Proposte da Carthusia nella collana “Ho bisogno di una storia” parlano di malattie, affidamento, maltrattamenti

Le favole, e il loro linguaggio simbolico, hanno avuto da sempre un ruolo fondamentale nel percorso evolutivo dei bambini. Quelle storie, ascoltate e riascoltate, raccontate da mamma e papà, dai nonni o dalla maestra, entrano a fare parte delle risorse interiori dei più piccoli. Risorse alle quali i bambini possono attingere e ricorrere in caso di situazioni che ancora non sono in grado di gestire razionalmente. Può capitare che un bambino si trovi in una situazione che lo renda insicuro perché lontano dalla propria casa o dalle tenere cure dei genitori. Oppure può trovarsi a vivere momenti di solitudine, a volte semplicemente perché fanno parte della crescita, altre volte perché eventi drammatici possono stravolgere la vita, comunque risulterà impossibile non provare un senso di insicurezza, temere di non essere accettati o aver paura di essere abbandonati. Sono questi i momenti in cui la maggior parte dei bambini fa ricorso alla fantasia e all’immaginazione, attraverso le quali imparano a conoscere se stessi, le proprie emozioni, ad affrontare le difficoltà identificandosi con uno dei personaggi protagonisti delle favole ascoltate, quello più adatto a superare un momento che, per quanto indesiderato, può far parte dell’esistenza individuale. E così i bambini si affidano al personaggio coraggioso che affronta il buio e il drago, incontrano animali che parlano, zucche che diventano carrozze, rospi che si trasformano in principi per salvare le principesse, bambini astuti che hanno la meglio sulla strega malvagia: personaggi magici che si alleano con i bambini per sconfiggere il male. Un mondo di fantasia dove i protagonisti devono affrontare situazioni di emergenza, prove difficilissime ma dove, alla fine, i buoni vincono mentre ai cattivi non resta che battere in ritirata.

Alla scoperta di fiabe, come cura per affrontare eventuali situazioni di emergenza in cui i bambini potrebbero trovarsi, la casa editrice Carthusia propone la collana “Ho bisogno di una storia”. Libri illustrati, con belle storie, capaci di raccontare cose importanti e difficili con parole semplici e con tutti gli elementi della fiaba classica: il bene, il male, l’intrigo, l’avventura, i sentimenti e il lieto fine. Ma possono essere anche lo spunto per affrontare ed elaborare situazioni delicate come l’adozione, il ricovero in ospedale o il maltrattamento.
Una vicemamma per la Principessa Martina (€ 13,50) per esempio, racconta di una bambina, Martina, la cui mamma è malata di tristezza e il papà è lontano. La bimba però ha un amico di cui si fida e a cui chiede aiuto. Una fiaba per affrontare il delicato problema dell’affido familiare e che può essere anche lo strumento per aiutare un bambino ad elaborare una situazione in cui uno o entrambi i genitori sono lontani, per motivi diversi come una malattia, il carcere o un lungo viaggio.
Anna ritrova i suoi sogni (€ 13,50) affronta un altro delicatissimo tema, quello del maltrattamento dei minori. La storia è dedicata ai bambini in difficoltà che hanno bisogno di accoglienza e attenzione, agli adulti che vogliono aiutarli a ritrovare la serenità e ai compagni di scuola perché possano comprendere lo smarrimento di chi ha una storia complicata. Al libro è allegato un pieghevole che spiega ai grandi come usare il libro per parlare coi più piccoli.
Ne La casa con tante finestre (€ 13,50) il piccolo scudiero del cavaliere Hector torna dalla guerra con un male dentro il cuore. Il cavaliere lo porta alla casa con tante finestre, dove una Dama e un Messere sapranno prendersi cura di lui e guarire il suo male… Sarà un’avventura strana, a volte inquietante, a volte incoraggiante, a volte magica: un modo per parlare ai bambini della malattia e dell’importanza di un ricovero in ospedale.

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Marina Zenobio