Oggi sono stata contatta dalla RAI per una veloce intervista che andrà in onda sabato nella trasmissione “La vita in diretta”, dovrò fare due battute sulla violenza fisica e morale, questa volta non sui bambini o sulle donne ma… sugli uomini.
La discussione è attivata dal caso di Elena, la ragazza che ha sfregiato il padre del bimbo che sta spettando per averla abbandonata ed essere andato a convivere con una nuova ragazza. Mi è stato chiesto di raccontare un caso, se tra i miei pazienti ne avessi seguiti di uomini ricorsi alla mia professionalità per essere stati aggrediti da una donna.
Sfogliando attentamente nel mio archivio… sì, ne ho avuti di casi di violenza, soprattutto morale, subita dagli uomini. Un paziente seguito molti anni fa, un dirigente pubblico ha subito la violenza sia fisica che morale sul posto di lavoro. Sua moglie accortasi che veniva tradita con la sua segretaria, un pomeriggio arrivò inaspettatamente in ufficio e in pochi minuti distrusse tutto ciò che era all’interno della stanza dopo essere venuti alle mani. Risultato: non soli danni economici da rifondere ma il danno morale per essere stato messo alla berlina, in fondo lui era a capo di un dipartimento ministeriale. Abbiamo lavorato non poco per ricostruire il suo senso di colpa per aver provocato la sua messa in bacheca pubblicamente. Il tutto è sfociato in un divorzio.
Un secondo caso, non di violenza fisica ma solo ed unicamente morale, ciò che veniva ripetutamente inviato come messaggio a paziente X era: “bisogna fare ciò che io desidero se questo non è possibile ti abbandono”. Queste affermazioni erano all’ordine del giorno per qualsiasi cosa doveva essere messa in atto sia banale che rilevante, sapendo bene quanto la minaccia dell’abbandono avesse fatto soffrire il suo compagno di vita: Una premessa è necessaria, all’epoca dell’intervento lui aveva 60 anni e lei 40. Frasi ripetute per anni dove lui non aveva la forza di uscire dal vortice in cui era inserito ed è in questo contesto che si celebra anche il matrimonio, mantenendo così inalterato un equilibrio di violenza morale al chiuso di una casa.
La violenza subita dagli uomini difficilmente emerge a meno che l’evento non accade in pubblico ed allora è indispensabile prendere una posizione. L’uomo difficilmente riesce a fare i conti con la sua debolezza. D’altro canto, sono sempre di più le donne che decidono di alzare la testa e dimostrare il loro disappunto per essere state tradite o vessate e quindi voler presentare un conto indimenticabile.
A differenza degli uomini, il cui esercizio della violenza sulla donna è per ribadire la sua autorità, quella della donna sull’uomo è sempre per essere stata umiliata, tradita e maltrattata ripetutamente.
8 Comments
A pensarci bene deve essere proprio così noi uomini facciamo difficoltà ad ammettere di non essere il boss della famiglia, è che siamo cresciuti con questa idea di essere più forti e invincibili. Faccio il mea culpa. Io però con la mia famiglia sono molto liberale e accetto quando mi mettono in discussione
Diciamo infondo che il mito di portare i famosi pantaloni in famiglia non è mai svanito, ovvio che in una coppia ci sarà sempre il carattere più forte e quello meno forte, come ci saranno sempre reazioni diverse da individuo ad individuo, secondo la mia personale esperienza di differenza fra uomo e donna ce ne è davvero tanta e in moltissime cose non solo nelle reazioni di violenza o alterazione……
Io penso che tutti noi reaggiamo in modo diverso alle varie situazioni e problemi, ci sono coppie dove la donna è più forte dell uomo e come nella maggior parte dei casi il contrario, ecco perchè non si sente spesso della violenza della donna sull uomo, apparte l ultimo caso del 60enne con la 40enne, le altre due donne sono arrivate al punto di non ritorno dopo essere state tradite e umiliate,non dico sia giusto quello che hanno fatto ma in una coppia non ci dovrebbe essere il leader ma entrambi dovrebbere incontrarsi per arrivare insieme al fine comune senza chi “comanda e chi obbidisce”.
La violenza delle parole fa più male di tante altre violenze fisiche, io so soltanto che vivo chiusa in una trappola, lo faccio solo per amore di mia figlia e vado avanti. Metto la testa sotto la sabbia tanto non posso fare altro.
Sono d accordo con te 🙂 ho sempre preferito uno schiaffo che delle parole pesanti sin da bambina, il dolore passa ma quel suono di quelle parole ti ritorna sempre in mente 🙁
Non vorremmo mica paragonare la violenza maschile sulle donne a quella femminile sui maschi, eh!!??
la violenza non ha sesso nè età….in ogni caso è un fatto terribile….
La violenza non è mai giustificabile, nei confronti di qualunque persona e in qualsiasi ambito, dentro o fuori la coppia…. È vero che in alcuni casi gli atteggiamenti violenti vengono fuori sotto forma di raptus, magari dopo esser stati portati all’esasperazione. Nel caso dell’uomo di 60 anni però la violenza è premeditata, qui parliamo di cattiveria allo stato puro e sinceramente in questo caso non vedo attenuanti!