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Noi italiani, ammettiamolo, non siamo un popolo di grandi sportivi: sì, qualche esempio di campione in uno sport o nell’altro lo abbiamo, ma mediamente non siamo tra i cultori della corsa, della bicicletta e in generale dell’attività fisica. Al contrario di altri popoli, in primis Francia e Germania, dove il moto è tra gli interessi primari degli adulti. I genitori attivi sono gli stessi che trasmettono la passione ai figli oltre ai governi politico-amministrativi che provvedono ad offrire campi sportivi, palestre e piscine un po’ ovunque. Ecco perché nei paesi nordici, pur essendo l’alimentazione molto ricca di calorie, almeno nell’infanzia il sovrappeso è tenuto sotto controllo. Noi italiani per decenni ci siamo tenuti lontani dal sovrappeso per due ragioni: c’era poco da mangiare e si doveva camminare a piedi per spostarsi. Adesso, però, la nostra alimentazione è ricchissima di zuccheri, calorie e grassi e le strade traboccano di automobili. Risultato? Bambini sempre più grassi, visto che continuano a fare poco sport. Per contrastare questa tendenza al sovrappeso infantile, è stata realizzata una mini-guida online dal ministero della Salute e dalla Federazione medico sportiva italiana, per aiutare i genitori a contrastare la sedentarietà dei propri figli.

Attività fisica fin da piccolissimi
Il moto è importante fin dall’infanzia perché aiuta a sviluppare il fisico in modo armonioso e combatte la tendenza a mettere su peso già in età prescolare. Migliora la respirazione e il ritmo cardiaco, rende l’organismo più resistente all’attacco delle malattie. Aumenta la fiducia in se stessi e favorisce l’integrazione nel gruppo. Combatte la tendenza alla depressione in età adulta e, ultimo ma non meno importante, diverte. L’importanza dello sport da bambini è un argomento più che mai all’ordine del giorno. Le statistiche raccontano che i bimbi italiani sono tra i più sedentari del mondo e che la percentuale dei piccoli obesi aumenta di anno in anno. In un mondo di tecnologia, che fa di tutto per renderci la vita più facile e comoda e quindi favorisce l’aumento di peso lo sport sta sempre più acquistando importanza. Anche nell’attività sportiva, però, è bene non esagerare, lanciandosi in un iperattivismo per contrastare le ore sedentarie. Il discorso vale soprattutto per i bambini, in cui lo sport deve essere, prima di tutto, un divertimento. Nei primi anni, quindi, per abituare il bambini al moto è sufficiente assecondare la tendenza a gattonare, poi a camminare e a correre, ed infine a giocare ai giardinetti. Dai tre anni in poi è utile la ginnastica che si pratica nelle palestre dove si tengono corsi per i più piccoli o nelle scuole materne: esercizi ginnici che comprendono saltelli, corse, imitazioni di animali, magari seguendo il ritmo di una musica suonata dall’istruttore. Si tratta di un esercizio fisico utilissimo a sviluppare scheletro e muscoli, a migliorare la coordinazione nei movimenti e la prontezza di riflessi, ancora molto simili, però, ai giochi che si fanno con gli amici ai giardinetti.

Il momento di iniziare lo sport vero
Per quasi tutti gli sport è necessario attendere che un bambino abbia almeno 4-6 anni di età. Prima di quest’epoca non è in grado di seguire nessuna regola ed è molto incentrato su se stesso come individuo singolo: non riesce cioè a rapportarsi con gli altri, né con i compagni se si tratta di uno sport di gruppo, né con l’istruttore che deve fornire i primi rudimenti di quello stesso sport. Anche verso i 5-6 anni, lo sport deve essere, per il bimbo, soprattutto sinonimo di divertimento. Oggi gli esperti suggeriscono ai genitori di far provare a un bambino più di uno sport proprio perché il movimento è visto come un gioco. Quindi, se il bambino, è bene ripeterlo, ne manifesta il desiderio, lo si può iscrivere anche a due o tre corsi sportivi. In questo caso le ore dedicate a ciascuno sport devono diminuire per non stancare troppo il fisico del bambino e ogni attività va svolta in un ambiente sereno e rilassante. In caso contrario, l’attività risulterebbe stressante. Con il passare degli anni il ragazzino proseguirà con lo sport che sente più in sintonia con la propria personalità, lasciando da parte quelli che lo coinvolgono meno.

Quale sport per un bambino
I bambini possono poi scegliere lo sport che preferiscono. Per i primi anni vanno bene gli sport che permettono di sviluppare il fisico in modo simmetrico e armonioso, dando libero sfogo alle loro esigenze di corsa e di gioco. Benissimo il nuoto, la danza, il calcio, per far poi seguire la pallacanestro, la pallavolo e solo dai sette-otto anni gli sport asimmetrici come il tennis o la scherma. Sulla miniguida si trovano insomma molti riferimenti utili ma… noi di Guidagenitori ci permettiamo una piccola polemica: sono indicazioni che molto spesso si trovano solo sulla carta, o meglio sulla pagina di internet. Perché chi ha dei figli sa bene l’attenzione dedicata nel nostro paese allo sport: molte scuole non hanno nemmeno la palestra e quelle che la possiedono la vedono spesso occupata da attività alternative e spesso sedentarie. Attività motoria non viene praticata più che una volta la settimana. Se i genitori desiderano far muovere i figli devono sborsare di tasca propria centinaia di euro: basti fare un giro nelle nostre città per vedere quanto sia difficile trovare un campetto da calcio o da basket pubblico e decente, aperto ai più piccoli e non occupate da bande di ragazzi grandi che spesso rendono il luogo inospitale e pericoloso. Pensiamo anche a questi aspetti, cari ministri. E poi diamo consigli ai genitori.

Giorgia Andretti

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