L’albero di natale, le sue origini ed il culto nel mondo.

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L’albero di natale, le sue origini ed il culto nel mondo.

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Nella nostra cultura, l’immagine del Natale è rappresentata dall’abete addobbato con luci e colori. Dopo aver individuato le sue origini, vediamo come nel resto del mondo, viene vissuta la sua presenza nelle città.

L’albero di Natale, insieme al presepe, è una delle tradizioni natalizie più diffuse nel mondo. Mentre del presepe è certa l’origine cristiana, meno chiara è invece quella dell’albero. A quale significato simbolico è legato? La festa del Natale coincide con la celebrazione del solstizio d’inverno, e in particolare al culto del “Sol Invictus”, le cui origini affondano in oriente. Anticamente, in Siria ed Egitto, i sacerdoti si ritiravano nei santuari e uscivano a mezzanotte annunciando che la vergine aveva partorito il Sole (raffigurato come un bambino). In alcune città d’Arabia e d’Egitto, invece, i pagani celebravano la festa dedicata al trionfo della luce sulle tenebre incentrata sulla nascita del dio Aîon, generato dalla vergine Kore. Il culto si diffuse anche a Roma dove il “sole che nasce” era festeggiato con riferimento al dio Mitra. In origine quindi, il 25 dicembre si celebrava il sole riemergente dal solstizio d’inverno. Le giornate iniziano ad allungarsi nuovamente annunciando il ritorno alla vita nonostante l’inizio dell’inverno. Con il tempo i due eventi, il solstizio d’inverno, rito pagano e la celebrazione della nascita di Cristo, nella cultura cattolica, iniziano a fondersi così come le tradizioni a essi legate: albero adornato di luci e presepe, divenuti simbolo delle festività di natalizie.

Le origini dell’albero di Natale
L’albero rappresenta da sempre il simbolo della vita. I druidi, antichi sacerdoti Celti, stabilirono di rispettare e celebrare l’abete, albero sempreverde, conferendogli la rappresentazione simbolica di lunga vita. In alcune regioni dell’Europa settentrionale, in questo periodo dell’anno, per rievocare la luce, era tradizione dare fuoco all’albero con maggiore facilità a bruciare e l’abete, ricco di resina, ben si prestava a questa usanza. Nel Medioevo si diffuse la tradizione degli “Adam und Eva Spiele” ovvero: giochi di Adamo ed Eva, venivano ricostruiti gli scenari del paradiso terreste all’interno delle chiese e delle piazze la sera del 24 di dicembre, vigilia di Natale, con tanto di alberi ricolmi di frutta, simboli dell’abbondanza e del mistero della vita. In seguito, gli alberi da frutto furono sostituiti da abeti poiché questi ultimi avevano una profonda valenza “magica” riconducibile alla cultura celtica. Inizialmente l’albero veniva decorato con nastri, frutti e ghirlande fino a quando, verso la metà dell’800, alcuni artigiani svizzeri e tedeschi cominciarono a realizzare variopinte palline di vetro soffiato, diventate l’ornamento tradizionale dell’albero. Ad abbellire ulteriormente l’albero di Natale ci ha pensato la tecnologia emergente con luci e decorazioni sempre più fantasiose ed accattivanti.

L’albero nelle varie culture
Le tradizioni natalizie e, più in particolare quelle legate alla decorazione dell’albero, variano da paese in paese. In Austria l’albero di Natale è addobbato con stelle di paglia e candele. Tutta la famiglia si riunisce intorno ad esso per lo scambio dei doni. In Inghilterra l’albero di Natale fa da padrone tra le varie decorazioni, a Londra è tradizione addobbare un albero, altissimo, all’aperto con luci, nastri e ghirlande. La notte del 24 Santa Claus, il nostro Babbo Natale, porta i doni ai bambini, lasciandoli in un grosso sacco sotto l’albero. I bimbi, per ringraziarlo, lasciano sul tavolo della cucina un bicchiere di latte e dei dolci. In Francia i bambini dispongono le loro scarpe ordinatamente, poiché sarà Gesù Bambino a passare la notte del 24 per riporre i suoi doni dentro di esse e sarà lui ad addobbare l’albero con frutta e dolci. In Spagna il giorno più importante delle festività natalizie è il 28 dicembre, giorno in cui arrivano i los Reyes, i Re Magi. A cavallo o su carri sfilano per le città e distribuiscono dolci e caramelle. Gli spagnoli sono maggiormente legati alla tradizione cattolica del presepio e meno a quella di Babbo Natale. Nei loro presepi oltre alle classiche statuine si affianca “Tio” un tronchetto d’albero che, se scosso, sprigiona dolcetti. In Finlandia, oltre al classico albero di natale, viene preparato all’esterno delle case un secondo alberello per gli uccellini: un covone di grano legato a un palo e addobbato con semi appetitosi. Questa usanza di offrire dei semi per gli uccellini è sentita anche in altri paesi. In Giappone il Natale non ha mai preso parte a nessuna delle loro tradizioni, il consumismo ha prodotto un buon risultato ed ecco che viene festeggiato anche nel paese del sol levante. Il periodo delle feste di fine anno viene festeggiato illuminando le città a festa, con alberi di Natale e lanterne, tipicamente giapponesi, appese a ogni angolo della strada. Non possiamo poi dimenticare l’albero di Natale per eccellenza, vissuto come punto di luce per la vita: quello di Rockefeller Centre in New York, ogni anno, puntualmente il 30 novembre con una cerimonia vista da milioni di americani, vengono accese le 30.000 candeline che illuminano oltre 5.000 stelle in cristallo. L’accensione delle luci dell’albero tecnologico più famoso al mondo, da il via alle feste di Natale. Ad ogni modo, in qualunque parte del mondo vi troviate, una cosa è certa: addobbare l’albero di Natale è una esperienza positiva ed emozionante. Può rappresentare un’occasione per trascorrere del tempo con la propria famiglia o con i propri amici, nel calore della casa e degli affetti sinceri.

Sonia Chiappetta

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