Ahayute, piccolo ma tenace indiano, sconfiggerà il mostro Mangianuvole che ruba la pioggia alla sua terra
Nella parte più arida e assolata del paese degli Indiani si innalzava una grande montagna che assomigliava a una pannocchia di granturco. Per questo gli Indiani la chiamavano Montagna del Granturco. Sulla cima della montagna, in una capanna, abitavano Ahayute e la sua nonna. Ahayute faceva la stessa vita di tutti gli altri ragazzi della sua età mangiava, dormiva, giocava, cacciava piccoli animali. In più, sognava. Sognava sempre di compiere qualche grande impresa che avrebbe reso famoso il suo nome in tutto il paese. “Ci riuscirò” diceva sempre. “Sono veloce come l’antilope, forte come il bisonte , agile come una trota. Un giorno arriverà la grande occasione e la gente parlerà di me con rispetto e ammirazione. Ma il tempo passava, e mentre gli altre ragazzi della sua età ormai erano diventati uomini, lui aspettava ancora di diventare famoso. Spesso tornava alla capanna malinconico e abbattuto perché le sue speranze non si realizzavano e toccava appena il cibo. “Io so cosa ti affligge!” gli disse un giorno la nonna. ” e saprei anche come aiutarti, ma ho paura che tu corra troppi pericoli. Meglio non dirti niente…” Ma Ahayute incuriosito, insisté tanto e poi tanto che la nonna alla fine cedette. Con una voce così bassa che si udiva appena, cominciò a raccontare. “Devi sapere che tanto, tanto tempo fa, il Mangianuvole si stabilì nei paesi dell’est. E’ un mostro alto come la montagna di Granturco e la sua bocca spalancata è così grande che si estende da un capo all’altro dell’orizzonte. Divora tutte le nuvole che passano, e per questo abbiamo così poca pioggia che, a volte, uomini e animali rischiano di morire di sete. Molti uomini coraggiosi sono partiti per l’est, ma nessuno è mai tornato. Puoi provare anche tu, se vuoi, ma ti avverto che è un’impresa pericolosissima. La sola cosa che posso fare per aiutarti è regalarti queste quattro piume magiche, le metterai nei capelli: la piuma rossa ti condurrà fino al regno del Mangianuvole. La piuma azzurra ti servirà per capire il linguaggio degli animali, quella gialla può farti diventare piccolo piccolo da farti entrare nella tana di un topo. L’ultima, quella nera, ti darà la forza necessaria per combattere.” Ahayute non volle sapere altro. Si mise la piuma rossa nei capelli e partì. Viaggiò verso l’est finché non ebbe raggiunto il regno di Mangianuvole. La terra era arida e polverosa e l’erba era secca. Ahayute stava chiedendosi cosa fare, quando vide una piccola talpa. Subito si mise la piuma azzurra nei capelli e chiese: “Dove posso trovare il Mangianuvole?” La talpa rispose: ” A una notte di cammino, ma quando lo vedrai morrai., io sono riuscita a salvarmi perché abito sotto terra.” Ahayute si mise allora la penna gialla nei capelli e diventò piccolo piccolo, chiese allora alla talpa di aiutarlo passando tra le sue gallerie, la talpa acconsentì. Ahayute, entrò nella tana, in principio non vedeva nulla, ma poi i suoi occhi si abituarono all’oscurità. Il viaggio durò a lungo, Ad un certo punto la galleria cominciò ad attorcigliarsi, a girare. La talpa disse che erano ormai arrivati sotto la dimora del Mangianuvole. Alla fine della galleria c’era una grande stanza con il soffitto che si alzava ed abbassava a ritmo regolare. “E’ il battito del cuore di Mangianuvole, dovrai impiegare tutte le tue energie se vuoi raggiungerlo con una freccia” disse la talpa. Ahayute si infilò tra i capelli l’ultima piuma, quella nera, e immediatamente si sentì invadere da una forza straordinaria. Prese l’arco, la freccia più lunga ed aguzza, mirò nel punto in cui il soffitto si abbassava di più, tese la corda e tirò. Un terribile ruggito scosse la terra, Ahayute sentì il mondo crollargli addosso, poi niente più. Quando rinvenne, era disteso per terra e la talpa gli asciugava la fronte. “Ce l’hai fatta!” gridò la talpa “L’hai ucciso! Hai compiuto un’impresa veramente grande e tutti gli Indiani delle terre aride ti ricorderanno per sempre!” Ahayute guardò il corpo del mostro, poi guardò il cielo. Nuvole cariche di pioggia, basse e scure si avvicinavano. Portavano verde e vita nel paese arido e portavano anche la notizia che Ahayute era diventato un uomo.