacermi, non ci sono prescrizioni, non c’│ conteggio di grammi e di calorie – spiega Marina Vignolo, medico del Centro Obesit¢ del Gaslini e autrice del libro -; si possono mangiare merendine, gelati e tutto ci che piace, ma con consapevolezza, conoscendo ci che si mangia e decidendo attivamente se e quando fare una scelta alimentare. Al bambino, del resto, non verr¢ chiesto di “dimagrire”, quanto piuttosto di imparare a controllare la voglia di cibo, a distinguerla dalla fame, a conoscere se stesso e le motivazioni che lo spingono a mangiare troppo e mal”. E ancora, le autrici ricordano l’importanza del movimento e dello sport, vissuta non come una competizione ma come un gioco che coinvolga grandi e piccoli e permetta di scoprire la voglia di stare bene divertendosi senza dover essere qualcosa di pi o qualcosa di diverso: nel libro non ci sono assolutamente colpevolizzazioni n← svalutazioni. C’│ solo una buona educazione emotiva e un invito ad inventare nuove occasioni familiari durante le quali poter ricevere gratificazione anche per i pi piccoli obiettivi raggiunti.
Paola Ladogana